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Contratti San Marino, Mussoni: Le parti sociali dimostrino maturità

da Redazione

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Tra qualche sparata ad effetto e molti silenzi, la trattativa tra ANIS e sindacato per arrivare, un dì, al rinnovo del contratto industria, sta procedendo. Intervista al Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni.

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SAN MARINO – Tra qualche sparata ad effetto e molti silenzi, la trattativa tra ANIS e sindacato per arrivare, un dì, al rinnovo del contratto industria, sta procedendo.

Il rinnovo del contratto è una questione che deve essere sbrigata dalle associazioni dei datori di lavoro e dai sindacati dei lavoratori; il Governo, insomma, deve essere poco più di uno spettatore, in questa mediazione. Tuttavia, poiché i contratti sono scaduti da troppo tempo ormai, talvolta la politica in questi ultimi mesi ha offerto – con discrezione – il braccio alle parti sociali, per permettere loro di uscire dal ginepraio, per tutte le volte che siamo stati critici, occorre oggi dare atto di questo ruolo.

In attesa di avere qualcosa di concreto di cui parlare sull’evoluzione di questa trattativa, approfittiamo per fare il punto della situazione con l’esponente dell’esecutivo che più da vicino sta seguendone gli sviluppi, ovvero il Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni.

 

La firma per il rinnovo del contratto industria, quando arriverà, potrà davvero permettere al Paese di compiere finalmente quel sospirato balzo in avanti?

 

“Il rinnovo contrattuale rappresenterebbe un fatto sistemico e dunque ritengo che sarebbe fondamentale come primo tassello per il rilancio dell’economia. Questo perché andrebbe a rappresentare un importante momento di condivisione tra le parti sociali, e nel tempo stesso una lettura in prospettiva sia per le aziende che per l’intero Sistema Paese. Se il contratto venisse firmato in tempi brevi, questo rappresenterebbe un atto di grande rilevanza, un momento di responsabilità da parte delle parti sociali. È un messaggio positivo, dunque, che le parti sociali possono dare. Il mio auspicio è che si arrivi a questa sintesi in tempi ragionevoli”.

 

Sì ma questo balzo in avanti ci sarebbe comunque, qualunque siano le condizioni del rinnovo?


“Il rinnovo deve essere una scommessa sul futuro del Paese, un futuro difficile da delineare per la crisi che tutti stiamo vivendo, ma un futuro che è lì davanti a noi. IL rinnovo del contratto ritengo debba rappresentare una scommessa ed un investimento sul nostro futuro da parte sia del mondo imprenditoriale e del mondo sindacale”.

 

Si deve osare, insomma. E all’economia di San Marino cosa serve oggi per rilanciarsi?

 

“Qui i temi sarebbero importanti e numerosi. In linea generale credo che serva ordine innanzitutto, certezza delle regole, chiarezza, rispetto delle regole, competitività e uno slancio positivo verso il futuro. Io penso che, nonostante la difficile congiuntura economica nostra ed internazionale e la non ancora chiara soluzione del rapporto con l’Italia, il nostro Paese abbia comunque proprie potenzialità importanti che deve cogliere al meglio e con più incisiva determinazione”.

 

Qual è il ruolo che il Governo sta tenendo in questa fase?


“E’ importante precisare che il Governo è stato un interlocutore presente sia pure in maniera informale in tutti questi mesi di trattative, e ritengo abbia svolto, in momenti di difficoltà e stallo della trattativa, anche un ruolo attivo. Il contratto è la sede dove le parti sociali estrinsecano appieno il loro ruolo e funzione primaria nell’economia e nel sistema industriale. E’ chiaro che, come Governo, sto seguendo l’evoluzione giorno per giorno con attenzione. Il governo farà la sua parte. ”

 

Ritiene che ci siano reali speranze di vedere questa trattativa estenuante concludersi, una volta per tutte?

 

“non voglio pensare che le parti sociali non siano in grado di chiudere una trattativa, sarebbe un negare il loro stesso ruolo. Io voglio pensare che le nostre organizzazioni datoriali e sindacali abbiano una rappresentatività, siano in grado di agire nel rispettivo ambito di responsabilità e riescano a svolgere un ruolo pieno nell’economia e nella società del nostro Paese. Il che però implica assumersi ancora più responsabilità, fare scelte ancora più coraggiose, e trovare una sintesi per il futuro del sistema economico”.

 

Si è parlato di un rinnovo a lunghissima scadenza, addirittura il 2020. Cosa pensa di questa idea?

 

“Certamente, qualora le parti sociali convenissero su un lungo periodo di accordo, dal mio punto di vista sarebbe un segnale importante per la chiarezza e la stabilità di nuovi investimenti. Lo vedrei rilevante per dare certezze agli investimenti ed a nuovi posti di lavoro”.

 

E delle proposte dell’ANIS, che chiede di aumentare la competitività a partire dall’incremento delle ore lavorative?

 

È chiaro che serve una lettura di maggiore competitività del Sistema Paese, ma questo è uno sforzo che entrambe le parti sociali stanno cercando di portare avanti”.

 

Il discorso dei rinnovi contrattuali è legato a filo doppio alla riforma del mercato del lavoro. A che punto siete?

 

“Proprio questa settimana (più precisamente martedì 31 gennaio, ndr), ho presentato in Congresso di Stato una relazione, contenente le linee di riforma del mercato del lavoro. Si tratta di un documento molto corposo che individua le linee generali. Nel contempo ho presentato anche l’agenda dei lavori, per la conduzione di questo percorso di concertazione delle linee guida della riforma. Già nelle prossime settimane incominceremo a presentare il progetto generale, ogni settimana ci sarà una sessione su un tema specifico, governance del mercato del lavoro, politiche attive, formazione e così via, per arrivare alla prima lettura, come avevo proposto al Consiglio in sede di ratifica del Decreto, entro la fine di marzo. Vorrei restare puntuale rispetto a questa scadenza. L’idea è quella di giungere ad un testo unico, l’alternativa è quella di presentare una serie di provvedimenti comunque tutti coordinati tra loro, per fare chiarezza sulla materia, vedremo anche dopo gli incontri quale sarà l’opzione migliore”.

 

 

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