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La Serenissima corte di madame cioccolata

da Redazione

I prodotti della storica azienda sammarinese sono sbarcati in Svizzera. Nel 2012 la torta Titano e la Tre Monti dovrebbero addolcire gli USA.

serenissima

 

 

di Alessandro Carli

 

Un riconoscimento che vale da solo una laurea ad honorem. E che porta la firma della Svizzera, la patria per antonomasia di sua maestà, madame cioccolata. Il 2012 della storica azienda sammarinese “La Serenissima” è partito sotto la grande e profumata stella del cacao: già il mese scorso infatti un bancale di prodotti è si è mosso alla volta della Stato elvetico. “Abbiamo incontrato alcuni rappresentanti della Neuenschwander in fiera a Milano – esordisce uno dei titolari della famiglia Michelotti -. Cercavano prodotti di nicchia, con una solida tradizione alle spalle. Ci siamo presentati, abbiamo parlato di noi, e abbiamo proposto una raffinata degustazione delle nostre tipicità. E’ piaciuta particolarmente la storia e la tradizione della nostra azienda, costruita sulla passione per i prodotti ma anche sulla qualità delle materie prime scelte come ingredienti di base. Dopo l’esperienza di Milano, abbiamo avuto uno scambio di email, e il primo mese del 2012 abbiamo effettuato la prima spedizione. La Neuenschwander (questo il nome dell’azienda che batte bandiera biancorossa, ndr) lavora con una catena di punti vendita di alta qualità, molto eleganti. Centri che richiedono cose naturali, fatte ancora a mano”.

 

Prodotti che non si trovano facilmente in commercio, che nascono all’interno dei piccoli laboratori.

 

“Come nel nostro caso: La Serenissima è stata aperto sul Titano nel 1942, e ancora oggi lavora seguendo le ricette e la manualità di un tempo. Nei nostri laboratori lavorano quattro persone, che riescono a ‘sfornare’ circa 300 torte al giorno”.

 

Come vi siete presentati in Svizzera?

 

“Per introdurre i nostri prodotti in maniera più facile, sono stati scelti i ‘tagli piccoli’. I mignon della torta Tre Monti – nella versione classica, al cioccolato e al caffè – e la torta Titano, a cui abbiamo aggiunto la Verretta, ma solamente come campionatura”.

 

Dalla Svizzera alla Germania, passando per Roma…

 

“Abbiamo avuto una serie di proficui incontri a Roma con diversi imprenditori esteri. Eravamo gli unici sammarinesi. Nella città capitolina abbiamo stretto un rapporto con un’azienda di Dusseldorf, in Germania. Ci hanno comunicato che intendono lavorare con noi. A fine febbraio saremo ospiti in uno ‘Store’ di gastronomia tipica italiana di 500 metri quadrati: faremo una dimostrazione delle nostre torte e spiegheremo dettagliatamente i nostri prodotti”.

 

Non solo Germania, però…


“A Roma gli incontri sono avvenuti in maniera diretta. Le aziende estere si informano preventivamente sulle imprese – cosa fanno, la loro tradizione, i loro prodotti, la qualità, le materia prime, eccetera – e poi si avvicinano. A Roma abbiamo totalizzato 13 incontri: Svizzera (con un’azienda diversa dalla Neuenschwander, ndr) e Regno Unito. Abbiamo in agenda anche un contatto con la California, nella zona ovest degli Stati Uniti. Un contatto sviluppato al Tuttofood di Milano, che dovrebbe essere avviato entro il 2012. Un’area in grande sviluppo, che sta guardando con attenzione il reparto enogastronomico. Dopo una corrispondenza, dovremmo aver aperto un canale molto prestigioso. E’ importante cercare di aprirsi ai mercati esteri: quelle frontiere che si stagliano oltre l’Italia, e che possono rappresentare una traiettoria di sviluppo di grande interesse”.

 

Come vengono presenti i vostri prodotti all’estero? Ad esempio, la Coca Cola diventa Coke…

 

“Ogni prodotto ha la sua storia, fatta di mani che lavorano, scelta dei prodotti di base, giusto equilibrio tra gli ingredienti. Il prodotto si chiama così come viene presentato anche a San Marino: la torta Titano, in onore al nostro monte, la torta Tre Monti, che ricorda lo skyline della Repubblica, e la Verretta, che deve il suo nome alla freccia dei balestrieri. Poi, nelle singole confezioni, gli ingredienti sono descritti in più lingue. Anche quella del luogo in cui le torte vengono vendute”.

 

Cosa cercano le aziende estere?

 

“Innanzitutto la qualità, ma anche la tradizione radicata nella storia e l’artigianalità: cercano prodotti fatti a mano che siano buoni, e che abbiano qualcosa da raccontare. Noi abbiamo la storia della nostra azienda, che è una delle più vecchie del nostro Paese, ma abbiamo anche la storia di San Marino che è un patrimonio importantissimo da spendere. Le aziende estere cercano anche l’originalità oltre a qualità e storia, e noi abbiamo tutto questo. Peccato che il mercato italiano ci emargini in maniera totale. Avevamo agenti che stavano lavorando davvero bene, ma sono costretti ad annullarci ordini e stiamo perdendo i clienti che avevamo trovato e curato con fatica. Oggi siamo peggio della peste per loro, e purtroppo per il momento non abbiamo un fatturato tale che giustifichi l’apertura di una filiale in Italia. Non avrei mai creduto che la nostra azienda dovesse subire una tale emarginazione… e siamo nel 2012”.

 

 

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