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Consiglio Grande e Generale, Anna Maria Muccioli sostituisce Marco Gatti alla Commissione Antimafia

da Redazione

SAN MARINO  Il dibattito sulla commissione parlamentare Antimafia, venerdì sera, è terminato in seduta notturna. Le dimissioni del consigliere Marco Gatti (Pdcs) e la sua sostituzione con il consigliere Anna Maria Muccioli (Pdcs) sono state votate per scheda e necessitavano della maggioranza assoluta (30). Sui 52 presenti Muccioli ha ricevuto 38 preferenze, 8 le schede bianche, 4 le nulle. Dimissioni e sostituzione, dunque, accolte.

            Muccioli è stata poi nominata presidente con 31 preferenze e due schede bianche. I votanti erano 51, i presenti 55. Infine, la proroga di sei mesi nelle funzioni d’inchiesta della commissione è stata approvata all’unanimità.

La seduta è proseguita con l’esame del progetto di legge per istituire l’Ente Poste. Il capogruppo del Psd, Claudio Felici, ha chiesto il motivo per l’“ostinata urgenza” nel licenziare la normativa, ma la lettura dell’articolo è terminata con l’approvazione del progetto di legge con 34 voti favorevoli, 7 contrari e 9 astenuti. I lavori del Consiglio grande e generale sono così terminati.

 

Di seguito gli estratti degli interventi dell’ultima parte del pomeriggio e della notte durante il dibattito sulla commissione parlamentare Antimafia.

 

Claudio Podeschi, segretario di Stato per la Sanità: “In quest’Aula ho sentito considerazioni particolari come quella che i liberi professionisti non devono avere il diritto di poter far parte di certi organismi. Non è accettabile che passi questa logica, come non possiamo accettare una spettacolarizzazione come quella avvenuta in questa situazione. Faccio due esempi a confronto: un pm è venuto ad acquisire documenti e testimonianze in modo sereno e rispettoso nei confronti del nostro Paese, senza alcun riflesso mediatico. Poi il fatto ultimo avvenuto, dove c’erano telecamere e giornalisti, una spettacolarizzazione che non possiamo accettare. Noi vogliamo collaborare, ma non possiamo accettare di essere trattati un po’ sopra le righe rispetto altri Paesi. Ci deve essere un coordinamento più forte tra le istituzioni dello Stato, soprattutto in un momento come questo. Non può una singola procura, senza ragioni forti, creare condizioni di difficoltà così forti. Siamo un Paese libero.

Serve uno sforzo maggiore perché la commissione Antimafia chiuda con celerità i suoi lavori, affinché tribunale, Banca centrale e gli organismi di vigilanza facciano la loro azione. Ma dobbiamo riappropriarci della nostra sovranità e ci faremo sentire negli organismi preposti a difesa della nostra identità”.

Iro Belluzzi, Psd: “Ringrazio Gatti per l’atto responsabile compiuto per il Paese e per la politica. Resto dell’avviso di credere nella presunzione di innocenza, c’è un’indagine, deve fare il suo corso, eppure il dibattito ha preso una piega sbagliata. Non ci credo nel rinnovamento prettamente anagrafico, parlo della politica e vorrei si riappropriasse della sua mission”.

Angela Venturini, Udm: “I giornali troppo spesso salgono in cattedra invece di riportare semplicemente i fatti. Ritengo che all’Aula, sulle dimissioni di Marco Gatti, spetta solo una presa d’atto, la sua è una scelta interna al partito. Poi c’è la spettacolarizzazione: fa male a chi ne è il bersaglio e tutti gli altri ne godono.
Bisogna
riconoscere che le forze politiche hanno impresso un grande cambiamento di cui la commissione Antimafia e la legge approvata ieri sono un segnale tangibile. Se la mafia è entrata in questo Paese, qualcuno l’ha fatta entrare. San Marino è uno Stato e ha un sistema complesso per aprire un’attività. Il problema è il denaro. Il vero potere non è quello politico ma economico, che ha la possibilità di condizionare le scelte e persino le leggi, che può indirizzare le istituzioni. Sono i soldi che fanno girare il mondo. La differenza è che ora i cittadini hanno gli strumenti per combattere le distorsioni. San Marino è un piccolo Paese, potrebbe essere mangiato in un boccone da un potentato economico. Ma la situazione è recuperabile se si agisce in una certa direzione. Credo che questa direzione l’abbiamo presa, anche se non è facile proseguire. Dovremo lavorare ancora molto, la strada delle riforme è lunga e dovremo cambiare la nostra mentalità”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Mi è venuta più volte oggi voglia di abbandonare l’Aula, ho sentito interventi che mi hanno fatto rabbrividire per l’assoluta mancanza di autocritica e per la facilità di accusare gli altri. A qualcuno di Su vorrei ricordare che questo governo ha rimosso il segreto bancario, l’anonimato societario, ha modificato la legge sulle rogatorie per rendere possibile la collaborazione con l’autorità italiana e introdotto il reato di mafia. E il partito capofila della maggioranza era la Dc e il suo segretario è Marco Gatti. Questi sono fatti. C’è chi, in assenza di contenuti, alza la voce senza logica e senza guardare in casa propria. Marco Gatti ha fatto un gesto da persona per bene, che ha il senso di responsabilità proprio del libero professionista che campa sulla base del proprio buon nome.
Sul
lavoro della commissione proporrei di dare la possibilità ai commissari di indagare su tutte le patrimonialità dei consiglieri, anche fuori territorio, e di raffrontarle alla dichiarazione dei redditi. Qualora non ci fossero concordanze, è possibile ricondurre l’origine dei quei proventi. Questo sarebbe un lavoro utile”.

Francesca Michelotti, Su: “Vorrei capire su quali basi il consigliere Berti ha tirato in ballo Su e per quali ragioni dovrebbe guardare a casa propria. Chi del mio partito ha attaccato il consigliere Gatti e fatto sciacallaggio politico? A me sembra francamente un’accusa sopra le riga, corretta. Mi spiace perché questa è una situazione difficile, è successo a Gatti, ma potrebbe succedere a tutti, non mi sembra ci sia un clima da caccia alle streghe.
Ritengo
che l’attacco a Marco Gatti non sia causale e forse sia dovuto proprio perché è il presidente della Commissione. Analizzando il fatto con la forte ricaduta mediatica e l’enorme sforzo di persone, posso pensare ci sia una strategia e che questo rientri in uno scenario più ampio di attacco alla nostra Repubblica”.

Paride Andreoli, Psrs: “Vorrei fare un appunto al consigliere Maria Luisa Berti che ha detto che avrei violato la segretezza dalla Commissione con la mia interpellanza su Cicchetti. La mia era una semplice domanda su una vicenda sollevata anche dai giornali. Non credo di aver violato nulla.

Il presidente del Pdcs ha fatto delle illazioni. Nel suo intervento ha fatto un’allusione ad alcuni membri della commissione Antimafia. Qualora fossero oggetto di indagini amministrative ha detto che è meglio facciano un passo indietro. Non posso concordare su queste parole, è da tempo che assisto al teatrino delle accuse e alla continua ricerca di un capro espiatorio. Ritengo sia arrivato il momento di fare basta con la caccia alle streghe che rischia solo di alimentare demagogia e antipolitica. Se Lonfernini ha degli elementi per nuove accuse contro qualcuno faccia i nomi, diversamente, rischia solo di gettare fango sulle istituzioni e su tutti i membri della Commissione che abbiamo votato noi in quest’Aula”.

Stefano Palmieri, Ap: In altre occasioni, di diverso tenore, alcuni consiglieri non hanno preso la stessa decisione di Gatti. Il gesto va sottolineato. E il mio sostegno non serve, anche perché non è indagato. Sulla presidenza: una commissione paritetica già tutte le garanzie. Inoltre il voto del presidente non vale doppio. Per cui, per senso di responsabilità, è giusto che la esprima la maggioranza. La proroga è necessaria.

Mi è piaciuto lintervento del consigliere Michelotti sul senso della responsabilità e la difesa delle istituzioni. Non altrettanto quello del collega Rossi. Quando Ap ha preso delle posizioni forti in difesa delle istituzioni è stata presa per le orecchie: non è tollerabile. Il consigliere Pedini Amati si è inalberato in maniera inconcepibile. Quando interveniamo in difesa delle istituzioni siamo attaccati pubblicamente: è inconcepibile. Questo non è il Paese dei mafiosi e noi consiglieri dobbiamo difendere le istituzioni, sempre. Condivido il richiamo del segretario di Stato Podeschi sulla necessità di un protocollo per gli interventi della magistratura, e va adottato in maniera veloce. La spettacolarizzazione non fa bene.

Claudio Felici, Psd: Ieri abbiamo ratificato laccordo di collaborazione tra le forze di polizia, che rende il Paese diverso da quello che era prima. E giusto difendere le istituzioni e la sovranità è un elemento presente nei nostri ragionamenti. Ma vale se sono gli altri a riconoscerla, non è un valore assoluto. La retorica non serve, la sovranità passa dalla capacità di rapportarsi con gli altri Paesi. Dunque quanto successo è la nuova pagina per il Paese e noi dobbiamo essere allenati, pazienti e ragionevoli.

Diamo un profilo di normalità a queste azioni. Non condivido il ricorso alla spettacolarizzazione ed è invece giusto trovare i giusti protocolli di azione. Il consigliere Gatti ha dimostrato sensibilità: prendiamo atto che la nuova realtà sarà questa e teniamo un approccio più sereno.

Il consigliere Muccioli ha tutti gli elementi per sostituirlo, ma la presidenza in altri Paesi viene data allopposizione. Comunque non è una questione di guerra senza frontiere. La debolezza sta nel fatto che ha la metà delle informazioni. Sulla proroga il Paese si aspettava risposte in tempi minori, sarebbe un valore aggiunto ridurla.

Luigi Mazza, Pdcs: Mi aspettavo un lungo dibattito sul comma 22, gli interventi in ambito economico-finanziario, invece sarà rimandato. Ma sugli ultima fatti era necessaria la giusta attenzione. Dunque questo dibattito è stato utile perché non ci siamo concentrati sul fatto in sé, ma sullaspetto politico. In questo momento serve la massima credibilità e lAula ha riconosciuto il gesto forte di Marco Gatti. Qualche anno fa anchio ho avuto una richiesta di acquisizione documentale, ma non sono balzato agli onori della cronaca. Per cui il problema è lapplicazione delle norme o fare dello spettacolo?

Molte sono cambiate e quante altre richieste ci saranno? E questo il percorso per uscire dai problemi. Si chiedono maggiori controlli e saremo più trasparenti e disponibili a collaborare, molte rogatorie avranno un seguito e questa sarà la normalità. Giusto dunque fare dei protocolli.

I sei mesi di proroga sono stati richiesti dai commissari, per cui mi affido a loro, ma è importante che la commissione vada avanti anche dopo, perché la sua attività è molto utile. Sulla presidenza, dove è di opposizione, la maggioranza ha la maggioranza.

Ringrazio Gatti per il suo gesto forte, consapevole che ha pesato su di lui. Su richiama la Dc come partito da criticare, ma la nostra forza politica non si è mai ritirata di fronte al rispetto delle istituzioni, molte riforme sono state fatte con la Dc al governo. E mai mancherà la volontà di andare fino in fondo. Il consigliere Muccioli a unamica ha confessato: Ho paura. E il segnale della responsabilità e dellumiltà.

 

Repliche

 

Alessandro Rossi, Su: Ho apprezzato lintervento di Mazza che ha puntato sullorgoglio del partito. Non ho critiche, ma qualcunaltro ha perso la visione del dibattito. Sono state additate colpe a Su e a me che testimoniano la difficoltà di approccio a certe situazioni. In particolare da partiti che sono usciti dalla Dc perché aveva imboccato una strada senza uscita. Ma tanto ora ci attende una rivoluzione negli assetti politici.

Quanto successo al segretario della Dc è uno scherzo della storia, ma lidea che la situazione non si è normalizzata. Così, per legge, le società di investigazione possono tenere contanti e opere darte senza adeguata verifica. È sfuggito a tutti in Aula. Cè una regia che crea scappatoie e si continua con la logica di potere. Le riforme sono portate avanti nellinconsapevolezza di parte dellAula e della cittadinanza. E ora si prepara la liberalizzazione del mercato immobiliare senza alcun confronto.

Nellindagine che ha coinvolto Gatti si parla di unevasione da 60 milioni di euro, quando Karnak è stata citata in giudizio per unevasione da 770 milioni. Il segretario della Dc si è dimesso, ma di altre istituzioni, nella stessa situazione e con interessi maggiori, nemmeno si parla. Non ho sentito la differenza tra il presidente della commissione antimafia e quello di Bcsm. Non sopporto lipocrisia, dobbiamo cambiare su tutti i fronti.

Roberto Giorgetti, Ap: Da Rossi arrivano parole affannate e emerge unossessione per Renato Clarizia. Non lo seguo nella sua dietrologia, i complotti non ci sono. Clarizia non è stato professionista di Karnak, di Fingestus, per cui è stato solo consulente nella liquidazione volontaria. Così si sviliscono le istituzioni senza vantaggio.

Maria Luisa Berti, Ns: Non ho mai detto che il consigliere Andreoli ha violato il dovere di segretezza. Anche perché non fa parte della commissione Antimafia. Al consigliere Rossi replico che non mi vergogno di essere uscita dalla Dc, rispondo alla mia coscienza e ai miei elettori. Non è giusto latteggiamento diffamante verso i liberi professionisti.

Marco Gatti, Pdcs: Ringrazio lAula per gli apprezzamenti e per non avere strumentalizzato i fatti. Confermo il mio impegno per la moralità nella politica.

Mario Lazzaro Venturini, Ap: Mi scuso con le Eccellenze e con lAula per la scenata di oggi. Nei lavori parlamentari spesso cè un atteggiamento sopra le righe. Ma è giusto scusarsi, non però con il mio collega, dato che non sarà lultimo battibecco.

Federico Pedini Amati, Psrs: Mi spiace che il collega si sia scusato con tutti, ma non con me. Era doveroso, loffesa, con epiteti personali, cè stata.

Alessandro Rossi, Su: Volevo rassicurare che non ho ossessioni. Ma spiegatemi la differenza tra Gatti e Clarizia. Nessun attacco ai liberi professionisti.

Gian Nicola Berti, Ns: “Su non ascolta. Hanno indotto Gatti alla volontà di dimissioni”.


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