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Consiglio Grande e Generale, il dibattito relativo al Comma Comunicazioni / 2

da Redazione

La seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale lunedì è proseguita con il Comma Comunicazioni e ancora una volta sugli argomenti lettera Monti al Titano, emergenza neve e acquisizione di BCS da parte di Asset Banca. La sintesi degli interventi.

SAN MARINO – Prima della pausa serale, il comma comunicazioni è proseguito con gli interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione. L’Upr, attraverso Nicola Selva, ha presentato un ordine del giorno sul tema dell’emergenza neve, volto a promuovere l’attività di volontariato per concorrere alle operazione di protezione civile.

 

Di seguito un riassunto del dibattito.

 

Angela Venturini, Usdm: “La lettera di Monti è la novità politica di maggiore rilievo da mesi. Ed è anche inaspettata. Si tratta di una sorta di trattato di pace dopo la bufera di Tremonti, il viatico per la normalizzazione dei rapporti bilaterali. Monti ha capito la fatica fatta da San Marino e la missiva è uno spartiacque tra il passato e il futuro che vogliamo costruire, fondato sulla serietà e il rigore. Questa è la sfida che Monti ci propone e i dubbi pruriginosi dell’opposizione che gioca sulle parole non tengono conto di ciò.

Sull’emergenza neve ho riflessioni dolci-amare. Lodo l’impegno dei volontari, la faccia buona di San Marino. Molto meno il comportamento di alcuni cittadini. Comunque, di fronte a un evento eccezionale, le cose hanno funzionato abbastanza bene”.

 

 

Pier Marino Menicucci, Upr: “Non siamo affatto dispiaciuti che il presidente Monti abbia scritto ai Capitani reggenti. La lettera è abbastanza complessa, parla di tutta una serie di problematiche di cui abbiamo preso atto. I meriti nessuno li toglie al governo, ma alcuni sono dell’intero Consiglio grande e generale. E poi il processo di adeguamento agli standard internazionali ha origine nel precedente esecutivo.

L’affermazione del segretario di Stato per gli Affari esteri non può essere accettata tacitamente, se ha dei motivi di dubbio questi vanno chiariti, è importante sapere se è stata una boutade o se ci sono fondati motivi di sospetto su chi è andato contro gli interessi del Paese. Mi auguro che questo accordo venga firmato e poi ratificato, dato che questo Paese non può vivere senza il rapporto con
l’Italia, per motivi naturali, storici, morfologici. Stiamo anche ragionando per il rapporto con l’Unione europea. Oggi abbiamo una condizione molto difficile. La firma, se ci sarà, sarà una luce in fondo al tunnel, ma l’attraversamento del tunnel è stato molto arduo. Il sistema economico non è più lo stesso di due anni fa, ma anche quello delle imprese si è modificato in peggio. Il fatto di essere ancora nella black list comporta delle problematiche che sono enormi. Come Upr non
remiamo assolutamente contro, auspichiamo che gli accordi possano essere fatti velocemente”.

 

Ivan Foschi, Su: “Ho sentito prima una visione piuttosto favolistica da parte del consigliere Venturini. Si parla di una politica di successi, ma prima di sbilanciarsi su dichiarazioni così avventate sarebbe il caso di conformarsi a un linguaggio diplomatico più consono. La lettera di Monti ha sorpreso anche me, ma per l’approfondimento di alcuni argomenti che non tutti individuano. Ci interessa vedere che un percorso si concretizzi, che arrivino i risultati. L’Italia ci chiede di essere conseguenti agli impegni che ci siamo assunti. Su Monti qualcuno dice che si tratti di un cambio di strategia. Purtroppo la conseguenza pratica è che bisogna uscire dalla blacklist per far riprendere fiducia nel Paese.
Nella vicenda Fingestus è emerso come l’avvocato Clarizia sosteneva Fingestus contro la Banca centrale di allora. Si illude chi crede che possa essere richiuso un vaso di Pandora ormai scoperchiato. Credo che la lettera di Monti rappresenti una grossa chance. Tutti lo abbiamo riconosciuto, è un investimento sul nostro futuro. Deve essere quel volano per ripartire e riuscire a fare quel salto di qualità che manca al Paese. Bisogna dimostrare di aver realmente voglia di cambiare strada, che i comportamenti sono cambiati, che quelli sbagliati vengono non solo repressi ma soprattutto prevenuti”.

 

 

Roberto Giorgetti, Ap: “Forse per qualcuno è una strategia di comunicazione affermare delle falsità e distorcere la realtà. Non c’è stato nessun trionfalismo sulla lettera di Monti. Il Paese dal 2008 ha intrapreso un percorso fondamentale ma non c’è un punto di arrivo, ma un continuo aggiornamento. Dobbiamo evolvere anche dal punto di vista economico: prima il sistema bancario era fuori controllo ora lo stiamo riportando in un binario virtuoso. Nell’incontro tra il segretario di Stato Mularoni e i partiti in merito alla visita al Mef è stato chiarito che l’Italia non chiede il reato di evasione fiscale, ma lo scambio di informazioni . E’ importante essere fuori dalla black list, ma conta anche l’elemento psicologico. Il nostro Paese ha raggiunto obiettivi importanti. In Aula ci sono stati contruibuti apprezzabili, anche dall’opposizone, qualcuno ne ha però approfittato per i propri obiettivi per sovvertire il quadro”.

 

 

Federico Pedini Amati, Psrs: “Nessuno ce l’ha con il segretario di Stato Mularoni perché è brutta e cattiva. Il suo primo atto doveva essere la firma e non è ancor arrivata. Comunque siamo tutti contenti della lettera di Monti, ma le cose potrebbero andare come per l’accordo economico se non usciamo dalla black list. E’ questo il grido d’allarme.

Nel 2006 abbiamo sbagliato a non firmare, ma ora perché non c’è la credibilità per la firma? E’ una questione di cui non si parla, ma nono è credibile un Paese che non dà risposte sulla giustizia. I nostri problemi sono seri, Valentini ha affermato che ci sono anche sul bilancio dello Stato, eppure non c’è un progetto di rilancio. Ben venga la firma allora con l’Italia, ma senza progetto serve a poco”.

 

 

Nicola Selva, Upr: “Io vorrei toccare l’argomento dell’ emergenza dovuta alle ultime situazioni climatiche, senza fare polemica o demagogia. Questo è il momento di essere critici. La grande nevicata è stata un evento eccezionale, dove si sono verificate numerose situazioni di solidarietà. Si sono attivati interventi spontanei, attraverso le giunte di Castello, le milizie, la volontà dei
cittadini. Il mio gruppo consiliare vuole presentare un ordine del giorno volto a valorizzare le attività volontaristiche. Le difficoltà operative della protezione civile si sono evidenziate nei giorni
dell’emergenza, così come la mancata applicazione, per molti aspetti, della legge 21/2006. Il gruppo consiliare Upr dà mandato al congresso di Stato di dare attuazione ai commi 4/5/6 dell’art. 3 della suddetta legge, adottando ordinanze relative al reclutamento di cittadini per concorrere alle operazioni di protezione civile, promuovendo piani educativi e campagne di informazione della popolazione per rendere edotti i cittadini del comportamento da tenere per prevenire e limitare i danni in caso di verificarsi di eventi dannosi e promuovendo e organizzando l’attività del volontariato anche attraverso le giunte di Castello. Inoltre, di dare attuazione all’art. 13 della legge 21/2006, istituendo la figura del cittadino volontario”.

 

 

Claudio Felici, Psd: “Il fatto politico importante, che nessuno di noi può sottovalutare, è
che finalmente il governo italiano risponde con una lettera formale e ufficiale alle istituzioni sammarinesi. Da una parte, in quest’Aula, ho sentito pericolosi entusiasmi e dall’altra pericolose propagande. La lettera nei fatti non cambia niente, tranne l’ufficialità. E’ stata scritta da chi ha una cultura diplomatica autorevole e mostra chiaramente quale è lo stato dei rapporti italo-sammarinesi. Io mi chiedo che dibattito avremmo avuto qui oggi se non fosse arrivata. La lettera non dà l’idea che
San Marino corra una gara facile, ma che Monti ci mette sull’avviso che il prossimo Global forum dell’Ocse sia un passaggio serio. In un Paese come il nostro è a maggior ragione necessario confrontare diverse visioni e non può essere, in un momento così delicato, che irricevibile la posizione per cui chi si permette una critica diventa automaticamente un soggetto che è contro gli interessi del Paese. E’ irresponsabile che chi pensa che il contributo possa essere allargato venga tacciato di remare contro. Credo che quello che sta succedendo nel sistema bancario dia esattamente l’esempio di quello che si può fare e di cosa non si può fare più. Chi ci ascolta vuole sapere se siamo in grado di mettere insieme le risorse per andare avanti con dignità. San Marino dovrà dimostrare di essere in grado e convinto di essere interprete reale dei contributi che ha sottoscritto. Questo è il punto politico da tenere presente”.

 

 

Gian Nicola Berti, Ns: “L’iniziativa della Reggenza è preziosa, ma sono infastidito dal tono di alcuni interventi. Siamo consapevoli che l’Italia ci mette alla prova ma siamo anche certi del nostro operato e della volontà di adeguare il Paese a un mondo che cambia velocemente e di dimostrare che facciamo rispettare le leggi. Nessuna enfasi dunque, ma cogliamo gli elementi oggettivi.

Non ci siamo dimenticati da dove siamo partiti e oggi dobbiamo andare oltre. Basta alla dietrologia. Ci sono anche comportamenti strani che gettano fango sulle istituzioni che fanno il loro dovere, come Banca centrale e il tribunale. C’è in atto una speculazione grave verso soggetti che sono tenuti al silenzio, mi riferisco al settore di vigilanza di Bcsm e al tribunale. Fanno un lavoro prezioso e delicato ma non viene apprezzato. Gli ultimi fatti di cronaca sono importanti per cui occorre evitare la dietrologia e occorre permettere a queste istituzioni di presentarsi per potere rendere edotti dei loro risultati. Infine la persona che ha opposto alle forze di polizia il passaporto diplomatico non ha capito da che parte deve stare. Per cui se non gli viene ritirato, abbandono la maggioranza”.

 

 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE / 1

 

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