Chi lo conosce da una vita è pronto a giurarlo: il Senatùr non le ha mai neanche potute immaginare quelle cose, che la moglie, il figlio, il cerchio magico gliele hanno fatte sotto il naso. Che basta guardare il suo stile di vita per rendersi conto che il denaro, le auto di lusso, le ville non sono cose che interessano l’Umberto Bossi.
I meglio informati dicono anche che ieri, travolto dal fiume di intercettazioni delle persone vicine all’ex tesoriere Belsito, un fiume torbido e prorompente di acqua infida, in cui rischia di affogarci anche una trota, sia andato a casa a chiedere spiegazioni.
Per quei 200 mila euro che, stando all’intercettato Belsito, avrebbero pagato le spese personali dei Bossi, più o meno tutti gli altri, moglie e figli, eccezion fatta per l’Umberto.
Umberto Bossi ha però pronta la contromossa: le proprie dimissioni. Un gesto stoico che dovrebbe piacere alla base, indignata per quello che sembrava l’unico scoglio dei “duri e puri” nell’oceano procelloso della politica italiana. In mattinata Bossi ha annunciato che presto ci sarà un nuovo “Segretario amministrativo” della Lega, mentre si parla di un summit pseudo-segreto tra Manuela Marrone, la moglie di Bossi, e Roberto Maroni, che già aveva chiesto la testa di Belsito e che è l’antagonista numero uno di Bossi alla guida politica e ‘spirituale’ del popolo padano, con il quale Lady Bossi starebbe mediando per garantire – da vera mamma italiana – un avvenire solido per il Trota Renzo Bossi che se non fosse per i giudici avrebbe le chanche da giocarsi per diventare il successore anche politico di papà Umberto.
