Home FixingFixing Una ‘rossa’ del Titano tra le regine delle birre

Una ‘rossa’ del Titano tra le regine delle birre

da Redazione

Il Birrificio Artigianale Sammarinese realtà d’eccellenza: esporta all’estero. Il birraio Andrea Amantini: “Il Premio a Sapore ci riempie d’orgoglio”.

 

di Alessandro Carli

 

Non può essere che con un “prosit” che accogliamo la notizia del prestigioso riconoscimento ottenuto dal Birrificio Artigianale Sammarinese alla fiera “Sapore 2012” di Rimini. Durante la kermesse, la Titanbrau Rossa prodotta sul Titano si è classificata al terzo posto nella categoria “bassa fermentazione, alto grado alcolico d’ispirazione tedesca”. Al concorso erano presenti 451 birre e ben 87 birrifici di tutto il territorio italiano. Il birraio Andrea Amantini esprime tutta la sua soddisfazione: “E’ un grande successo per noi – commenta dopo avere ritirato questo importante riconoscimento – siamo un birrificio nuovo, abbiamo incominciato ad imbottigliare solo un anno fa. Il premio di Unionbirrai dimostra che siamo sulla strada giusta e ci stimola ad intensificare la produzione di birre di alta gamma per soddisfare una clientela sempre più esigente”. Un premio che arriva, per Amantini, alla fine di un percorso di ricerca dell’eccellenza.

 

Quali sono i primi “boccali” del Birrificio Artigianale Sammarinese?


“La sede, un capannone di 200 metri quadrati, è ubicato a Galazzano. Il Birrificio ad aprile compie due anni. La produzione però è iniziata solamente nel dicembre del 2010: abbiamo dovuto mettere a norma il capannone, acquistare i macchinari e ottenere i permessi e le autorizzazioni sanitarie richieste. Sino a ottobre 2011, la produzione mensile era di 1.800 litri, poi – grazie all’implementazione della sala di fermentazione, oggi siamo in grado di arrivare a 4.000/4.500 litri. Per produrre la birra, è necessario avere un impianto adeguato, che richiede un’adeguata igiene e manutenzione”.

 

Perché ha deciso di scommettere sulla birra?


“Io sono perito meccanico. Ho lavorato nelle moto da corsa per sette anni. Poi però ho capito che avevo bisogno di nuovi stimoli. Già ai tempi delle moto, mi sono informato sui processi di produzione. Prima del Birrificio, ho maturato esperienza presso un altro birrificio in Emilia, sempre nel settore delle birre. Dopo un anno e mezzo di riposo, ho pensato, assieme a due soci, di aprire a San Marino. In questa esperienza sono affiancato da Fabio Marcatelli ed Elisa Mularoni”.

 

Un’azienda giovane, eppure già premiata.


“A ‘Sapore’ ci siamo classificati al terzo posto con la ‘rossa’ doppio malto, una birra che definirei ‘invernale’, e che arriva a 7,5 gradi. Dopo questo successo, porteremo la produzione in scala annuale”.

 

Una birra che ha già riscosso un certo successo…


“Molti locali del centro storico di San Marino la propongono. I turisti, soprattutto quelli dell’est, l’hanno trovata interessante. Abbiamo già spedito in Polonia, e stiamo aprendo un canale in Romania. In un’ottica di enogastronomia legata al turismo”.

 

Quali birre ‘escono’ dall’azienda? E in che formati?


“Abbiamo quattro birre in produzione: bionda, ambrata, rossa e weizen. Solitamente le proponiamo nella bottiglia da mezzo litro. Per Natale, abbiamo pensato al formato da due litri. Per i locali, lavoriamo con i fusti da 20 litri”.

Ci può raccontare le caratteristiche delle quattro birre?

“La ‘bionda’ ha una gradazione alcolica di 4,9 gradi. E’ una birra chiara poco amara, studiata per avere un prodotto gradevole sia per i ragazzi che per le ragazze. L’ambrata arriva a 5,6 gradi: è più aromatica e un po’ più alcolica, e si rifà a uno stile inglese ideato anni fa quando si esportava la birra nelle colonie in India. La rossa, come detto, ha un bel corpo: 7,5 gradi. Il malto ricorda il caramello e il caffè. E’ una birra da meditazione. La weizen è vicina all’ambrata per gradazione: 5,5 gradi, ed è stata pensata sullo stile tedesco. Entro la fine del 2012 lanceremo un nuovo formato, da 0,75, che incontra le esigenze dei ristoratori”.

 

Quanto conta la qualità delle materie prime?


“Molto: orzo, frumento, farro. Come idea, ci siamo imposti di lavorare con materie di primissima qualità, base essenziale per produrre birra di livello. Materie prime che importiamo, anche se mi piacerebbe, un giorno, che le materie prime provenissero da San Marino. Importante è anche la tostatura, la caramelizzazione. Per le chiare viene impiegato un malto grezzo, per la rossa uno più tostato, essiccato. La malteria con cui lavoriamo è in Germania”.

 

 

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