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Tassa frontalieri: il CSIR chiede alle istituzioni riminesi un intervento ufficiale

da Redazione

Basta discriminazioni e precarietà fiscale. Il Consiglio Sindacale Regionale San Marino, Emilia Romagna e Marche (CSIR) ha chiesto un intervento ufficiale di Provincia e Comune di Rimini contro l’articolo della finanziaria sammarinese che discrimina i lavoratori frontalieri.

SAN MARINO – Basta discriminazioni e precarietà fiscale. Il Consiglio Sindacale Regionale San Marino, Emilia Romagna e Marche (CSIR) ha chiesto un intervento ufficiale di Provincia e Comune di Rimini contro l’articolo della finanziaria sammarinese che discrimina i lavoratori frontalieri.

 

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E’ questo uno dei punti del documento che il CSIR ha presentato questa mattina al tavolo frontalieri convocato da Provincia e Comune di Rimini. Chiesto anche un calendario di incontri tecnici per arrivare alla stesura di una legge ordinaria che regoli in maniera definitiva il trattamento fiscale dei circa 6mila lavoratori italiani occupati a San Marino, superando così l’attuale precarietà fiscale legata al rinnovo annuale della franchigia.

 

Il CSIR ha giudicato positivamente l’approvazione della proroga della franchigia fiscale da parte del Governo Italiano, perché seppur diminuita da 8000 a 6700 Euro, è stato evitato il suo azzeramento. Rimane tuttavia un risultato parziale, in quanto non risolve una precarietà fiscale che dura ormai da 9 anni.

Su Fixing domani in edicola, tuttavia, analizziamo un dettaglio relativo al Milleproroghe che è stato trascurato ma che potrebbe avere gravissime conseguenze per tutti i frontalieri.

 

Il trattamento fiscale dei lavoratori frontalieri deve infatti trovare una soluzione strutturale, equa e definitiva attraverso una convenzione bilaterale e una legge ordinaria.

 

“Per questo – scrive lo CSIR in una nota – chiediamo formalmente alle Istituzioni locali quali Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Rimini, assieme ai parlamentari Romagnoli e Marchigiani, di promuovere un confronto per accelerare la firma degli accordi italo-sammarinesi sulla doppia imposizione fiscale già preannunciata dal Presidente del Consiglio Mario Monti e quindi avviare l’iter di una legge ordinaria che regoli in maniera definitiva il tema dei lavoratori frontalieri tra San Marino e Italia”.

 

“Allo stesso tempo, chiediamo il vostro ufficiale interessamento verso il Governo di San Marino a sostegno della nostra iniziativa atta ad avviare azioni concrete a risolvere la discriminazione prodotta dalla tassazione, riservata anche quest’anno ai frontalieri con la reiterazione dell’articolo 56, fermo restando l’autonomia del CSIR ad eventuali azioni di lotta”.

 

In sostanza, per il CSIR la soluzione è legata alla riforma tributaria. Questa riforma modifica completamente il sistema di calcolo agendo su esenzioni, scaglioni di imposta e deduzioni per tutti, lavoratori residenti e frontalieri.

 

Lo scorso anno, dopo un pressante negoziato andato avanti per mesi, le organizzazioni sindacali sammarinesi hanno dato un sostanziale via libera al nuovo sistema fiscale, perché c’era l’impegno del Governo che la riforma sarebbe stata approvata entro l’anno 2011, per essere applicata dal 1° Gennaio 2012, risolvendo così definitivamente l’inaccettabile discriminazione fiscale subita dai frontalieri.

 

L’iter della riforma invece ha incontrato uno stop con la decisione del Governo di portarla in Parlamento entro i primi mesi del 2012, cosa tutt’oggi ancora da venire, posticipando di fatto il nuovo regime fiscale al 2013.

 

Ad oggi la situazione è dunque questa: “il famigerato art. 56 è stato reiterato e nella Legge di Bilancio 2012 è stato approvato un articolo che introduce un meccanismo, da costruirsi tramite Decreto, che dovrebbe produrre un rimborso per i redditi medi bassi dichiarati nel 2011. Una soluzione tampone, del tutto insoddisfacente perché non cancella la discriminazione fra lavoratori residenti e frontalieri”.

 

La posizione del CSIR è quella di incalzare il Governo sammarinese affinchè l’iter della riforma parta immediatamente, con la richiesta di applicare gli effetti di tale riforma, per quanto riguarda i lavoratori frontalieri, a partire dal gennaio 2012.

 

Vi è poi il tema della stabilizzazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato. L’accordo di stabilizzazione scaturito dalla firma del contratto di lavoro settore industria del 2005 ha infatti terminato i suoi effetti alla fine del 2011.

 

La stabilizzazione è inoltre un tema subordinato al confronto tra Repubblica di San Marino e Repubblica italiana, indipendentemente dalle scadenze contrattuali.

 

“Segnaliamo – scrive ancora lo CSIR – che la recente legge sugli ammortizzatori sociali (n°73/2010) ha corretto alcune penalizzazioni per i lavoratori frontalieri, come la norma che non prevedeva l’istituto della disoccupazione per gli assunti a tempo determinato, che interessa la grande maggioranza dei lavoratori non residenti”.

 

Infine il CSIR, sulla scorta degli incontri avvenuti lo scorso anno ai tavoli promossi sia dal Governo di San Marino sia dalla Provincia e Comune di Rimini, tavoli che di fatto non hanno prodotto nessuna risoluzione, chiede a tutti i soggetti istituzionali interessati nella vicenda, un preciso calendario di incontri con le parti interessate per individuare una concreta soluzione ai problemi sovraesposti.

 

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