Giovedì 16 febbraio al Teatro Nuovo di Dogana alle ore 21.15 sarà in scena “Antigone ovvero una strategia del rito”, una produzione CTB Teatro Stabile di Brescia e Le Belle Bandiere.
Due grandi attori Elena Bucci e Marco Sgrosso ne sono gli interpreti principali, oltre a firmarne il progetto e l’elaborazione drammaturgica e così presentano il loro lavoro: “Grande tragedia di contrasti, l’Antigone di Sofocle ci ha colpito soprattutto per la straordinaria nettezza nell’affrontare temi mitici ma di sconcertante attualità, messa in risalto in modo sorprendente dalla semplicità poetica di una lingua apparentemente così lontana e tuttavia capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti effimeri, senza nulla perdere dello splendore diretto della sua comunicatività. Tragedia dunque di contrasti, limpidi e insanabili”.
A cominciare dal nucleo primario che oppone la ragione del cuore di Antigone alla ragione di stato di Creonte, figure mastodontiche nella loro umana vulnerabilità.
Sul corpo insepolto di Polinice, guerriero-eroe-traditore di una patria infettata dalla grande colpa di Edipo, si consuma lo scontro delle due “ragioni”: la pietas ostinata di Antigone, donna e sorella, e l’inflessibile rigore di Creonte, uomo e sovrano, che rispecchiano a loro volta il conflitto insanabile tra la legge degli dèi e quella degli uomini.
Attorno a questo nucleo centrale, come in un caleidoscopio di semplici rifrazioni, si generano a catena altri contrasti, ognuno sostenuto da valide ragioni eppure destinati a naufragare in punti di non-ritorno. Da Edipo, capostipite del dramma e della genìa, il tema della cecità – simbolica oltre che fisica – si rifrange fino a definire una totale, assoluta inconciliabilità dei contrasti che necessariamente porterà tutti i personaggi alla sconfitta, quasi come se dovessimo interrogarci per comprendere se su questa terra sia possibile un gesto capace di conciliare il dolore con la vita”.
Elena Bucci e Marco Sgrosso creano una partitura per voce, azioni e suono, basata sul testo di Sofocle, con un’attenzione a più recenti riscritture della tragedia, da quella di Jean Anouilh a quella di Bertolt Brecht, che hanno arricchito l’argomento di prospettive poetiche e psicologiche oppure etico-politiche.
Registrazioni, musica elettronica e suono ai sensori si miscelano alle parole e sorreggono, provocano, contrastano le azioni, aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza.
Info: 0549.885515.