Mario Monti ha scritto a San Marino. I tempi sono davvero maturi per firmare l’armistizio con l’Italia? Quando il traguardo sarà tagliato, arriverà anche il momento di elargire i meriti per il risultato conseguito.
di Loris Pironi
Mario Monti ha scritto a San Marino. I tempi sono davvero maturi per firmare l’armistizio con l’Italia? Quando il traguardo sarà tagliato, arriverà anche il momento di elargire i meriti per il risultato conseguito. Meriti che non saranno solamente della politica, ma di tutti quelli che hanno spinto in un’unica direzione, chi ha continuato, e sta continuando, a soffiare sulle vele per dirigere la barca San Marino all’uscita dalle secche di questa crisi che ha tante cause, non solo esterne. È il momento dell’ultimo sforzo, non si può cedere di un centimetro, proprio ora, non solo per arrivare alla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni ma anche in tutte le altre sfide che il Paese è chiamato a compiere. L’elenco è lungo. Occorre snellire la burocrazia e ridurre i costi della PA, dare attuazione alla riforma fiscale (a proposito, il nuovo slittamento annunciato è l’ennesima delusione), compiere investimenti per rendere più autonomo il Paese. Le parti sociali devono arrivare alla firma del contratto, un contratto che offra prospettive per il futuro alle imprese permettendogli di creare nuovi posti di lavoro. E soprattutto non si può allentare la presa nel campo della lotta alla criminalità, che è un problema prima di tutto morale, con cui San Marino deve fare i conti. Chiudiamo con una riflessione sull’altra notizia positiva di questa settimana, la cessione da parte di Carim del Credito Industriale Sammarinese a Banca Partner. È una buona notizia perché si rasserena il cielo su uno degli istituti di credito più rappresentativi del Titano, ma anche perché il comparto bancario-finanziario sta dimostrando una maturità che in prospettiva fa sperare.
