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Valentina Monetta, la voce azzurra di San Marino

da Redazione

Intervista all’artista sammarinese, che rappresenterà il Titano all’Eurovision Song Contest. Sulla polemica legata al titolo della canzone “Facebook” non ha dubbi: “Anche Vasco…”.

 

di Alessandro Carli

 

Valentina Monetta rappresenterà San Marino al prestigioso Eurovision Song Contest, in programma il 22 maggio a Baku, la capitale dell’Azerbaijan. “Non vedo l’ora, mi sto già facendo tutto un fumetto, come nel video della mia canzone – spiega l’artista sammarinese – ho visto la scorsa edizione, ho parlato con i Miodio, un gruppo che conosco e che stimo molto, e che hanno fatto questa esperienza prima di me”.

 

In che modo ci si prepara a un evento di respiro internazionale?


“Preparare una canzone non significa solamente fare il compitino, cioè avere la voce, mettere la propria esperienza, emotività. Certo, sto studiando anche l’inglese, visto che tra aprile e maggio sarò in tournèe in Olanda e in Inghilterra. La preparazione che mi interessa maggiormente è capire cosa sto facendo. Io sono esattamente come mi vedono gli altri. Sono positiva, amo la leggerezza del vivere. La vera preparazione è quindi soprattutto mentale: ho la responsabilità di rappresentare la Repubblica di San Marino a un evento così importante. C’è gente che non è al corrente di quante persone abbiano a che fare con l’arte, sul Titano. La canzone che porterò all’Eurovision Song Contest è molto ironica”.

 

Ironica, un po’ contestata per il titolo iniziale poi cambiato – una cosa sciocca – nonostante uno dei compiti dell’arte sia, probabilmente, quello di raccontare la contemporaneità…


“Sì, sono d’accordo sulla polemica legata al titolo e al soggetto, Facebook. Io sono scaramantica: quando c’è polemica, il riscontro è spesso positivo, anche perché se ne parla… Ma le contestazioni, nella musica, non sono mai mancate: ricordo ad esempio Vasco Rossi e la sua canzone sulla ‘Coca cola’, giusto per fare una citazione. Certamente siamo rimasti sorpresi quando ci hanno detto che avremmo dovuto cambiare testo: prima di presentare la canzone, lo staff si era mosso tramite avvocati e tutti avevano dato l’ok ritenendo la parola Facebook di uso comune. Ma tant’è. Mi sono rimboccata le maniche, sono ripartita per Monaco, ho inciso di nuovo la canzone e rifatto alcune parti del video. Eppure la parola Facebook non è andata giù, nonostante basti accendere la televisione per sentirla nominare… ma basta anche andare in giro e provare a sentire un discorso tra ragazzi: quante volte viene pronunciata quella parola? Secondo me è stato creato un finto problema, oppure hanno deciso di boicottare il titolo perché il pezzo era forte. Il brano era davvero fortissimo con la parola Facebook. Come si sa, il testo poi è stato modificato. Siamo riusciti a trovare una soluzione analoga che funziona tantissimo lo stesso. Il suono è venuto molto bene. La canzone l’ho fatta mia”.

 

Valentina Monetta e il jazz. Ma Valentina Monetta, all’Eurosong, non farà jazz.

 

“Non sono i soliti due accordi. Questo pezzo ha il suo calore anche se non è jazz, un genere che sto esplorando da un anno. Però quando arriva una proposta di questa caratura… io credo che l’esperienza dell’Eurosong possa dare una visibilità anche al lavoro che ho fatto sino ad oggi. Il palcoscenico internazionale di Baku è una prova professionale molto importante”.

 

…perché, in fondo, ci vuole amore…

 

“L’amore è sempre in mezzo. E tutto l’amore che ho, lo metto nel lavoro. Ma ci vuole anche un pizzico di infantilità, di leggerezza”.

 

Una leggerezza che ‘esce’ anche dal testo della canzone?

 

“Il messaggio che si nasconde dietro alla canzone ‘The social network song’, che canto in inglese, è un’esortazione alla comunicazione tra le persone. in questo mondo complicato non è sempre necessario pensare a parlare in maniera complicata. E’ importante che le persone comunichino, si scambino qualcosa”.

 

Nelle fotografie, appare spesso vestita di blu.

 

“Azzurro, blu, turchese… e non è solo perché l’azzurro è il colore della mia bandiera, quella di San Marino. certo, c’è da dare l’immagine di patria, di autenticità, però il blu è anche il colore del cielo e del mare, e quindi – per antonomasia – del viaggio. Io sono una sognatrice, una donna adulta un po’ bambina”.

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