Mafia, camorra, ndrangheta, c’è persino qualche abboccamento con la sacra corona unita. Il Titano non si è fatto mancare praticamente nulla per quello che riguarda i rapporti con la criminalità organizzata secondo Mario Michele Giarruso, curatore del dossier dell’osservatorio permanente sammarinese.
SAN MARINO – Mafia, camorra, ndrangheta, c’è persino qualche abboccamento con la sacra corona unita. Il Titano non si è fatto mancare praticamente nulla per quello che riguarda i rapporti con la criminalità organizzata secondo Mario Michele Giarruso, curatore del dossier dell’osservatorio permanente sammarinese.
Lo ha spiegato alla platea del convegno organizzato sabato scorso, snocciolando le inchieste che hanno toccato la Repubblica di San Marino: “Criminal Minds” e la seconda inchiesta “Vulcano” (camorra), “Black Hawks” (ndrangheta), “Sofia” (mafia), Animal House (sacra corona unita).
E se in questi ultimi anni qualcosa il Titano ha fatto, da un punto di vista normativo, per ascoltare le richieste provenienti dagli organismi internazionali e contrastare questi fenomeni distorsivi, tanto ancora va fatto.
I problemi sul tavolo sono ancora legati alla scarsa trasparenza, nell’interposizione fiduciaria, alla fumosità legata ai reali beneficiari delle transizioni e dunque – in un regime non più di segreto bancario ma di “riservatezza” – quella che è la vera e propria base su cui si poggia oggi l’intero sistema bancario-finanziario della Repubblica.
Non è un caso, dunque, è emerso sempre sabato scorso, che Greco e Commissione Europea Antimafia, oltre alla DNA (Direzione Nazionale Antimafia) italiana continuino ad esprimere valutazioni critiche sulla reale intenzione da parte di San Marino di andare verso una strada di trasparenza e collaborazione.
