Home FixingFixing Diario della crisi del 30 marzo 2012

Diario della crisi del 30 marzo 2012

da Redazione

Le 5 più grandi banche global (JP Morgan, Bank of America, Morgan Stanley, Goldman Sachs e HSBC) contano per il 95,7% (220.000 miliardi di dollari) del mercato dei derivati.

 

di Saverio Mercadante

 

C’è una bomba globale ma è invisibile. Secondo le ultime  rilevazioni, che si riferiscono al periodo ottobre-dicembre 2011, le 5 più grandi banche global (JP Morgan, Bank of America, Morgan Stanley, Goldman Sachs e HSBC) contano per il 95,7% (220.000 miliardi di dollari) del mercato dei derivati. Il  totale arriva a 230 miliardi e 800 milioni. L’esposizione lorda globale ai derivati è cresciuta di 107 trilioni nella prima metà del 2011, per raggiungere 707 trilioni, secondo i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali. Le banche europee intanto si danno allo shopping sfrenato con i mille miliardi di liquidità iniettati nel sistema dalla Banca Centrale Europea. Secondo i dati dell’Eurotower, gli istituti italiani hanno acquistato titoli di Stato del debito pubblico europei a una cifra record di 23 miliardi di euro, portando il totale a 301,6 miliardi. Alla faccia della stretta del credito famiglie e imprese sono sacrificate sull’altare dei bilanci delle banche. La stessa ABI testimonia questo gioco al massacro dell’economia reale: a febbraio, le banche italiane hanno erogato prestiti a famiglie e imprese a un ritmo di crescita inferiore all’1%, per la prima volta dall’aprile del 2010, ovvero in quasi due anni. Dalla Cina arriva però una buona notizia: le ali delle farfalle hanno ispirato una nuova tecnologia che raddoppia la produzione di idrogeno a partire da acqua e luce solare. Le ali nere delle farfalle funzionano come un collettore naturale, ossia un dispositivo che raccoglie la luce del sole, che può essere imitato e studiato. Cuore della tecnologia sono infatti i collettori solari, che raccolgono l’energia solare che viene usata poi nella fotocatalisi per separare l’acqua nei suoi componenti, idrogeno e ossigeno. Potrebbero essere inseriti anche nelle teste dei grandi banchieri per raddoppiare il credito verso famiglie e imprese.

 

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