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Frontalieri San Marino, la CSU all’ECRI: va abolita la tassa etnica

da Redazione

Incontro con la delegazione dell’ECRI: “La tassa etnica è una grave discrimazione”. Per la CSU va cancellata ogni norma che non riconosce l’uguaglianza e la pari dignità delle persone.

 

SAN MARINO – La tassa etnica ai lavoratori frontalieri è una enorme forma di discriminazione razziale da parte dello stato sammarinese. È stata forte la denuncia espressa dalla CSU nell’incontro di ieri con la delegazione dell’ECRI, l’organismo Europeo che vigila sui casi di razzismo e xenofobia.

 

Con questa tassa sulla base della residenza, il Governo sammarinese per il secondo anno consecutivo ha commesso una grave ingiustizia sociale e violato i principi di uguaglianza tra le persone e di democrazia sanciti dalla nostra Carta dai diritti e dalle convenzioni internazionali sui diritti umani e del lavoro che anche San Marino ha sottoscritto e ratificato. È inaccettabile che persone che lavorano fianco a fianco svolgendo la stessa mansione abbiano trattamenti economici diversi sulla base della residenza. È una tassa che riporta indietro le lancette della storia di moltissimi decenni, a quando i lavoratori erano considerati unicamente come semplici fattori della produzione.

 

Oltre a ciò, la CSU ha messo in luce l’interruzione del processo di stabilizzazione dei lavoratori frontalieri, con il Governo e le controparti private che non hanno manifestato nessuna disponibilità a delineare un nuovo percorso per la graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei lavoratori non residenti.

 

Al contempo, la CSU è tornata a denunciare il perdurare della disparità rispetto alla fruizione dei congedi parentali, ovvero i tre giorni mensili di permessi retribuiti riconosciuti ai genitori per la cura dei figli malati o disabili. Ai lavoratori frontalieri la legge ha negato la possibilità di beneficiare di questo diritto. Anche questa discriminazione, che perdura dal 2003, è particolarmente grave, in quanto colpisce persone e famiglie che vivono situazioni di grandi difficoltà.

 

Un riferimento è stato fatto anche al tema delle badanti straniere, che sono presenti a San Marino in un numero significativo. La CSU ha chiesto più volte agli organismi preposti di monitorare e di controllare con molta attenzione il fenomeno, e di verificare in particolare le modalità di reclutamento, per evitare che dietro vi siano raket organizzati che controllano le badanti e ne trattengono una parte delle retribuzioni.

 

La CSU ha espresso l’auspicio che il rapporto che l’ECRI stilerà al termine di questa visita sammarinese metta in luce in tutta la loro gravità le situazioni di discriminazione presenti a San Marino e rappresenti un richiamo forte e stringente al Governo e alle istituzioni sammarinesi affinché cancellino ogni norma che non riconosce l’uguaglianza e la pari dignità di tutti gli essere umani.

 

CSU

c.s.

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