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San Marino, la lettera del Presidente ANIS Paolo Rondelli agli imprenditori

da Redazione

Paolo RondelliTra poco più di un mese (la data non è ancora stata stabilita ufficialmente) ANIS convocherà la propria Assemblea Generale. All’ordine del giorno il rinnovo delle cariche. All’interno la lettera aperta agli imprenditori del Presidente Paolo Rondelli, non rieleggibile, per Statuto.

 

 

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SAN MARINO – Tra poco più di un mese – la data non è ancora stata stabilita ufficialmente – l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese convocherà la propria Assemblea Generale. All’ordine del giorno, in particolare, il rinnovo delle cariche. Per Statuto, all’esaurimento del mandato triennale il Presidente dell’ANIS non può essere rieletto. Quindi nei giorni scorsi Paolo Rondelli, Presidente uscente dell’Associazione ha inviato una lettera aperta a tutti gli imprenditori, in cui fa il punto della situazione. San Marino Fixing pubblica il testo integrale della missiva.

 

 

A TUTTI GLI IMPRENDITORI

Carissimi amici imprenditori

Sono trascorsi velocemente tre anni dall’inizio della mia Presidenza alla guida dell’Anis, tre anni davvero duri per le nostre aziende, per il Paese, per l’Associazione.

Mi sono impegnato ed ho avuto la collaborazione compatta del Consiglio Direttivo della Segreteria e di tutti i collaboratori dell’Associazione.

 

Rispetto ai momenti difficili che abbiamo affrontato, preferisco ricordare l’azione costante, convinta, le tante proposte che abbiamo avanzato, l’azione quotidiana al servizio dei Soci.

 

Al Governo e alla politica tutta abbiamo lanciamo ripetuti messaggi di collaborazione, purtroppo molte volte inascoltati, tanto che è oggi del tutto evidente la distanza che separa la politica dal mondo reale delle imprese e dei cittadini. Non vogliamo alimentare il clima di antipolitica già così diffuso anche nella nostra società, ma riteniamo indispensabile, e lo chiediamo ancora con forza, una classe politica che sappia rinnovarsi e sia capace di promuovere una stagione di riforme istituzionali.

 

Meno Stato, più società civile, responsabilità e merito.

 

Le nostre imprese con tanta fatica stanno affrontando il cambiamento cercando di adattarsi ai tanti e profondi mutamenti; sforzi che da subito e per i prossimi anni il sistema Paese nel suo complesso dovrà affrontare con serietà e responsabilità. Un cambiamento epocale non solo della struttura normativa, in parte già avviato, ma nella cultura stessa del Paese.

 

Ai giovani dobbiamo insegnare che il lavoro e la crescita professionale si ottengono con il sacrificio, l’impegno ed il merito e non per ragioni di clientelismo o appartenenza politica.

 

Normalizzazione dei rapporti con l’Italia, riforma fiscale, Iva, riduzione della spesa pubblica, crescita, devono essere i punti qualificanti di un nuovo progetto di rilancio e sviluppo.

Ridurre nel tempo i costi dello stato sarà imprescindibile. Modernizzare, privatizzare, accorpare gli uffici pubblici indispensabile.

Trasparenza, mercato e nuova impresa, non rendita o speculazione, o ancora peggio, nuova PA.

 

Un capitolo importante riguarda le relazioni industriali. Con i sindacati si è ripreso un dialogo costruttivo, ma tutto questo impegno viene continuamente messo in discussione da posizioni ideologiche e anacronistiche del tutto impermeabili al cambiamento. Basti pensare all’ultima iniziativa fuori dal tempo della Cdls: la reintroduzione della scala mobile.

Iniziativa che si commenta da sola e che ostacola ancor di più una costruttiva conclusione della stagione dei rinnovi contrattuali. Noi sosterremo quella parte del sindacato che accetta il cambiamento e si opopne, con noi, ad un’idea di Stato che deve finanziare tutto e tutti senza che vi siano risorse per farlo.

 

Ho ritenuto doveroso, seppur in modo molto sintetico, un esame delle varie problematiche in discussione e con questa mia lettera intendo anche, e soprattutto, sollecitare calorosamente gli imprenditori a partecipare alla vita dell’Associazione nei vari organismi sociali. Mai come in questo momento è necessario il contributo e il sostegno di tutti gli imprenditori, il Paese ha bisogno di noi.

 

Nelle prossime settimane, i tre Saggi nominati dal Consiglio direttivo (Simona Michelotti, Roberto Valducci e Franco Capicchioni), così come prevede lo statuto, saranno a disposizione dei Soci per ascoltarli e contribuire a formare la squadra che guiderà l’Anis nei prossimi tre anni. Sarà questa l’occasione per dare la vostra disponibilità che, se vorrete, potrete anche comunicarmi direttamente.

 

Ho potuto vedere e conoscere l’impegno e le difficoltà di tante imprese che non conoscevo ed in particolare dell’Anis, che merita tutto il nostro sostegno.

Un grazie a tutti davvero sincero

Il Presidente

Paolo Rondelli

 

 

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