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La profonda traccia che Stefano Santini ha lasciato dietro di sé

da Redazione

Se n’è andato in punta di piedi, nei giorni scorsi, Stefano Santini. Più che della sensazione di vuoto però vorremmo parlare della traccia che ha lasciato in chi l’ha conosciuto e ha avuto il piacere di lavorare con lui.

Se n’è andato in punta di piedi, nei giorni scorsi, Stefano Santini. Dopo essersi occupato per alcuni anni del coordinamento dell’attività formativa dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, Stefano era impegnato con l’Università di San Marino, tra le altre cose, nell’ambizioso progetto del Parco Scientifico e Tecnologico.
Come spesso succede per chi ci lascia troppo presto è difficile fare i conti con il destino. Più che della sensazione di vuoto però vorremmo parlare della traccia che ha lasciato in chi l’ha conosciuto e ha avuto il piacere di lavorare con lui. Una traccia di serietà professionale, di capacità. Ma soprattutto una traccia umana, personale, che resta profonda e indelebile.
Nelle righe qui sotto pubblichiamo infine il ricordo di Stefano firmato da Carlo Giorgi, Segretario Generale dell’ANIS e, soprattutto, uno dei tanti amici che Stefano ha lasciato dietro di sé.

 

Caro Stefano
E’ con il cuore pesante che scrivo un pensiero per te. Per fissare bene nella mente quelle riflessioni e quei moniti che irrompono quando si è messi davanti alla verità. Anch’io ho apprezzato la tua professionalità, la capacità di lavorare con il sorriso guardando al futuro con ottimismo e serenità. Ma quello che ho apprezzato ancora di più sono stati  i valori che esprimevi con semplicità e forza.
La vita ti ha riservato una prova  durissima ma ti ha anche dato l’opportunità di esprimere il valore più alto del Dono. Hai donato tanto alla tua famiglia e a chi ti conosceva bene, per me sei stato un esempio unico.
Sapevi voler bene, per questo è stato facile volerti bene. Siamo diventati amici ed oggi mi consola pensare al tuo sorriso, alla voglia di fare, alla visione positiva della vita. Grazie per le tante occasioni che mi hai donato per riflettere. Alla tua famiglia, e a noi tutti, la certezza che la fede, la tua fede, ci farà trovare pensieri e parole che potranno dare consolazione e aiutarci a accettare questa grande sofferenza.
Carlo Giorgi

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