Home FixingFixing San Marino, apprendistato: per i giovani unico contratto utilizzabile

San Marino, apprendistato: per i giovani unico contratto utilizzabile

da Redazione

Bozza di riforma del mercato del lavoro, le “politiche attive nominate”. Ipotesi per nuovi strumenti: appalto di servizi e trasferimenti d’azienda.

 

Prosegue la nostra analisi della bozza di riforma del mercato del lavoro su cui si stanno confrontando le categorie economiche. Oggi prendiamo in esame il concetto di “politiche attive nominate” per il lavoro, ovvero tutte quelle misure volte a favorire l’occupazione, l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro. Tali misure potranno essere inserite nella riforma di cui stiamo parlando da settimane, promossa dal Segretario di Stato Francesco Mussoni, oppure normate mediante apposito Decreto Delegato. Tra le misure di politica attiva nominata rientrano sicuramente alcune disposizioni destinate a favorire il collocamento mirato delle persone che, anche a seguito di infortunio o malattia professionale, possiedono capacità lavorative ridotte, nonché di quei lavoratori divenuti inidonei alla funzione. In primis c’è ovviamente la valutazione funzionale del lavoratore e delle sue residue capacità lavorative, che potrebbero essere migliorate attraverso specifici percorsi di riabilitazione o formativi. Altro strumento utile ad assicurare la valorizzazione delle competenze professionali dei lavoratori attraverso una adeguata formazione o assolvere compiti di cura altrimenti non compatibili con lo svolgimento del rapporto di lavoro è quello dei congedi: i lavoratori si vedranno riconosciuta la facoltà di chiedere la sospensione del rapporto di lavoro per svolgere periodi di formazione e /o formazione continua, per provvedere ad esigenze di cura personale o familiare. Per questi lavoratori con tali importanti esigenze, non è esclusa l’opzione del lavoro part-time o il telelavoro. La bozza di riforma fa riferimento anche allo strumento della cooperazione sociale quale strumento destinato alla sopravvivenza di un’azienda in difficoltà e seriamente a rischio chiusura: attraverso i sindacati i lavoratori possono avanzare richiesta (alla Segreteria di Stato, dunque l’ultima parola spetta ancora una volta alla politica) per trasformare l’impresa di cui sono dipendenti in cooperativa di produzione e lavoro. L’attuale situazione di crisi economica e occupazionale che condiziona l’intero sistema produttivo, evidenzia ancora la bozza di riforma, palesa l’assenza di due strumenti che secondo il Segretario al Lavoro Mussoni potrebbero invece consentire alle imprese di ripensare la propria struttura organizzativa e funzionale. Si tratta dell’appalto di servizi e del trasferimento d’azienda. Il primo strumento, l’appalto di servizi appunto, prevede esternalizzazioni di parti del ciclo produttivo, dall’impresa appaltante – che in origine svolgeva queste attività al suo interno – ad una o più imprese appaltatrici. Questo permetterebbe di rendere legittimo e trasparente un rapporto commerciale tra imprese operanti sul territorio, andando a tutelare i lavoratori di ambo le parti. Il trasferimento di azienda (o di un suo ramo, comprese le ipotesi di usufrutto e di affitto) dovrebbe invece prevedere la definizione di una procedura di informazione e consultazione sindacale che assicuri la conservazione dei diritti dei lavoratori “ceduti” in capo al cessionario.

 

Formazione professionale e apprendistato

 

Il nuovo provvedimento di riforma dovrà sostanzialmente realizzare un vero e proprio Testo Unico in materia di formazione professionale, “in grado di abrogare tutte le precedenti discipline e proporre, da un lato, un pieno coordinamento funzionale e strategico tra competenze in materia di lavoro e competenze in materia di formazione, e dall’altro lato, ridurre i contratti formativi a poche figure, aumentare le garanzie per i lavoratori soprattutto sotto il profilo della certificazione delle competenze acquisite e facilitare l’utilizzo da parte delle imprese”. In particolare, per quanto riguarda i giovani inoccupati al loro primo lavoro, la Segreteria al Lavoro ritiene necessario disciplinare l’apprendistato come unico contratto di lavoro utilizzabile, andando a ridefinire, tra le altre cose, gli obblighi formativi dei datori di lavoro, l’ammontare della retribuzione, la durata, gli incentivi alle imprese per la trasformazione dell’apprendistato in un contratto a tempo indeterminato.

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