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Francesco Mussoni, la San Marino Futura? Da disegnare con coraggio

da Redazione

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Dopo il convegno di martedì al “Titano” intervista al Segretario di Stato Francesco Mussoni. Non è una fuga in avanti ma l’esigenza di ascoltare la società civile. Per un progetto condiviso.

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di Loris Pironi

 

San Marino Futura è il titolo di un convegno organizzato dalla Segreteria di Stato al Lavoro martedì scorso, al Teatro Titano. A parlare sono stati invitati esponenti delle parti sociali, ma anche dei movimenti e delle associazioni che spesso ravvivano il dibattito sui media. L’occasione è stata interessante, perché interessanti sono state le voci ascoltate in questa occasione. Mancava solo la classe politica, impegnata in Consiglio; unici rappresentanti in aula oltre al padrone di casa, il Segretario di Stato Francesco Mussoni, il Segretario all’Industria Arzilli e il Segretario politico del Pdcs Gatti. Al Segretario Francesco Mussoni, che in questa occasione ha presentato una serie di “schede” con le proprie idee, chiediamo il senso ultimo dell’iniziativa. Anche perché c’è chi vi ha letto qualcosa di molto simile ad una fuga in avanti…

“Io ho solo messo nero su bianco ciò che desidero fare. Purtroppo stiamo vivendo una fase economica estremamente grave e servono risposte forti e chiare per accompagnare la nostra Repubblica verso il futuro. In questa occasione ho voluto aprire la porta ad una discussione con la società civile, con le associazioni, con i giovani. I punti del progetto che ho voluto abbozzare non sono né esaustivi né indicativi, ma vogliono essere un contributo franco alla discussione. Quello che vorrei sottolineare è che una certa fase è finita e dobbiamo aprirne un’altra, anche l’FMI lo dice chiaramente che il nostro attuale modello di business non è più sostenibile e quindi è indispensabile il contributo di tutti per un’azione di rinnovamento che sia culturale prima ancora che politica. Io poi mi sono approcciato come un cittadino che ha la consapevolezza di avere un ruolo politico, ed è in questa chiave che va letto il mio sforzo”.

 

Di idee interessanti ne sono venute fuori parecchie. Pur con le inevitabili diversità di vedute però categorie, sindacati e associazioni hanno palesato un’invidiabile lucidità. Eppure la politica non riesce a dare risposte concrete.


“Le consapevolezze ci sono, anche da parte della politica, ma la difficoltà sta nel trovare soluzioni condivise e nella loro messa in pratica. Devo dire che ultimamente ci sono diversi provvedimenti portati avanti dal Parlamento a volte anche con l’importante contributo dell’opposizione. Però condivido la sua lettura, e cioè che la politica sammarinese deve recuperare dinamismo e intraprendere iniziative concrete in tempi più rapidi”.

 

Qual è la sua personale visione della San Marino Futura?


“La mia visione è che gradualmente, nel medio periodo, dovremo riparametrare il nostro Sistema Paese, facendo grande attenzione alle uscite e recuperando nuove entrate, stando ben attenti al criterio della sostenibilità. Occorre poi che lo sforzo che compiamo sia portato avanti con sistematicità, perché è qui che si gioca la partita del futuro. E poi il progetto per la nostra San Marino futura dovrà consentirci di non snaturare il valore della persona,  favorendo nuove forme di flessibilità, di riorganizzazione di strutture in chiave moderna. Ovvio che non possiamo prescindere dal rapporto con l’Italia e con gli organismi internazionali. In linea generale vorrei che guardassimo tutti quanti al futuro con realismo, per poterlo affrontare in maniera coraggiosa mettendo a frutto i migliori esempi di cui, come Popolo, siamo sicuramente capaci”.

 

Cosa si può fare per andare in questa direzione? E lei, personalmente, cosa s’impegna a fare?


“Ci aspetta molto lavoro, ma questo non ci spaventa. La politica deve ascoltare con buona fede i consigli che arrivano dalla società e con coraggio mettere in pratica azioni concrete. Io personalmente sono consapevole che il mio è un ruolo temporaneo e quindi in questo tempo devo compiere il massimo sforzo per cercare di migliorare l’attuale situazione”.

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