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Sfollati a San Marino tra immagini e parole

da Redazione

Asset Banca, evento: presentato un film introvabile con De Sica e Magnani. “La professoressa”, romanzo al tempo di guerra tra Rimini e il Titano.

 

di Saverio Mercadante

 

E’ stata una delle pagine più importanti della storia sammarinese lo straordinario soccorso offerto da San Marino agli sfollati durante il secondo conflitto mondiale. Il tema è stato al centro dell’incontro, il 24 febbraio scorso, presso la sede di Dogana di Asset Banca. L’evento era intitolato “Lo Sconosciuto e la Professoressa – Divagazioni sammarinesi archeo-storico letterarie”. Di grande interesse i materiali proposti dalla relatrice, l’archeologa Cristina Ravara Montebelli. Ha incrociato nella sua digressione in una prospettiva inattesa un film introvabile e un romanzo. Il film che Asset Banca ha provveduto a riprodurre (dopo aver preventivamente esaurito le pratiche SIAE) al fine di omaggiare i presenti alla conferenza è  ‘Lo sconosciuto di San Marino’. Cast stellare per questo film del 1946, diretto dal polacco Michael Waszynski: Anna Magnani, Vittorio De Sica, Antonio Gandusio, Irma Gramatica. Stellare anche il gruppo degli sceneggiatori: Cesare Zavattini, Giulio Morelli, Vittorio Cottafavi.

La storia: durante la guerra, affluiscono a San Marino numerosi profughi. Un giorno arriva, tra gli altri, un giovane straniero, male in arnese, che sembra aver perduto la memoria. Lo sconosciuto dà prova di sentimenti gentili: si fa amico dei piccoli profughi, alla vista di un macello in attività dà in escandescenze. Tutti lo festeggiano: un ateo lo accoglie in casa sua, il parroco lo crede mandato da Dio. Egli s’accosta fraternamente ad una sgualdrina e le tocca il cuore. Giunge notizia che la “linea gotica” è caduta: l’Italia è salva. Per renderne grazie al Signore, muove dalla Chiesa per le vie della città una processione solenne e lo sconosciuto vi assiste: un baleno improvviso illumina la sua mente, e si rivede vestito dell’uniforme nazista, in atto di ordinare la strage dei partecipanti ad una simile processione. Un’ondata dell’antico furore l’investe, e come invasato assale gli amici di ieri, entra nella Chiesa e fa scempio delle cose sacre; ma la coscienza morale si risveglia, l’ex nazista ha orrore di sé, e disperato si lancia in un campo di mine e viene travolto dallo scoppio. L’altra scelta sorprendente della relatrice, l’archeologa Cristina Ravara Montebelli, ha messo in luce tutta la sua abilità nel riportare alla luce qualcosa che si considerava scomparso, è stato il romanzo pressoché inedito del pittore, e in questo caso scrittore riminese Luigi Pasquini intitolato “La professoressa”, 1964. Con il film ha significative assonanze sul tema degli sfollati. Luigi Pasquini (1897-1977), ha insegnato a San Marino fra il 1925 e il 1929 e tornò nel 1944 quando era sommersa dagli sfollati. Questo è il brano più significativo del libro sul tema dell’incontro: “Sfollati a San Marino. Dovunque era il via vai della strana gente. Non più contrade silenti e assorte piazzette di un tempo. Lo scalpicciar delle scarpe e degli zoccoli sul lastricato di pietra, il vociare e la confusione, imperavano. V’era chi andava coi secchi e gli orci nelle mani, chi portava secchi sulla schiena, chi involti e carabattole sulle braccia, contro lo stomaco…[…] Fra la moltitudine si vedevano giovani donne spettinate e trasandate, bambini sporchi, tanti bambini, uomini affaticati e invecchiati anzitempo… La Romagna rivierasca, un tempo godereccia e spendacciona, quella degli alberghi e dei ristoranti, dei ritrovi notturni e dei caffè ridotta a relitto, era tutta lassù, momentaneamente al sicuro, sullo scoglio di argilla scagliosa emerso dal mare, simile a una enorme ondata”. Pasquini svolge in chiave autobiografica l’intreccio dei rapporti del protagonista maschile Alberto Angeli con la protagonista femminile, la collega professoressa Fiora Arduini, durante e dopo l’ultima guerra, tra Rimini e San Marino. La narrazione su San Marino si concentra sui due periodi: il primo, quando il protagonista conduce in sposa la moglie; il secondo al tempo degli sfollati (102.000 su 14.000 abitanti, come si dice all’inizio del film), e del bombardamento del 26 giugno che costringe tutti a vivere nelle gallerie del treno. Nel dopoguerra, tornato a Rimini, Angeli scoprirà che la professoressa è diventata una prostituta, come la protagonista femminile dello “Sconosciuto di San Marino”, Anna Magnani. Altra strana assonanza.

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