Home FixingFixing Amianto: 23 i tetti crollati a San Marino (più quelli non denunciati)

Amianto: 23 i tetti crollati a San Marino (più quelli non denunciati)

da Redazione

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Amianto, sono 23 i tetti crollati per la neve che contenevano amianto. O almeno 23 sono le domande formali di smaltimento. Più tutti i casi di smaltimento irregolare, come abbiamo già denunciato sul precedente numero di Fixing.

di Alessandro Carli


Raimondi-Omar.jpgSAN MARINO – L’articolo con cui abbiamo aperto il numero 13 di San Marino Fixing – “Amianto: smaltimento irresponsabile sul Titano” – ha lasciato più di una scoria.

Prima di raccogliere le parole di Omar Raimondi (nella foto), responsabile dell’U.O.S. Tutela dell’Ambiente naturale e costruito del Dipartimento Prevenzione dell’ISS, apriamo una piccola ma importante parentesi: abbandonare l’eternit nei cassonetti è reato penale. Ed è un problema che si sta verificando sul territorio, come abbiamo spiegato sullo scorso numero del nostro settimanale.

Chiarito questo, Omar Raimondi interviene sull’argomento. “Nella Repubblica di San Marino esiste, dal 2006, una mappatura degli edifici con copertura in amianto. La Legge n. 94/2005 prevede un censimento degli edifici ove vi sia la presenza di materiali contenenti amianto e ad oggi risultano censite circa 330 strutture. Dopo la grande nevicata dello scorso febbraio, in seguito a segnalazioni ed a controlli sul territorio sono state individuate 23 strutture con copertura in fibrocemento contenente amianto che hanno subito crolli. Alle proprietà sono state inoltrate disposizioni per provvedere entro un tempo stabilito alla bonifica”.

Come per altri dati ambientali, il Dipartimento Prevenzione ha implementato una banca dati gestita tramite GIS (Geographic Information System) riguardante la presenza di materiale contenente amianto sul territorio, i piani di controllo e manutenzione presentati e le bonifiche effettuate. In seguito agli ultimi eventi sono stati georeferenziati e mappati anche i crolli di strutture di cui il Dipartimento Prevenzione è venuto a conoscenza.

“Gli interventi sui materiali contenenti amianto – prosegue Omar Raimondi – possono essere eseguiti unicamente da ditte specializzate iscritte a un apposito Albo e ad oggi vi sono 13 società iscritte, tra cui solamente due sammarinesi. Dalle attività bonifica e rimozione si generano rifiuti che devono essere conferiti in centri di stoccaggio autorizzati nel territorio della Repubblica di San Marino oppure spediti fuori territorio seguendo le procedure previste dalla normativa sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti. L’attività di trasporto dei rifiuti deve essere comunque svolta da ditte autorizzate”.

Il responsabile dell’U.O.S. Tutela dell’Ambiente naturale e costruito del Dipartimento Prevenzione dell’ISS – dopo aver sottolineato il ruolo del Dipartimento (“Nel caso specifico quale di organo di vigilanza e controllo sull’applicazione della Legge numero 94 del 2005”), fa chiarezza sui crolli dei tetti ‘pericolosi’. “Il problema indubbiamente c’è stato e c’è tuttora. Fortunatamente i crolli sono avvenuti in condizioni ‘ottimali’, ovvero con la neve, quindi in un ambiente umido. L’eternit è un materiale compatto in fibrocemento costituito da una percentuale del 10-15% circa di amianto immerso in una matrice cementizia e la probabilità che liberi fibre si ha quando questo viene abraso o deteriorato. E’ importante fare una distinzione tra il concetto di pericolo e di rischio: il materiale contenente amianto è indubbiamente pericoloso, ma il rischio per la salute si ha quando vengono liberate fibre nell’aria”.

A quanto risulta a San Marino Fixing, non esistono incentivi statali per riconvertire i tetti. “In Emilia-Romagna, una regione con la quale siamo in costante contatto – conclude Raimondi -, è stato registrato un incremento di bonifiche di coperture in cemento amianto quando la regione ha messo in campo una serie di incentivi mirati”.

 

 

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