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Il potere logora… anche l’altra metà del cielo

da Redazione

Il potere logora… anche l’altra metà del cielo. Incriminata Rebekah Brooks, ex capo di News International del gruppo multimedia di Murdoch. Ascesa e caduta di Ina Drew, JP Morgan, star della finanza mondiale dai guadagni stellari.

di Saverio Mercadante

 

E’ sempre una questione di Signore e Signori. Titolo di un grande lungometraggio di Pietro Germi, Palma d’oro a Cannes ex aequo,  forse il miglior sottotesto antropologico in salsa filmica del boom economico dell’Italia degli anni ’60 che ancora non aveva reciso definitivamente i cordoni ombelicali con la cultura contadina del passato. Ancora nel 1951, il 42,2% della popolazione era  impiegata nell’agricoltura.  
San Marino, è noto, esce anch’essa dalla seconda guerra mondiale con una quota rilevante di occupazione in agricoltura.
E, già allora, nel settore pubblico. Nel 1950, su un totale di circa 3000 addetti, i due settori occupano rispettivamente 1700 e 1000 dipendenti. Tra il 1950 e il 1974, il settore privato aumenta di 240 addetti all’anno. I settori trainanti sono quello delle costruzioni e dell’industria manifatturiera.
A fronte di questi incrementi, il settore agricolo riduce invece la propria occupazione di circa 1.000 addetti. Oggi, al Tempo della Crisi, lontani da quel mondo agricolo dominato dal Potere Maschio, insieme ai Roubini, ai Soros e ai Buffet, ai Marchionne e ai Passera, primeggiano, e hanno in mano o hanno avuto in mano il destino di decine di milioni e città importantissime, solo per far qualche riferimento in prima battuta all’Italia Marcegaglia, Fornero, Camusso, o Cancellieri, oggi ministro dell’interno, ma fino a qualche tempo fa, prima dell’elezione del sindaco Merola, mitico commissario del comune di Bologna. L’avrebbero voluta tutti  come sindaco. A destra e a sinistra. Per non parlare, in negativo, delle derive leghiste dove si sono segnalati protagonismi erinnici come quelli di Rosi Mauro, arrivata alla vice presidenza del Senato Italiano, o quelli silenziosi, ma potentissimi nei retroscena del cerchio magico bossiano, di Manuela Morrone, Gran Madre del figlio Renzo, detto Trota, invenzione linguistica del Senatur.  
Ma anche  Ina Drew, dirigente di JP Morgan, una delle più grandi società finanziarie al mondo, la più grande banca degli Stati Uniti d’America, ha avuto in mano per anni il destino di milioni di cittadini nel mondo. Dopo trent’anni da star della finanza super pagata, cade nella polvere di Wall Street.
L’ufficio che dirigeva ha causato l’ultimo megaflop di questa crisi infinita: perdita di  circa due miliardi di dollari, 1,54 miliardi di euro. Alcuni dicono tre miliardi dollari.
Non era una tempesta in una tazza di tè, come lo stesso Jamie Dimon, il suo capo, James Dimon, di cui era il braccio destro, l’aveva definita solo qualche settimana fa. Purtroppo, ancora, è sempre una storia di derivati. E fa una certa tenerezza sentire Tremonti da Lucia Annunziata scagliarsi contro le banche, protagoniste dalla finanziarizzazione insana dell’economia causa del cancro attuale. Le banche sono fatte per finanziarie le imprese. E basta. I soldi dei correntisti non devono essere usati per  queste avventure suicide, urlava sottovoce,  dimesso e ora di nuovo socialista, il tapino di Sondrio.

 Ma torniamo dall’altra parte dell’Atlantico e del cielo.  Drew era  a capo dell’ufficio con sede a Londra che valuta i rischi per JP Morgan: dunque, è responsabile degli investimenti sbagliati e delle perdite.
 In un recentissimo passato era arrivata ad amministrare fondi per 360 miliardi di dollari. Nel 2011 aveva guadagnato 15,5 milioni di dollari, 2010 aveva guadagnato quasi 16 milioni. James Dimon in una conferenza stampa ha dichiarato che avevano sbagliato: dopo la chiusura della borsa di New York di giovedì scorso e ha criticato così la strategia di cui lui è certamente responsabile “complessa, difettosa, male approvata, male eseguita e male controllata”.
L’impero multimedia di Re Murdoch sul quale non tramontava mai il sole mostra crepe profondissime.
La rossa Rebekah Brooks, l’ex capo di News International, è cooprotagonista assoluta. Ha depistato, ostacolato le indagini nell’inchiesta sulle intercettazioni illegali del News of the World e altri quotidiani della piattaforma Murdoch.
E’ coinvolto anche suo marito, ottimo amico del premier inglese David Cameron, che rischia grosso.  Nei giorni scorsi è stata incriminata dal  Crown Prosecution Service, l’Ufficio indagini preliminari della Corona britannica in Inghilterra e nel Galles. Eh, tempi duri per il Regno Unito. Insieme all’Italia e la Spagna sono in recessione. E se Sarkozy piange insieme a Carlà, Hollande non ride con la compagna Valèrie Trierweiler.
Che ha già fatto licenziare in tronco il giornalista sportivo Pierre Salviac dalla radio francese Rtl. La sua colpa? Aveva pubblicato su Twitter una, una battutaccia su l’ex giornalista politica ritenuta volgare e sessista da molti navigatori.
L’ex moglie Segolene Royal, madre dei suoi quattro figli,  è stata la candidata del suo partito alla carica di presidente della Repubblica nelle elezioni del 2007, battuta al secondo turno delle elezioni da Nicolas Sarkozy.
Era la prima candidata donna a superare il primo turno. Intanto introno a cotanto giro di grandame al potere, nel primo trimestre 2012, il PIL francese è rimasto fermo, allo zero per cento, dopo la leggera crescita dello 0,1 per cento dell’ultimo trimestre del 2011.
Non sarà  una grande oratrice, l’immenso Kohl ( era la sua pupilla, l’ha allevata all’interno del recinto democristiano tedesco), ha dichiarato che porterà alla rovina l’Europa, in Europa odiano il suo rigorismo a nano crescita, strozza la Grecia, ha perso le elezioni amministrative tedesche. Eppure soffia ancora il vento tedesco.
Nonostante la crisi europea, l’economia tedesca non rallenta. Nel primo trimestre del 2012, il Prodotto Interno Lordo della Germania è cresciuto dello 0,5 per cento, superando le stime del governo tedesco che prevedevano una crescita trimestrale dello 0,1 per cento e annuale dello 0,8 per cento.
Rispetto al primo trimestre del 2011 l’economia tedesca è cresciuta dell’1,7 per cento, nonostante la contrazione dello 0,2 per cento del PIL dell’ultimo trimestre dello stesso anno.
Secondo le autorità tedesche, questo ottimo risultato è dovuto a una crescita delle esportazioni, oltre che dei consumi, negli ultimi tre mesi. Tutti dati in aumento rispetto al trimestre precedente.
Per molti è la donna più potente del mondo. Dunque uno dei grandi della Terra. Altro che Churchill.

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