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La Sapienza, tra parentopoli e ignorantopoli declino internazionale

da Redazione

la-sapienza-univLa Sapienza? Una leggenda. Almeno una volta. Oggi la più importante università italiana naviga miseramente nelle retrovie delle università mondiali degne di nota.

Malgrado gli oltre 140 mila studenti iscritti e il blasone, i giorni di gloria del passato sono molto lontani. Colpa di parentopoli e di ignorantopoli, com’è commentata la notizia sul web.

La notizia è la seguente: l’ultimo Academic Ranking of world universities, elaborato dall’Institute of higher education della Jao Tong University di Shangai, punto di riferimento importante a livello internazionale, piazza La Sapienza tra il 100° e il 150° posto. Le conclusioni a cui è giunta La Scuola Normale di Pisa, rielaborando gli stessi parametri in base alle dimensioni e al rapporto pro capite, spingono però La Sapienza molto più indietro in classifica, addirittura al 430° posto. Male anche le altre principali università italiane: 113° posto per La Bicocca, 247° per La Statale di Milano, 248° per l’Università di Padova, 266° per la Pubblica di Pisa.

La Normale, invece, fiore all’occhiello dell’istruzione italiana, sarebbe al 10° posto dietro veri e propri mostri sacri, come Harward o Yale.

 

FAMIGLIE IN CATTEDRA

Il peggioramento della qualità della formazione universitaria, in Italia, è un dato di fatto ormai consolidato, purtroppo. E poi c’è il problema del dilagare del familismo nelle assunzioni nelle università.

Proprio in questi giorni la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine sulle assunzioni alla Sapienza. Il Rettore, Luigi Frati, ha infatti piazzato la moglie, la figlia e il figlio all’interno della facoltà di Medicina. Già in passato erano state diverse le gaffe o le situazioni più gravi e altrettanto poco chiare in cui era incappata l’università capitolina. E quella di Roma non è certo l’unica ad avere problemi.

 

PARENTOPOLI ALLA SAPIENZA: CLICCA QUI per leggere l’articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera

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