Home FixingFixing Mario Alvisi, il ricordo di Stefano Santini: sorridente e generoso, è stato facile volergli bene

Mario Alvisi, il ricordo di Stefano Santini: sorridente e generoso, è stato facile volergli bene

da Redazione

Su una cosa non ci sono dubbi: Stefano Santini è un uomo che ha lasciato il segno. Un segno positivo nelle persone che lo hanno conosciuto. E non solo perché se ne è andato troppo presto. Così, dopo aver pubblicato il personale ricordo di Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’ANIS, riceviamo e volentieri pubblichiamo anche una breve lettera aperta scritta dal ragionier Mario Alvisi. Fixing si fa volentieri tribuna e tramite anche per questo ricordo.

Colgo l’occasione del ricordo fatto da Carlo Giorgi in memoria del Prof. Stefano Santini, per esprimere il mio personale cordoglio per la sua precoce scomparsa.
L’ho conosciuto fin dalla nascita. Suo padre, Maurizio, è stato per tantissimi anni il mio braccio destro e il mio collaboratore più generoso e professionalmente preparato.
Di Stefano sono stato un invitato speciale per la sua laurea e per il suo matrimonio. Poi, allorché è entrato nel mondo del lavoro, ho avuto tantissime occasioni d’incontrarlo per rapporti professionali. Prima come assicuratore per la certificazione della qualità; poi quando seguiva la formazione professionale in Associazione Industriali; e infine all’Università dove seguiva l’evoluzione del Parco Tecnologico. Per merito suo ebbi l’opportunità di avere il Rettore quale relatore ad un meeting Lions nel mio anno di presidenza.
L’altro giorno, quando ho visto il negrologio esposto in piazza a Dogana non ho pensato certamente a lui. Era troppo giovane perché pensassi alla sua morte. Poi quando ho visto che era stato fatto dall’Università mi è sorto il dubbio, fugato da suo fratello Marcello, che, anche lui, lavorava con me in Colorificio. Purtroppo, invece, era così!
Lo ricordo sempre pacato, sorridente, mai una parola ed un gesto sopra le righe. Ad ogni incontro era quasi come quando un figlio incontra il padre. Educatissimo. Pronto ad assecondare le mie domande. Schivo fin troppo, ma, come il padre, generoso e, come ricorda Carlo Giorgi, “sapeva voler bene, per questo è stato facile volergli bene”. Anche per me.
Attraverso voi giungano ai famigliari le mie più sentite condoglianze.

Mario Alvisi

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