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E’ una questione di punti di vista…

da Redazione

E’ preoccupante lo scenario paventato dagli esperti dell’FMI: il rapporto debito pubblico – PIL al 30% nell’arco di 4 anni, 20 punti di PIL potenziale già persi.

 

di Loris Pironi

 

Ci sono sempre più prospettive per vedere la stessa cosa. C’è chi critica a priori, chi punta il dito solo sugli aspetti negativi. C’è chi guarda, come il Segretario alle Finanze Pasquale Valentini dopo la visita del Fondo Monetario Internazionale, al bicchiere pieno (non solo mezzo pieno) perché in fondo il Fondo ha dato una valutazione positiva del percorso imboccato; e le cifre fornite per rappresentare la fotografia dell’economia del Titano, odierna e in prospettiva, raccontano semplicemente di una crisi internazionale che ha colpito duramente anche da queste parti, dunque nulla di nuovo. E poi ci sono quelli, come noi, che dicono che la fotografia non solo è realistica ma è anche preoccupante. Perché è preoccupante lo scenario paventato dagli esperti dell’FMI (il rapporto debito pubblico – PIL al 30% nell’arco di 4 anni, 20 punti di PIL potenziale già persi, una previsione sul PIL dell’anno in corso ben più pessimistica di quella annunciata dall’esecutivo). Quelli come noi apprezzano gli sforzi compiuti dalla politica in questi anni per scendere dall’albero su cui ci si era rifugiati, convinti che nessuno si sarebbe accorto di noi. Ma quelli come noi ricordano anche alla politica che la visione dei problemi, così come delle possibili soluzioni, è chiara come non mai. E soltanto una gestione irresponsabile della cosa pubblica può portare a rimandare scelte cruciali come è stato fatto nell’ultimo anno. Adesso che anche l’FMI conferma l’importanza di certe scelte (una riforma tributaria, l’introduzione dell’IVA, la necessità di ridurre il mastodontico monte stipendi e salari della PA…), chissà se si comincerà a vedere qualcosa di concreto oltre la pur ammirevole perenne rincorsa agli standard internazionali.

 

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