Home FixingFixing Al giudice Lamberto Emiliani il prestigioso Premio Lom D’Or

Al giudice Lamberto Emiliani il prestigioso Premio Lom D’Or

da Redazione

Alla cerimonia era presente il Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S., Tito Masi.

 

Lom D’Or, l’Associazione dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone ha assegnato l’8 gennaio i suoi prestigiosi premi a Lamberto Emiliani, giudice penale di terza istanza presso il Tribunale della Repubblica di San Marino e a Alberto  Zaccheroni, ex allenatore di grandi squadre di calcio, tra cui Juve e Milan, attuale selezionatore della nazionale del Giappone. In un intenso intervento, Lamberto Emiliani ha esposto a un pubblico numeroso e attento le proprie origini di bambino repubblicano che pur senza basi storiche ha sposato l’idea mazziniana di libertà difesa sempre con costanza, impegno e amore nelle scelte della vita. Ha insistito sull’autonomia e sulla libertà di pensiero dei giudici che inesorabilmente devono essere giudicati sia dalla propria coscienza che dall’esito dei propri atti. Alla cerimonia era presente il Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S., Tito Masi, nel suo apprezzato intervento, ha sottolineato la storica amicizia che lega Savignano sul Rubicone alla Repubblica di San Marino grazie alla figura di Bartolomeo Borghesi  che, savignanese di nascita, è divenuto un fondamentale personaggio storico sammarinese. “Ringrazio l’illustre onorevole Presidente, ringrazio il Consiglio Direttivo e tutti gli illustri signori Accademici – ha esordito Lamberto Emiliani nel suo intervento –  per questo premio che, ormai alla conclusione di una lunga vicenda professionale, mi onora e mi rende orgoglioso e felice. Ho una ragione in più per essere felice: nel 1961 questo stesso premio fu assegnato a mio padre, Pietro Emiliani, chirurgo, al quale vorrei idealmente dedicare questa giornata”. “Mio padre – ha proseguito nel suo intervento – era di Forlimpopoli, come suo padre e suo nonno che faceva il lattoniere e lo stagnino; quelli prima di loro venivano da Faenza, operai o artigiani della canapa (“canepini”), insomma cordai. Mio padre aveva fatto le scuole medie e credo anche il ginnasio nel Seminario di Bertinoro, non per vocazione ma  per necessità. Mia madre era di Forlì, dove è nato mio fratello; io sono nato a Dovadola nel 1935. Nel 1946 ci siamo trasferiti a San Marino, dove vivo tuttora. I miei figli sono di San Marino, come lo era mia moglie, che aveva una nonna di Faenza”. Emiliani ricorda la sua vita. “A Dovadola sono rimasto fino all’età di 11 anni, giusto in tempo per partecipare alla campagna elettorale per il referendum monarchia-repubblica del 2 giugno 1946. In casa mia erano per la monarchia senza entusiasmo, io con grande entusiasmo per la repubblica. Aiutavo per quello che potevo ad attaccare i manifesti del partito repubblicano e a  strappare quelli della monarchia. Andavo ai comizi. Ho ancora, sopra la fronte, una piccola cicatrice, niente di eroico per carità, solo un  banale incidente per andare – sul cassone di un camion lasciato dagli Alleati, pieno di gente e di bandiere – a un comizio di Aldo Spallicci a Terra del Sole. Tenevo sul letto un ritratto di Mazzini ritagliato da qualche giornale. Mi definivo un mazziniano senza aver letto niente di Mazzini…”. I due nuovi premiati dal Presidente dell’Accademia dei Filopatridi, l’On. Giancarlo Mazzuca, si sono aggiunti ai nomi di figure di primaria importanza che hanno spiccato per avere dato lustro alla Romagna.

 

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