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San Marino, Terenzi: “Per il bene di tutti si trovi una sintesi”

da Redazione

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Pier Giovanni Terenzi inaugura il mandato alla guida di Camera di Commercio. Bene la nomina condivisa. Primo obiettivo: l’internazionalizzazione.

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di Loris Pironi

 

Dalla scorsa settimana Pier Giovanni Terenzi è il nuovo Presidente di Camera di Commercio di San Marino. Un altro incarico prestigioso per l’amministratore unico di Cotes, che nel triennio 2006-2009 ha già ricoperto la carica di Presidente dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. La grande sfida di Camera di Commercio, nei prossimi anni, sarà quella di riuscire a stare al fianco delle imprese sammarinesi, aiutandole a stare a galla in un mercato che cambia costantemente e radicalmente.

 

Sotto che segno Pier Giovanni Terenzi inizia questo nuovo incarico?


“Diciamo che confido nel fatto che questa presidenza sia nata sotto i migliori auspici: non a caso la nomina è giunta il primo giorno di primavera. Al di là della battuta, mi piace pensare che questo mandato sia davvero nato sotto un buon segno, poiché c’è stata l’unanimità completa attorno al mio nome. Lo sottolineo perché mai come oggi c’è bisogno di unità”.

 

Quali sono le aspettative, e quali gli obiettivi che si pone per questo triennio alla guida dell’ente?


“In questo momento di crisi internazionale, a cui per San Marino si aggiunge la crisi interna provocata anche dalle difficili relazioni con l’Italia, mi aspetto il massimo della collaborazione da parte di tutti i soggetti che compongono la comunità sammarinese. E sono convinto di trovarla. Gli obiettivi da perseguire? Ho idee precise in proposito, prima però le voglio condividere con il Direttivo (a proposito, la prima riunione ufficiale sicuramente sarà programmata dopo Pasqua, ndr). Quello che posso dire sin d’ora è che vorrei una Camera di Commercio impegnata per una sempre maggiore internazionalizzazione delle imprese sammarinesi”.

 

Lei e il Presidente uscente Simona Michelotti avete parlato, dopo la nomina?


“Sì, io e Simona ci siamo incontrati brevemente. Lei mi ha confermato la disponibilità a mettere a disposizione la sua esperienza, io dal canto mio le ho ribadito che, come già accaduto quando ci avvicendammo alla presidenza di ANIS, cercherò di continuare nel modo migliore l’opera da lei iniziata”.

 

Cosa è cambiato rispetto a quando era presidente dell’ANIS?


“Nel 2009, al termine del mio mandato alla guida dell’Associazione Industriali, la crisi era appena agli albori, adesso invece la stiamo vivendo in pieno. Le difficoltà oggi sono notevoli, e proprio in questo  momento di congiuntura economica così difficile, Camera di Commercio deve essere uno strumento funzionante e efficace per assicurare alle imprese il massimo supporto e sostegno nella ricerca di nuovi mercati e nuovi sbocchi”.

 

Tra i passaggi più importanti che riguardano Camera di Commercio c’è la legge di riforma dell’ente, che dovrebbe passare in Consiglio per la prima lettura già nei prossimi mesi. Quale deve essere la nuova mission?


“La legge di riforma dovrà mettere Camera di Commercio in condizione di essere il più possibile autonoma ed efficace. L’ente camerale dovrà altresì essere considerato un vero e proprio investimento per il Paese, per tutto quello che è insito nel suo mandato. Deve essere sempre più  uno strumento a supporto del rilancio dell’economia di San Marino”.

 

I problemi sul tavolo sono tanti. Quali sono le priorità?


“Io rimango perplesso di fronte a chi, oggi, dice di sapere a che punto precisamente ci troviamo di questa crisi, non fosse altro per la portata incredibile delle sue dimensioni. Quello che credo di sapere, però, è che per uscirne dobbiamo tutti quanti essere pronti a fare dei sacrifici, sacrifici a cui fino a qualche anno fa nessuno pensava che ci saremmo dovuti sottoporre. Voglio però essere fiducioso: sono certo che riusciremo ad agire nel modo più opportuno e che riusciremo a risollevarci, come sistema”.

 

C’è un messaggio che si sente di dare alla politica?

 

“Oggi come oggi la firma sugli accordi con l’Italia sembra essere finalmente un obiettivo alla portata, e devo ammettere che la politica ha fatto molto e molto ancora sta facendo per superare le criticità. In generale però a San Marino c’è il bisogno di percepire concretamente che i sacrifici che vengono chiesti portino realmente sviluppo. In particolare le aziende, che già provate da anni di difficoltà sono state chiamate ad ulteriori sforzi, hanno bisogno di incominciare a ricevere risposte positive alle proprie esigenze: un mercato di lavoro in linea con il resto d’Europa, una decisa sburocratizzazione, rapidità di risposta alle proprie istanze da parte del pubblico”.

 

Vuol concludere con un appello?

 

“Sì, vorrei rivolgere un invito a tutti gli attori impegnati in questa fase cruciale. Maggioranza e opposizione, sindacati e associazioni di categoria, tutti quanti dobbiamo impegnarci a fondo, portando ciascuno un contributo per raggiungere l’obiettivo comune. Per il bene della nostra Repubblica, c’è la necessità di arrivare ad un elevato punto di coesione sia per quello che riguarda gli obiettivi, sia per la scelta della strada che dobbiamo imboccare. Per questo rivolgo un appello alla politica e alle parti sociali affinché si sforzino per trovare una sintesi che permetta di compiere le scelte migliori. Che magari potranno essere  anche onerose, ma che ci dovranno permettere di tornare a crescere”.

 

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