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San Marino, in Consiglio via libera al CD dell’Ente Giochi

da Redazione

Nel pomeriggio di martedì i lavori del Consiglio grande e generale sono ripartiti dall’esame delle interpellanze. E’ stato poi il turno di una serie di nomine e proroghe. Spicca la nomina del Presidente e del Cda dell’Ente Giochi.

SAN MARINO – Nel pomeriggio di martedì i lavori del Consiglio grande e generale sono ripartiti dall’esame delle interpellanze. E’ stato poi il turno di una serie di nomine e proroghe.

La nomina del comitato amministratore di Fondiss è stata rinviata alla prossima seduta per l’assenza del segretario di Stato competente, Claudio Podeschi. Stesso esito per la sostituzione dell’attuale Capitano reggente, Maurizio Rattini, dalla commissione Affari di giustizia: il candidato Angela Venturini (Moderati) non ha raggiunto il quorum. Sono stati 26 i voti favorevoli, 19 le schede bianche e 7 quelle nulle.

Tutto liscio, invece, per la nomina del presidente e dei membri del consiglio direttivo dell’Ente di Stato Giochi. I nominativi sono stati approvati a maggioranza. A nome del governo Andrea Albertini, come presidente, e Guido Saraceni come membro. A nome della maggioranza Erik Casali e Antonio Putti; per l’opposizione Davide Gasperoni. Nominato anche il collegio sindacale dell’Ente Stato Giochi: Chiara Taddei e confermata Pierangela Gasperoni per la maggioranza; Mirko Muccioli per l’opposizione.

Sono state infine approvate a maggioranza le proroghe fino al 31 dicembre del 2012 dei presidenti e dei membri della commissione degli Accertamenti dei redditi delle persone fisiche e della Giunta di stima.

La seduta si è poi concentrata sugli interventi e adempimenti in ambito economico-finanziario, il cosiddetto allegato Zeta, e sull’Istanza d’arengo che chiede la creazione di un database che identifichi le Smac con il codice della patente dei conducenti prevedendo per loro la possibilità di ricevere un quantitativo mensile di carburante a un prezzo fortemente scontato caricando la differenza sulla Smac. Al dibattito, che proseguirà nella seduta di domani, si sono iscritti una cinquantina di consiglieri.

Di seguito un riassunto dei lavori.

Interpellanze

Interpellanza presentata dal consigliere Ivan Foschi (Su) in merito alla missiva inviata dal magistrato dirigente del tribunale unico – avente ad oggetto il riferimento sulla mancata cattura di Francesco Vallefuoco e indebitamente pubblicata su un sito internet – al fine di appurare l’identità dei destinatari nonché se tale riferimento sia stato depositato in congresso di Stato, nonché consegnato a soggetti ulteriori rispetto ai destinatari.

Augusto Casali, segretario di Stato per la Giustizia: “L’unico destinatario della relazione era il sottoscritto. Presa visione e visto la delicatezza e la sostanza di quanto scritto, con la fotografia dello stato delle cose sull’azione del tribunale e della Gendarmeria, ne ho consegnato copia ai colleghi del congresso di Stato e ai Capitani reggenti. La relazione, tra l’altro, si concentrava sull’operato della Gendarmeria il cui referente istituzionale non é il sottoscritto”.

Ivan Foschi: “Il problema è la circolazione delle informazioni con tanto di nominativi, un fatto gravissimo. Chi ha divulgato, inoltre, non è certo un giornalista, non basta aprire un blog per esserlo. La vicenda ha suscitato molta inquietudine, facendo emergere un vulnus nelle istituzioni, la presunta vittima della censura parla di regime poliziesco e cittadini sono stati esposti a dei rischi. Occorre fare piena luce”.

Interpellanza presentata dal consigliere Fiorenzo Stolfi (Psd) in merito alla missiva inviata dal magistrato dirigente del tribunale unico – avente ad oggetto il riferimento sulla mancata cattura di Francesco Vallefuoco e indebitamente pubblicata su un sito internet – al fine di appurare – se rispetto all’accaduto possa configurarsi l’ipotesi di reato per violazione del segreto istruttorio – per quali motivi il riferimento sia stato fatto circolare – le intenzioni del governo al fine di tutelare la sicurezza della collettività e delle forze di polizia, colmare il danno di immagine derivato a seguito dell’accaduto ed eventualmente sanzionarne i responsabili.

Augusto Casali, segretario di Stato per la Giustizia: “La relazione del magistrato dirigente, non richiesta dal sottoscritto, conteneva dati delicati e metteva in evidenza l’operato del tribunale e della Gendarmeria, per cui ho ritenuto di consegnarne copia ai colleghi del congresso di Stato e ai Capitani reggenti. La diffusione è un fatto grave che denota mancanza di buon senso. Qualsiasi iniziativa non permette di recuperare il danno d’immagine subito. In ogni caso, prima gli organismi preposti devono individuare responsabilità precise: l’obiettivo è quello di tutelare le forze dell’ordine e la popolazione. Garantire la deontologia degli operatori dell’informazione è complicato, per cui occorre accelerare sul progetto di legge sull’editoria e sulla figura professionale del giornalista. Comunque, se verranno riconosciute responsabilità specifiche, scatteranno le sanzioni previste”.

Fiorenzo Stolfi: “Il segretario di Stato non ha fatto molta fatica per questa risposta limitata, ha sorvolato sulla questione di fondo. Il tribunale deve verificare se è stato violato il segreto istruttorio. Insomma è una non risposta, quando ci voleva poco a verificare: evidentemente la violazione c’è e ci sono responsabilità gravi da parte di membri del congresso di Stato che hanno diffuso una comunicazione del tribunale, che non andava neanche fatta. Sarebbe bene ammettere gli errori, non si può chiudere la vicenda con un nulla di fatto.

Bene invece che sia stato ammesso che il fatto è grave per il tribunale, i cittadini e le forze dell’ordine. Ma perché il magistrato dirigente ha scritto al segretario di Stato per la Giustizia? Sembra la risposta agli interrogativi della stampa. Molte cose non tornano, è stato tenuto un comportamento da dilettanti. Inoltre le parole di Casali fanno ritenere ci sia un’indagine in corso. Comunque a San Marino si fa il giornalista senza esserlo. Serve una legge ad hoc”.

Comma 9, interventi e adempimenti in ambito economico-finanziario.

Luigi Mazza, Pdcs: “Il mio intervento mira a esporre in Aula il lavoro che ha impegnato da gennaio le forze politiche per l’attuazione dell’impegno che ha assunto il Consiglio, con l’articolo 24 della legge finanziaria, di avviare un confronto al di sopra degli schieramenti per il superiore interesse di dare risposte al Paese attraverso la realizzazione del piano strategico di sviluppo. La prima riunione del tavolo dei capigruppo si è avuta il 27 gennaio scorso. Il tavolo si è riunito 10 volte in questi ultimi 4 mesi. Il lavoro é stato intenso e il confronto positivo. Chi ha rappresentato le forze politiche a quel tavolo è stato propositivo. Oggi presentiamo in Aula cinque ordini del giorno che non sono volontà della maggioranza, perché su questi i capigruppo hanno trovato convergenza. Questi cinque documenti sono portati in Aula affinché dal confronto si trovi convergenza in Consiglio. Se così é, si può procedere. Diversamente, serve poco trovare l’accordo al tavolo se non c’è il coraggio di chiarire la propria posizione in Aula. Gli argomenti trattati dagli ordini del giorno sono l’istituzione di una finanziaria pubblica, Smac card, apertura dei beni immobili a non residenti. In particolare, questo ultimo punto può riguardare solo persone fisiche, non mandanti, e prevede tutte le cautele necessarie. Da tutte le forze politiche si è registrata una sostanziale adesione sui contenuti. Non è la risoluzione di tutti i problemi, ma è una parziale risposta possibile. Il quarto ordine del giorno vuole incrementare il turismo legato al settore di arte e mostre; infine il quinto suggerisce minor uso di contante e maggior utilizzo dei pagamenti informatici negli uffici pubblici. Il lavoro del tavolo deve proseguire”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze: “L’approvazione dell’articolo 24, con allegato il piano strategico, da parte di tutte le forze politiche è un passo che va sottolineato per il significato politico e pratico. Ne é nato uno strumento per realizzare l’impegno preso, il tavolo dei capigruppo, che ha lavorato e ha ricercato il coinvolgimento di tutte le forze politiche. Al suo lavoro ha dato impulso il rapporto del Fmi che ha precisato alcune priorità già presenti nel piano strategico. Da questo impulso sono derivati tre ordini del giorno, approvati dal Consiglio e dalla commissione Finanze. Oggi approdano qui cinque ordini del giorno sui temi trattati. Sono il segno che su alcuni di quegli argomenti oggetti del tavolo sono nate delle convergenze. E oggi rappresentano la premessa politica perché a breve il Consiglio si possa trovare ad approvare provvedimenti attuativi del percorso iniziato.

I temi legati alla Smac non nascono oggi, è uno strumento che ha dato risultati significativi. A oggi sono state distribuite oltre 50 mila carte, di cui più della metà é posseduta da non residenti. E ci sono ancora grosse potenzialità da sviluppare. Però è uno strumento che in questa fase necessita di essere rivisitato. Riguardo al contenuto specifico dell’istanza, ricordo che il costo dei carburanti è legato a convenzioni precise con il governo italiano e strappi possono creare ritorsioni al Paese. Inoltre, già lo strumento Smac, sommato ad altri sconti che lo Stato ha sul carburante, costituiscono un elemento di vantaggio per chi fa rifornimento”.

Claudio Felici, Psd: “Ci sono state delle difficoltà a quel tavolo. Come in chimica, se si ha acqua e olio, grasso e liquido, si può tentare di farlo diventare una fase unica e non bifase. E per un po’ funziona, ma se si dimentica l’emulsione, le parti tornano a separarsi. L’elemento che ha portato alla separazione in quel tavolo é che il governo forse non ha colto lo spirito di quello che può essere un confronto vero. Da parte dei capigruppo c’è stato uno sforzo di mediazione su diversi temi, ma su alcune materie abbiamo ascoltato solo belle illustrazioni dei loro programmi, sul parco scientifico, sull’università. Non si è voluto mescolare sul serio i contributi e superare le barriere per giungere a una sintesi. E’ questo che ha portato ad affrontare solo alcuni argomenti di non prioritaria importanza.

La questione dello sviluppo immobiliare va affrontata con responsabilità. Rispetto alle prime bozze arrivate, noi abbiamo apportato modifiche non trascurabili. Se c’è un limite su questo odg, per cui chiediamo di trovare una soluzione bilanciata, é che oggi nel comparto immobiliare ci sono tre questioni in ballo. Trovare il modo di rimettere in circolo la ricchezza creata in questi anni. Dare risposte a chi ha la disponibilità di edificare su lotti agricoli. Infine, la terza questione é trovare strumenti per regolare la riconversione e qualificazione dell’esistente. Ci permettiamo di dire che abbiamo idee e proposte che, con condizioni giuste e tempi adeguati, possono portare a soluzioni positive. Non è un tema su cui siamo contrari a priori, però le cose se si vogliono fare, dobbiamo farle in maniera equilibrata e approfondita. Anche gli altri odg riguardano questioni importanti. Spetta molto alla maggioranza che troppo spesso ha paura di mescolarsi. Ma finché rimaniamo distinti, gli obiettivi non si raggiungono. Per questo il 22 maggio siamo ancora qui a parlare di questioni non prioritarie e non abbiamo più notizia della firma con l’Italia”.

Paolo Crescentini, Psrs: “Il libro delle utopie si materializza in Aula e dopo sei mesi dibattiamo della strada da percorrere. Ci sono stati diversi incontri del tavolo dei capigruppo, ma non tutti sull’allegato Zeta. E il primo argomento della maggioranza è stata la vendita di immobili a forensi. Sarebbe meglio affrontarla con un progetto di legge, in un più ampio contesto, piuttosto che con un odg che fa legiferare il Consiglio dei XII.

Non abbiamo una posizione preconcetta, vogliamo confrontarci e la nostra è una posizione europeista: dobbiamo aprirci con gli strumenti necessari per garantire l’incolumità del Paese. Per affrontare certe questioni serve un governo forte, mentre questo va avanti a slogan, senza idee, e dice ‘no’ a un progetto di legge per paura di un referendum da parte della Micologica.

Gli altri interventi sulla Smac e sulla canalizzazione dei pagamenti non destano particolari problemi. È stato però perso del tempo. Il Psrs continuerà comunque a sedersi al tavolo del confronto”.

Roberto Giorgetti, Ap: “All’articolo 24 non ha votato a favore solo Su. Certo, ci sono molte cose e solo all’ultima riga si parla dell’acquisto di immobili per non residenti. Comunque sul principio nessuno si è stracciato le vesti. Per noi di Ap, tra l’altro, è più importante la finanziaria pubblica. Ma ora sembra che siamo davanti a un problema insormontabile. Dobbiamo scegliere. O l’approccio è quello di una strategia comune tra maggioranza e opposizione nel rispetto dei ruoli; oppure, come chiede l’Upr un governo di unità nazionale. Una scelta va fatta, non si possono sostenere entrambi.

Il tavolo dei capigruppo ha fatto un percorso sull’allegato Zeta, ora le scelte vanno concretizzate. Non riteniamo che la vendita di immobili sia la risposta ai problemi del settore, uscire dalla bolla sarà difficile. E ricordo che la legge obiettivo legava alla vendita la residenza, qui esclusa. Se non va bene l’odg, si può riflettere, ma entriamo anche nel merito. Al Paese mancano riforme strutturali, siamo in grave ritardo.

Sulla Smac. È innovativo utilizzarla per le verifiche fiscali, non è un passaggio di poco conto. Sui conti dello Stato c’è l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013, poi ci sono interventi sui residui e sulla coerenza del bilancio. Poi c’è la spending review. Nel 2011 i risultati sono meno negativi di quanto previsto e nel 2012 il riequilibrio dei conti pubblici va avanti. Cogliamo allora in positivo le opportunità che abbiamo”.

Ivan Foschi, Su: “E’ vero che noi più volte abbiamo lamentato la necessità del progetto di rilancio economico di San Marino. Il problema è che non ci si trova ad affrontare questa discussione ad inizio legislatura, ma nella parte finale. Alla scadenza naturale, ammesso e non concesso che ci si

arrivi, manca poco più di un anno. Si sono buttati tre anni e mezzo. Alcune misure richiedono tempo, investimenti e periodi di rodaggio per arrivare a soluzioni definitive. Noi abbiamo avuto diversi scetticismi, i progetti sembravano inverosimili e quindi irrealizzabili. Abbiamo partecipato ai primi incontri e lì la nostra premonizione è stata confermata.

Anche dalle illustrazioni dei provvedimenti conseguenti ci sono una serie di lacune. Il turismo è certamente un settore fondamentale, ma il progetto di rilancio non è sufficiente. Bisogna realizzare

infrastrutture, parcheggi, rivedere la viabilità, non è pensabile che ci siano zone non coperte dalla telefonia mobile. La Pa è ancora indietro, serviva realizzare una forte informatizzazione, diminuire la burocrazia, interventi a costo zero di cui non c’è traccia. Di questo non se ne parla nell’allegato Zeta.

L’unico punto che è di pronta e immediata realizzazione è quello della vendita degli immobili ai non residenti. Qui si procede a marce forzate, nessuno studio, consulenza, approfondimento; qui basta un ordine del giorno e una delibera del Consiglio dei XII per aprire le porte a chiunque. Qui si apre una breccia di Porta Pia! Questo provvedimento non è volto allo sviluppo del settore vacanziero. Dobbiamo mettere a rischio la nostra sovranità per questi rapaci? Dovremmo chiederci Cui prodest una proposta così. Chi si intesta la casa non avrà in alcun modo diritto alla residenza, ma questo significa prendere in giro i sammarinesi, quest’ipotesi bisogna prenderla in considerazione. Non

sarebbe così impensabile che San Marino finisse davanti alla corte di giustizia europea perché impediamo ad un cittadino di abitare in casa propria. Non vorrei ci fossero un po’ troppi ‘Schettini’ al comando della nave del nostro Paese. Il fenomeno deve essere regolamentato, non può essere lasciato libero a chiunque. Magari viene chi ha interesse al riciclaggio di denaro. Fino a pochi anni fa c’era chi sorrideva sulle infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Non è una legge propositiva che dovrebbe autorizzare la vendita, ma

che proibisce la vendita agli italiani, perché le leggi oggi lo consentono. La volontà di un confronto molto sereno e molto tranquillo c’è. Dobbiamo cercare di dare una soluzione. Sempre più spesso ci

rendiamo conto di un progetto del passato, che è quello di Banca centrale, che è del tutto sproporzionato rispetto alla realtà sammarinese. E’ un aborto, lo sappiamo tutti.

La finanziaria pubblica vorrebbe essere un buono strumento, serve a dare nuovo impulso e a rendere meno onerose alcune strutture di cui ci siamo dotati. Dobbiamo solo dotarci di un sistema di vigilanza dei comparti bancario e finanziario e mantenerlo. I costi di Banca centrale non

sono poca cosa.

Altri progetti sono interessanti, quello degli strumenti di pagamento della Pa, che permette di risparmiare; il progetto di potenziamento del sistema turistico. La riforma della Pa è importantissima e potrebbe essere efficientissima. L’imprenditore che si reca agli sportelli è il datore di lavoro, questo va capito. Se noi consentiamo alle persone con la faccia pulita di poter fare

operazioni alla luce del sole e possiamo controllarle, evitiamo di avere filtri che oggi esistono. Via i paraventi, vogliamo vedere in faccia chi c’è dietro alla società. Intestatevi gli immobili, ma

vogliamo sapere chi siete. Se non siete tra quelli graditi a San Marino, c’è la confisca. Un approccio più realistico, meno demagogico, aiuterebbe. Questa proposta non mira a vendere le residenze. Dobbiamo essere estremamente attenti a quelli che vogliono venire qui a vivere, lavorare o passare le vacanze. Veniamo da un periodo di eccessivo permissivismo. Anche il progetto di prova, per un paio d’anni, dell’intestazione di un immobile a una singola persona fisica ci potrebbe far capire quanto ci possiamo aprire ai mercati”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Condivido i cinque provvedimenti, alcuni dei quali sono molto importanti, come l’odg per lo sviluppo del turismo. Mentre il dibattito successivo sull’università ci dirà la sua importanza economica. Ben vengano gli odg su Smac e finanziaria pubblica, sulla quale siamo in ritardo. Per quanto riguarda quello per case a non residenti, molti colleghi sono d’accordo a livello informale, poi qui in Aula dicono altre cose. A Rimini, due anni fa, è stato modificato il piano regolatore per ristrutturare gli alberghi di prima fila e sono sorti molti appartamenti privati. Così molti milioni sono passati da San Marino alla Riviera. Poi ci sono anche le seconde case in montagna. E noi non possiamo fare lo stesso, con le giuste garanzie? Senza legami a permessi di soggorno o residenze e senza mandati fiduciari? Non credo sia un intervento per speculatori.

Il settore immobiliare, inoltre, conta 396 imprese, molte artigiane, e 1.147 dipendenti. C’è un problema di monitoraggio, il settore è cresciuto molto rapidamente e questo intervento non risolve la sua crisi, serve una riqualificazione urbanistica. Sul confronto, infine, la richiesta del Psd di destinare gli introiti all’incentivazione della riqualificazione è stato accolto. Chi invece ora chiede un progetto di legge, come il Psrs, era d’accordo sui contenuti dell’odg”.

Federico Bartoletti, Pdcs: “In qualche modo la maggioranza, e, specie nell’ultimo periodo, alcune

forze dell’opposizione hanno accettato la sfida e insieme si è iniziato un percorso. Mi piacerebbe intitolarlo ‘responsabilità e memoria’. C’è stata la necessità di iniziare un lavoro sulla trasparenza e la sicurezza dettato sia dalla crisi internazionale e, parallelamente, da un percorso di riforma per iniziare una ristrutturazione del nostro Paese. Con il bilancio dell’anno scorso si è iniziato ad affrontare la questione dello sviluppo. Non lo si poteva fare se non si avviavano i due percorsi che ho citato.

E’ necessario poi renderci attrattivi per gli investimenti esteri. Da qui la responsabilità e la memoria. Memoria perché se non ne abbiamo una condivisa sul passato è difficile misurare il futuro. Paragonare la legge obiettivo, dove era chiaro il legame tra residenza e immobile, all’odg significa spingere sulla leva della strumentalizzazione per far credere ai cittadini quello che non è. Non c’è nessuno che verrà a Dogana bassa a prendere la casa delle vacanze, ma ci sono tanti sammarinesi che hanno immobili nel territorio italiano e nessuno li ha obbligati a prendere la residenza o la cittadinanza. Questo tipo di realtà non farà arrivare frotte di italiani o di americani, questo fa scoppiare dal ridere.

Il nostro stato sociale si reggeva su un sistema economico che non c’è più. I cittadini devono sapere che lo zainetto dello Stato se lo devono mettere tutti sulle spalle, sennò non lo faranno gli investitori

esteri”.

Stefano Macina, Psd: “L’approvazione dell’articolo 24, pur nel suo miscuglio di argomenti, poteva essere uno strumento per superare gli steccati tra le forze politiche e per determinare intese per un nuovo sviluppo del Paese. Mi sembra invece che la strada sia ancora lunga perché non vi è percezione, in quest’Aula e nel Paese, di quello che si deve fare in maniera compiuta. Se nel Paese ci fosse la percezione che le forze politiche hanno individuato traiettorie future, allora argomenti come le intestazioni di immobili avrebbero destato meno timori. La situazione é di grossa difficoltà sul piano economico e provvedimenti scollegati l’uno dall’altro destano preoccupazioni e perplessità.

Nel merito dei provvedimenti presentati alcune considerazioni vanno fatte. Ritengo utile l’intervento dell’istituto finanziario pubblico, può creare opportunità nuove per la gestione dello Stato. Sulla Smac card, su cui forse abbiamo già perso un anno, le proposte presentate a livello di indicazioni sono condivisibili, ma occorre accelerare. E’ uno strumento che questo Paese doveva incentivare il più possibile, perché non subiva gli effetti della black list e dei rapporti con Italia. Sul turismo serve

un progetto a tutto tondo, ci sono ancora tabù da superare. Può essere un segnale positivo, ma se non lo agganciamo a progetto più ampio difficilmente porterà i risultati sperati un provvedimento sulle mostre.

Sulle intestazioni di immobili a non residenti concordo che non è opportuno in questa materia fare un intervento legislativo, é solo un ampliamento dei poteri al Consiglio dei XII. Certo é un intervento che va ponderato. Va chiarito poi se è applicabile solo per gli edifici esistenti da qualificare, se vale per sempre. Altrimenti ci sono timori per nuove speculazioni. Andrebbe inserito in un progetto economico più ampio. Soluzioni non arrivano da un solo provvedimento. Dobbiamo cominciare a ragionare attorno a un progetto complessivo per ridare fiducia a imprese e famiglie”.

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