Home FixingFixing In archivio tre anni molto intensi. Così ANIS sta cercando di sbloccare la situazione

In archivio tre anni molto intensi. Così ANIS sta cercando di sbloccare la situazione

da Redazione

Sono stati tre anni intensi, non c’è che dire, quelli che hanno caratterizzato il mandato del Presidente dell’ANIS Paolo Rondelli. Proviamo a ripercorrerli.

SAN MARINO – Sono stati tre anni intensi, non c’è che dire, quelli che hanno caratterizzato il mandato del Presidente dell’ANIS Paolo Rondelli. Proviamo a ripercorrerli.

2009

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha cercato di fare fronte ad uno scenario profondamente mutato. Ricordiamo la lotta dichiarata ai paradisi fiscali, il granitico niet di Giulio Tremonti a trattare con il Titano per gli accordi bilaterali, lo scudo fiscale. Era il mese di luglio quando il Governo premeva per far firmare alle controparti il cosiddetto accordo tripartito che assicurava la chiusura dei contratti di lavoro scaduti con aumenti salariali a fronte… di un bel niente. ANIS fu la sola associazione a decidere di alzarsi dal tavolo mandando a monte la trattativa. Col senno di poi si può dire che la decisione fu lungimirante perché in effetti solo in seguito anche gli altri si sono resi conto della gravissima situazione che stava gravando sul futuro. Per compiere un passo avanti nelle relazioni con l’Italia ANIS propose di adottare in via unilaterale lo scambio d’informazioni con l’Italia sulla scorta del Modello OCSE 2005. Non passò molto che il Consiglio Grande e Generale approvò un provvedimento che prevedeva proprio questo.

 

2010

È anno di azioni eclatanti e di incontri importanti per l’Associazione degli Industriali. In febbraio l’incontro, che ha fatto epoca, con i vertici della Guardia di Finanza, che allora assediava letteralmente il Monte. Sempre in tema di incontri non si può non ricordare quello con il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia nella sede di via dell’Astronomia a Roma. La situazione sammarinese, nel frattempo, di certo non era in via di miglioramento. Si sono dimessi i vertici di Banca Centrale e il rapporto con l’Italia (e con Bankitalia) si è fatto sempre più complicato. ANIS allora ha iniziato un pressing ancora più serrato sulla politica. Si sono susseguiti gli incontri con i Capitani Reggenti e con i Capigruppo consiliare, per sollecitare una reazione. Fitto anche il calendario di assemblee con i soci, per tenerli aggiornati sull’evolversi della situazione e per gestire al meglio la questione degli interscambi commerciali con l’Italia alla luce del nuovo Decreto Incentivi. Mentre nell’assemblea generale di dicembre l’Associazione introduce il nuovo codice etico, la politica non riesce a sbloccare la situazione con l’Italia. In compenso vara una Finanziaria controversa, che introduce una grave discriminazione nei confronti dei lavoratori frontalieri (nodo tuttora irrisolto) e che suscita diverse altre perplessità.

 

2011

L’anno si apre con un doppio ultimatum al Governo, due lettere in cui gli imprenditori palesano tutta la propria insoddisfazione e la preoccupazione in parte per la mancanza di interventi considerati necessari e urgenti, in parte per altri provvedimenti che invece sono arrivati ma hanno complicato la vita delle imprese. La posizione di ANIS, insomma, è sempre più dura e critica. Ma anche costruttiva. In occasione dei due semestri Reggenziali infatti gli industriali presentano ben 11 Istanze d’Arengo (7 ad aprile, 5 ad ottobre) che costituiscono una sorta di progetto per il sistema Paese. Di queste 11 il Consiglio Grande e Generale ne approva solo 2, ma la maggior parte, prima o poi, vengono di fatto accettate come decisioni inevitabili. Alcuni esempi: l’introduzione dell’Iva (Istanza bocciata, poi lo studio di fattibilità e infine la promessa all’FMI di introdurla senza neppure attendere gli esiti di questo studio); la riduzione dei costi dell’apparato pubblico (bocciata perché “irrealistica”, salvo poi promettere alla delegazione del FMI che sarà fatta); lo spostamento alla domenica di almeno due delle festività (anche in questo caso la partita non è affatto chiusa, malgrado il no preventivo del Consiglio). In giugno intanto, dopo lo stop del 2010, riparte il progetto del “San Marino Forum”, portato avanti dall’ANIS con le due Fondazioni Bancarie e il supporto di Ambrosetti. È l’occasione per nuove e approfondite riflessioni sull’economia di San Marino e sulla sua evoluzione, ma anche sul progetto del Parco Scientifico e Tecnologico. Intanto il Governo rilancia il confronto con le parti sociali e fa ripartire un nuovo Tavolo per lo sviluppo. Si dà per certo il varo della riforma tributaria entro l’anno e a più riprese si dice “imminente” la firma con l’Italia. A tutt’oggi la firma è ancora una chimera (ma si dice ancora che è “imminente”…) e la riforma tributaria non è ancora stata varata. E la pressione dell’Associazione guidata dal Presidente Rondelli sulla politica continua.
2012. Siamo arrivati alla storia recente. L’anno si apre con la ripresa, informale, della trattativa per il rinnovo del Contratto Industria e con l’apertura, ufficiale, di un confronto sulla riforma del mercato del lavoro. La posizione dell’Associazione continua ad essere molto dura. In aprile già si conoscono le raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale e le raccomandazioni sembrano uscite dalla sede di via Giacomini anziché da Washington, tanti sono i punti di contatto. Il 10 aprile il Consiglio Direttivo convoca la stampa in cui viene espressa preoccupazione per lo stallo permanente relativo a tutte le questioni aperte e si propone alla politica una “agenda dei lavori” per far ripartire l’economia. Il 19 aprile, poche ore dopo l’approvazione (la notte precedente) della riforma IGR in Commissione Finanze, la sede ANIS ospita un seminario dedicato alla nuova disciplina dell’imposta generale sui redditi: questione di tempismo. Il 23 aprile c’è un nuovo incontro con i Capigruppo consiliari e i Segretari di partito per fare il punto della situazione e ribadire la necessità di un’azione serrata sul fronte interno ed esterno. E infine siamo giunti all’Assemblea di questa settimana.

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