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San Marino, la necessità di riformare è oramai improrogabile

da Redazione

Riformare le coscienze addormentate dei suoi cittadini, che rimangono in attesa di non si sa ben che cosa, come se le problematiche si risolvessero da sole.

 

Il Paese dei segreti inconfessabili. Ecco come appare all’esterno e come incomincia ad apparire all’interno la nostra Repubblica. Movimenti finanziari opachi, tangenti, malavita organizzata, cassette di sicurezza, intercettazioni e microspie il più delle volte illegali. Chi più ne ha più ne metta. Nella migliore tradizione di un thriller ad alta tensione. Dove la realtà, molte volte, supera anche la più fervida fantasia. Con il nostro vituperato sistema finanziario e bancario al centro. E a ruota anche Banca Centrale che ne è la regolatrice istituzionale. Un sistema il nostro che non ha saputo difendere quella che storicamente è sempre stata la nostra vera Banca per eccellenza: la Cassa di Risparmio. E gli uomini che la rappresentavano: Presidente, Amministratore Delegato, Consiglio di Amministrazione e Direzione. Tra i tanti misteri da svelare, l’affaire Cassa di Risparmio – Delta, espressione dell’unico vero piano industriale in ambito finanziario, che il nostro sistema abbia saputo esprimere al di fuori dei propri confini. Misteri e segreti talvolta di pulcinella dove sì, la politica ha le sue responsabilità, compresa la mancanza di lungimiranza, ma che non possono essere addossate per intero alla stessa. Molti nel Paese, non riescono più a capire come mai, nonostante i cambi al vertice di Banca centrale e della vigilanza, uomini questi, espressione anche delle volontà politiche della vicina Italia, nonostante l’opera di pesante “bonifica” tradottasi in una riduzione consistente del sistema finanziario e bancario sammarinese, purtroppo nei rapporti bilaterali ancora nulla funzioni. Di fatto il nostro sistema è stato strumentalizzato per operazioni nelle quali il Paese tutto è rimasto coinvolto. Anche la parte sana che ne è la stragrande maggioranza. All’estero coloro che ricoprono incarichi istituzionali, e le persone a questi vicine, se non agiscono anche in conformità agli elementari obblighi morali, si dimettono. Il presidente tedesco Christian Wulff, il ministro della Difesa tedesco, Karl Theodor cu Guttenberg e Philip Hildebrand il Presidente della Banca Nazionale svizzera ne sono le più recenti testimonianze. Senza che fossero aggrediti i mezzi d’informazione né la Costituzione. Senza rivolgere accuse alla magistratura, alla presidenza della Repubblica o all’opposizione parlamentare. La necessità di riformare a San Marino è oramai improrogabile. Riformare le coscienze addormentate dei suoi cittadini, che rimangono in attesa di non si sa ben che cosa, come se le problematiche si risolvessero da sole. Riformare la politica e i suoi meccanismi. Riformare le strutture vitali delle regole di convivenza civile. Riforme vere però, strutturali, che aprano al nuovo, a chi non ha mai avuto la possibilità di esprimere le proprie potenzialità al servizio del Paese. Il passato purtroppo lo conosciamo già bene.

 

Alberto Rino Chezzi

 

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