Home FixingFixing Diario della crisi del 25 maggio 2012

Diario della crisi del 25 maggio 2012

da Redazione

Nel paese dell’epopea dei grandi petrolieri e dei suv giganteschi, una trionfale (sic!) indietro tutta all’insegna della definizione oggi più usata al mondo: low cost.

 

di Saverio Mercadante

 

La stalla è stata chiusa quando i buoi sono scappati. A inizio settimana, terrore diffuso per le dichiarazioni dell’ex primo ministro greco, Luca Papademos: la Grecia non ha altre possibilità se non quelle di aderire al piano di austerità, oppure uscire dall’euro. Ma dietro la volatilità dei mercati molti analisti vedono l’entrata a piedi uniti di Goldman Sachs che da qualche tempo si agita parecchio sui titoli di borsa facendo acquisti a tutto spiano. Hi brother, it’s the same old story.

Nel paese dell’epopea dei grandi petrolieri e dei Suv giganteschi, una trionfale (sic!) indietro tutta all’insegna della definizione oggi più usata al mondo: low cost. Tre americani su quattro sono pronti a correre ai ripari per il costo sempre più alto del carburante. I giapponesi quanto hanno visto lungo con l’auto ibrida Toyota Prius. Macchina alternativa per risparmiare, chiedono a gran voce i nipoti dello zio Sam. Dallo studio di Consumer Reports emerge che il 73% del campione degli interpellati è pronto a passare alle vetture a etanolo E85 o che utilizzano tecnologie ibride. “Se da un lato la qualità, la sicurezza e il valore sono ancora considerati importanti, risparmiare alla stazione di benzina è diventata la prima preoccupazione”.

La corsa al risparmio ha influenzato anche le vendite di General Motors, Ford, Chrysler, e altre società europee: americani pronti a dare via il proprio mega Suv per un’auto compatta che consuma meno.

Anche se le bolle sono sempre lì, lì, per scoppiare, quattro su cinque marchi leader al mondo fanno parte del settore dell’hi-tech. Il comparto è riuscito a piazzare sette aziende nella top ten. In vetta alla classifica dei brand di maggiore valore al mondo, Apple: con 183 miliardi di dollari in un anno è cresciuta del 19%. Poi IBM, Google e Microsoft. Quinta Mcdonald’s. Ma è sempre roba low cost. Proprio come la Rete.

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