L’anno è appena cominciato ma c’è da scommettere che alla fine il personaggio meno amato, o più denigrato, d’Italia, sarà lui, il Comandante Schettino, capro espiatorio, a torto o a ragione, del naufragio della Costa Concordia di fronte all’isola del Giglio.
Se sia caccia al mostro o meno, lo lasciamo decidere a voi. Fatto sta che il Comandante che ha abbandonato la nave mentre affondava è accusato per tutta una serie di reati. La Procura di Grosseto, che ha presentato ricorso contro gli arresti domiciliari, ha calcolato gli anni di carcere che dovrebbe farsi Schettino: in totale sono 2.697. Se giudicato colpevole secondo le richieste dell’accusa uscirebbe dunque dal carcere – buona condotta esclusa – nel 4.709. L’accusa ha calcolato infatti quindici anni per omicidio colposo plurimo, dieci anni per disastro da naufragio, e otto anni per ciascuno dei passeggeri abbandonati e morti in conseguenza del naufragio.
L’inchiesta intanto prosegue. Il 3 marzo prossimo è fissato l’incidente probatorio riguardo la scatola nera dell’imbarcazione.
