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San Marino e la criminalità: una piaga da guarire

da Redazione

Tra i tanti (troppi) temi sul tavolo in questi mesi ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore. Quello della lotta alla malavita, al malaffare, all’illegalità.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Tra i tanti (troppi) temi sul tavolo in questi mesi ce n’è uno che ci sta particolarmente a cuore. Quello della lotta alla malavita, al malaffare, all’illegalità. Non desideriamo buttare troppe altre parole nel mare dei suggerimenti, delle ricette, delle polemiche, dell’indignazione e delle chiacchiere sterili della politica e sulla politica, un bailamme che finora non ha portato a nulla di concreto. Però non possiamo non dire con convinzione che senza dare una vigorosa spinta in avanti alla lotta contro il crimine organizzato, in tutte le sue declinazioni, a San Marino non si potrà fare un vero passo avanti verso la soluzione dei rapporti con l’Italia. Il Paese è stufo delle promesse di date certe per la firma dell’armistizio con l’Italia, promesse che vengono fatte con la consapevolezza che presto imploderanno nel vuoto assoluto. Il problema non sono i ritardi, la burocrazia politica. Il problema è che non tutto quello che doveva essere fatto per capirsi, reciprocamente, tra il Titano e Roma, è stato fatto.

Noi non abbiamo più voglia di scandalizzarci per gli episodi che salteranno fuori dalle prossime inchieste giudiziarie. Noi crediamo che tanto di buono ci sia in San Marino e questo va salvato. E per salvarlo c’è un solo modo: agire. Spazzando via il retaggio di un passato dove se non tutto molto era concesso, cambiando mentalità. Cambiando passo, una volta per tutte.

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