Home NotizieEconomia Rimini, il rapporto dell’economia 2011: è crisi, e cresce solo l’export

Rimini, il rapporto dell’economia 2011: è crisi, e cresce solo l’export

da Redazione

Ore di CIG (ordinaria + straordinaria) autorizzate: +6,0% nel 2011 rispetto al 2010; aumentano del 13,9% i lavoratori iscritti alle liste di mobilità. Fra le poche note positive, il volo dell’Export: +21,4%.

 

Il Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini arriva in questo 2012 alla 18° edizione: un’iniziativa che la Camera di Commercio di Rimini promuove, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, per divulgare il grande patrimonio di informazioni economiche e statistiche delle Camere di Commercio.

 

Mercato del lavoro (dati 2011 su 2010)


I dati mostrano come la situazione occupazionale nel 2011 stia ancora risentendo della crisi in atto. È vero che da un lato l’utilizzo della Cassa Integrazione complessivamente intesa (ordinaria + straordinaria + in deroga) nel 2011 diminuisce del 9,0% rispetto al 2010 (passando da 7.723.604 ore autorizzate del 2010 a 7.028.497 ore autorizzate del 2011), ma è anche vero che il dato non si può leggere del tutto positivamente, perché se abbinato all’aumento degli iscritti alle liste di mobilità (+13,9%), esso evidenzia probabilmente l’esaurimento degli ammortizzatori economici previsti e l’uscita dal mondo del lavoro di un’ampia parte della popolazione in età da lavoro.

 

La stretta creditizia


Fino a giugno 2011 le aziende hanno goduto di un periodo di moderata ripresa, mentre dalla fine di giugno il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità. Le banche italiane hanno iniziato ad avere problemi di approvvigionamento sul mercato interbancario a causa delle sfiducia creatasi nel circuito finanziario internazionale. Le aziende hanno iniziato quindi a subire un aggravio di oneri finanziari sia sul credito bancario destinato al finanziamento del capitale circolante (scorte, crediti), sia per i finanziamenti di medio/lungo periodo destinati generalmente alla realizzazione di investimenti e/o alla ristrutturazione di posizioni finanziarie, i cui effetti si rileveranno già nella chiusura dei bilanci 2011. In tempi come quelli attuali, in cui si rileva una particolare attenzione da parte del sistema bancario al contenimento delle perdite su crediti, la presenza di una garanzia dei Confidi assume rilievo a prescindere dalla natura dell’emittente. La Camera di commercio di Rimini da sempre è in prima fila nel sostegno dei Confidi, lasciando loro grande libertà di azione in virtù di un disciplinare flessibile. Ma se gli istituti di credito, nonostante le garanzie offerte, non concedono il credito, essi vanificano il grande lavoro che viene svolto. Nel 2011 il contributo per i Consorzi fidi deliberato dalla Camera di Commercio è stato portato da 500mila Euro a 1 milione di Euro. Dal Rapporto sull’economia si evince però come, nonostante l’aumento dei fondi a garanzia dei prestiti, gli istituti di credito abbiano concesso meno denaro.

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