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San Marino: Croazia, coast to coast “benedetta” da Piero Gnudi

da Redazione

Alberto Amati: “Il progetto è una grande occasione per il Titano”. A disposizione un milione di euro raccolti da Provincia e CCIAA di Rimini.

 

Abbiamo letto in questi giorni su alcuni quotidiani dell’interesse riscontrato dal Ministro del Turismo italiano Piero Gnudi in relazione al progetto denominato “Coast to Coast” per un turismo transfrontaliero con la Croazia. Era stato realizzato da Alberto Amati, Presidente della Camera di Commercio Italo Croata, diversi anni orsono per la CCIAA di Rimini: avrebbe potuto dare un grande impulso al Turismo dell’Emilia Romagna e della Repubblica. Fixing a suo tempo se ne è occupato diffusamente. Amati ne parlò in alcune riunioni pubbliche, poi è seguito il silenzio.

 

Può dire a che punto è l’iniziativa?


“Se non fosse stato per l’interesse ad affrontare l’argomento dimostrato dal Ministro Gnudi, mio collega commercialista, al quale sono legato da molti anni di collaborazione ed amicizia, ritengo che sarebbe definitivamente sepolto nonostante il milione di euro di finanziamenti raccolti, per studi di fattibilità, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Rimini”.

 

Perché l’abbandono di un’iniziativa di così forte interesse per il nostro sistema turistico?

 

“Perché sia la Provincia di Rimini che i dicasteri del turismo che si sono susseguiti dal 2003 hanno dimostrato interesse solo per eventi spot oppure per grandi progetti spesso irrealizzabili. Quando si presentano loro progetti strategici, innovativi, dettagliati, testati, sicuramente vincenti che non sono stati partoriti direttamente e privi di supporto politico, vengono visti come figli illegittimi da trattare con distanza, senza guardare al bene del Paese”.

 

Crede che l’attuale stato dell’economia possa avere necessità di un progetto del genere?

 

“Il momento potrebbe essere favorevole in quanto abbiamo assistito alla nascita di buone idee ma prive di una necessaria programmazione e monitoraggio che ne hanno decretato l’affossamento: sistema finanziario, insediamenti societari, allargamento delle relazioni internazionali, ingresso nella UE”.

 

Come vede il ruolo del turismo per il rilancio del Paese?

 

“Valorizzazione delle famiglie, moralizzazione, innovazione, concetti richiamati dal sottoscritto trent’anni fa dalla tribuna della Consulta dei cittadini all’estero, possono far uscire il paese dal tunnel, bisogna puntare su turismo e commercio in attesa di un rilancio della finanza, dell’industria e dei servizi. Nel frattempo si deve ricreare quello che si è distrutto: burocratizzazione, garantismo, inamovibilità, sicurezza. Una vera politica turistica di lungo termine non è mai stata affrontata, ora ci troviamo con infrastrutture carenti privi di formule nuove e attraenti da offrire a paesi sicuramente vincenti come la Russia. A ciò voglio aggiungere la mia lunga battaglia per gli accordi bilaterali con il maggior numero di Stati possibile che si stanno facendo tardivamente, non toccando sufficientemente l’aspetto economico”.

 

Quale ruolo può avere in tutto ciò la CIAA Italo-Croata?

 

“La Camera, che ha un’appendice in loco, può mettere a disposizione la sua esperienza decennale con il mondo dei paesi dell’Est Europa, in sinergia con la nostra CIAA, con la quale ha ottimi rapporti. Necessita però una forte convinzione e volontà politica per realizzare il goal vincente. La Camera ha già testato il sistema alberghiero dell’altra costa, non solo croato, per verificarne l’omogeneità con il nostro. La Camera è pronta per tentare di dirimere le vertenze che dovessero sorgere fra gli operatori dei due paesi attraverso un proprio organismo di media- conciliazione. La Camera ha sollecitato la stipula di convenzioni bilaterali per il riconoscimento della media-conciliazione, con i paesi del Centro Est Europa, che potrebbe andare a vantaggio di tutta l’imprenditoria locale e delle professioni, non ottenendo alcuna risposta”.

 

 

Il protocollo del 2008

 

Nel mese di giugno del 2008 fu firmato un protocollo di collaborazione per lo sviluppo turistico, economico e culturale tra le due sponde dell’Adriatico: la Romagna e il Veneto da una parte, l’Istria e la Dalmazia dall’altra. L’accordo fu sottoscritto dal Presidente della Camera di Commercio di Rimini, Manlio Maggioli, in rappresentanza delle Camere di Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna, Rovigo, e dal presidente della Camera della Contea di Rijeka Vinko Micetic, in rappresentanza anche delle Camere delle Contee di Pula e Zadar.

 

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