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San Marino, il caso Criminal Minds al centro del dibattito in Consiglio Grande e Generale

da Redazione

Ieri in mattinata si è aperto il Consiglio Grande e Generale di gennaio. Sistema finanziario, accordi con l’Italia e indagine “Criminal Minds” della Guardia di Finanza di Rimini sono i temi principali su cui si è sviluppato il comma comunicazioni.

 

 

SAN MARINO – Gli interventi del segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, e del segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, hanno aperto in mattinata i lavori del Consiglio grande e generale di gennaio. Sistema finanziario, accordi con l’Italia e indagine “Criminal Minds” della Guardia di Finanza di Rimini sono i temi principali su cui si è sviluppato il comma comunicazioni. Non è mancato poi anche il riferimento del segretario di Stato per la Pubblica istruzione, Romeo Morri, sull’asilo nido di Falciano cui hanno replicato numerosi consiglieri. Su questo tema Psrs e Su hanno presentato due distinti ordini del giorno.
Nel pomeriggio il dibattito è proseguito sui temi aperti in mattinata. Sulla privatizzazione dell’asilo nido di Falciano, il Psd ha presentato un terzo ordine del giorno, dopo quelli di Psrs e Su. Da parte dell’Upr è stato affrontato anche il tema delle politiche sui prezzi del carburante: il consigliere Nicola Selva ha presentato apposito ordine del giorno. Infine, il Psd e il Psrs hanno raccolto l’invito lanciato dal capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, per l’apertura di un tavolo allargato all’opposizione sul piano strategico di sviluppo. Terminati gli interventi si è passato alla risposta delle interpellanze.

Di seguito un riassunto dei vari interventi in Aula.

COMMA COMUNICAZIONI

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli Affari esteri: “A modifica di quanto riferito nella seduta di dicembre, la cessazione dell’incarico di comandante per il colonnello Achille Zechini non è avvenuta il 14 febbraio ma il 3 gennaio in quanto aveva ricevuto un nuovo incarico di dirigente dalla Questura di Rimini. I giornali oggi scrivono che non è più operativo dal 3 gennaio, ma da quella data ha proprio cessato ogni attività di dipendenza dalle istituzioni sammarinesi.
Sul rapporto con l’Italia, come riferito in commissione Affari esteri, ci sono una serie di accordi. Quello per l’aeroporto di Rimini Miramare è entrato in vigore il 3 gennaio e ora occorre valutare i passi da fare. Per questo, come da accordo, chiederemo la convocazione al più presto della commissione mista con l’Italia per stabilire la gestione.
Il segretario di stato per il Territorio, Gian Carlo Venturini, ha siglato l’intesa sui rifiuti che ci permette di uscire dall’emergenza e dalla preoccupazione per il mancato rinnovo, e di impostare il futuro per essere compatibili con gli standard internazionali. C’è poi l’accordo sul fotovoltaico firmato dal segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, con il suo omologo italiano.
Attendiamo invece una risposta dall’Italia in materia di accordo radiotelevisivo. Noi, a velocità supersonica, abbiamo ratificato l’accordo nel 2008 che ci vincola. Ora dobbiamo capire se l’Italia, dopo tre anni, è interessata alla ratifica, altrimenti possiamo trovare strade alternative. I giornali parlano di un emendamento ad hoc al decreto Milleproroghe da parte di parlamentari, noi abbiamo notizia che sarà proposto dal governo. Comunque ci auguriamo che la collaborazione dell’Italia sia più convinta e che questa pausa di riflessione aiuti a sviluppare una sinergia per un vero sviluppo della televisione.
Gli accordi di natura economica sono una priorità assoluta per il governo. Ora non ci sono più preoccupazioni per il ruolo internazionale di San Marino. La delegazione del Mef ha fatto un riferimento positivo, sollecitando il suo governo alla firma. Noi lavoriamo perché la data sia fissata il prima possibile e anche la scorsa settimana, durante l’incontro, il ministro Andrea Riccardi si è detto molto interessato alla definizione del contenzioso e ha garantito il suo impegno personale. Insomma essere in black list ora è una palese ingiustizia”.
Sull’operazione “Criminal Minds” della Guardia di finanza di Rimini prima di dare un giudizio aspettiamo di avere l’ordinanza. Le imputazioni sono molte e riguardano varie persone per cui è fondamentale avere prima una quadro chiaro. Per quanto riguarda le società sammarinesi coinvolte, alla Cio la licenza è stata concessa nel 2002. Poi ci sono state delle modiche all’assetto societario e questo governo, appena insediato, ha subito monitorato la situazione, anche in base a notizie ricevute dall’Italia. Nel maggio 2009 ha revocato la licenza in quanto la società ledeva gli interessi e il prestigio della Repubblica. La Fingestus è in liquidazione volontaria dal 2009. Su altre persone coinvolte, con incarichi per le istituzioni della Repubblica, ci riserviamo di fare valutazioni dopo avere letto l’ordinanza e se ci sono fatti di competenza del governo valuteremo cosa fare. L’esecutivo è chiamato a salvaguardare il buon nome della Repubblica e quanto fatto in questi tre anni”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze:
“In merito all’interpellanza presentata su Banca commerciale sammarinese e sul bonifico da oltre un milione di euro, la richiesta è stata avanzata il 9 novembre e ha reso necessaria un’azione di 15 giorni. Il 24 novembre l’operazione è stata autorizzata e disposta la contabilizzazione da parte dei commissari. Quel giorno però il bonifico non è avvenuto e la società interessata ne ha chiesto motivazione. La causa è interna, l’operatore preposto era assente. L’azione è stata perfezionata in seguito dai commissari, mentre nessuna altra è stata autorizzata, se non quelle previste dal decreto, nonostante siano state varie le richieste.
Le dimissioni del commissario Sergio Gemma sono avvenute il 21 dicembre e il sostituto, la dottoressa Mariagrazia Scapinelli, è stato subito nominato anche se è entrata in azione il 9 gennaio. Sui criteri di scelta dei commissari, Bcsm si avvale di professionisti che cerca di reperire prima in Repubblica e poi tra chi ha ricevuto incarichi da Banca d’Italia. Tra l’altro agli ordini professionali abbiamo chiesto di stilare una lista ma finora non è arrivata risposta.
Ora occorre procedere con la massima determinazione per favorire un cambio di proprietà. Asset è interessata così come un investitore estero. Si cerca di accelerare perché il fattore tempo è fondamentale e siamo a un punto molto importante, siamo vicini all’accordo. Ho contatti quotidiani anche con le rappresentanze dei dipendenti.
Sui ricorsi di Finproject e Smi sono state sollevate molte obiezioni a Bcsm ma dopo la terza istanza il giudice ha appoggiato totalmente la decisione. Si è trattato di una passaggio di legittimazione per il lavoro di Bcsm. Sulla questione Cassa di risparmio il presidente della Fondazione ha incontrato i partiti di maggioranza e di opposizione per illustrare lo stato della situazione. Banca centrale ha sottolineato nel passato la necessità di una ricapitalizzazione con l’impegno anche dello Stato. All’inizio c’era della contrarietà nei cda di fondazione e istituto, mentre oggi ne viene riconosciuta l’emergenza. Dobbiamo approfondire la questione senza polemiche.
Infine a fronte della situazione difficile vissuta dal sistema bancario, si configura un assetto che vede passi in avanti sia sulla messa in sicurezza degli aspetti gestionali e procedurali, con conformità con gli standard internazionali, sia sulla patrimonializzazione. Il sistema, sotto la vigilanza di Banca centrale si sta consolidando. Il riassetto ci permetterà di guardare al futuro con più tranquillità e per trovare nuove opportunità”.

Romeo Morri Segretario di Stato per l’Istruzione:
“Anche se sull’argomento ci sono state diverse interpellanze, cui risponderò, ci sono alcune prese di posizione sui giornali che meritano un chiarimento. Mi riferisco all’apertura dell’asilo nido di Falciano. Nel progetto strategico di sviluppo era prevista la liberalizzazione di alcuni servizi. Lo Stato, nonostante il momento economico e occupazionale difficile, ha continuato a investire in modo importante sull’istruzione e la cultura. L’asilo nido di Falciano era una struttura di proprietà dello Stato che abbiamo ritenuto opportuno ristrutturare investendo 800 mila euro. L’edificio verrà consegnato entro la fine del mese di febbraio e non è stata fatta al momento alcuna scelta sulla sua destinazione. C’è solo un orientamento per esternalizzare il servizio. Ieri abbiamo fatto un primo incontro con la direzione dell’asilo nido e la direzione sanitaria per valutare la fattibilità di quest’opzione. Dal 2010 abbiamo iniziato l’esperienza degli asili nido privati: in questo settore abbiamo 66 posti, cinque plessi, un asilo e 4 spazi bambino.  
Alla luce dei lavori di ristrutturazione di Falciano lo Stato si è trovato a un bivio: i 46 posti potevano essere non utilizzati, aspettando tempi migliori, oppure si è pensato di dare l’opportunità di avere altri 46 disponibilità e nuovi posti di lavoro con l’esternalizzazione del servizio. Secondo l’agenda di Lisbona e le raccomandazioni dell’Ue, occorre arrivare al 33% della copertura dei servizi per l’infanzia da 0 a 3 anni.  Oggi a San Marino siamo al di sotto di questa percentuale, ma se riusciamo ad aprire Falciano possiamo raggiungere il 35,8%. Credo sia una grande opportunità per questo Paese. A bilancio non c’è copertura per l’apertura di un nuovo asilo nido pubblico.  Non sono le critiche ideologiche che danno soluzioni”.

Alessandro Mancini, Psrs:
“A seguito della mia interrogazione, nata da notizie lette sulla stampa relative a un bonifico di oltre un milione di euro versato da Bcs, voglio ringraziare il segretario di Stato Valentini per aver risposto in tempi brevi, un atto dovuto, ma è importante per fare chiarezza su un argomento delicato e importante come questo.  In merito alla risposta mi ritengo soddisfatto. Chiederei, visto la presenza del segretario di Stato, se possa essere puntualizzato ed essere messo a verbale che quel bonifico è stato autorizzato solo ed esclusivamente dai due commissari straordinari di Bcs”.

Alessandro Rossi, Su:
“Non faccio l’investigatore, però sull’arresto di Mario Bianchini c’è una sottovalutazione politica e alcuni elementi non vengono messi in chiaro. Per esempio l’intercettazione di un certo Ricciardi con il comandante della gendarmeria, Achille Zechini. E questo Ricciardi dice che “se non si risolve tutto vado a Roma, prendo Gemma e lo porto su”. Credo che se ci sono certe situazioni il rapporto bilaterale con l’Italia non può sbloccarsi e la nostra reputazione viene svilita dai media nazionali con gravi conseguenze.
Dobbiamo ragionare su alcuni elementi: il commissario di Bcs si chiamava Sergio Gemma e un certo bonifico è partito in favore della finanziaria Infrastrutture dietro la quale ci sono politici importanti. Dobbiamo capire perché lo scontro con l’Italia non si è fermato, non c’è collaborazione e siamo isolati. Occorre riflettere sui giochi di potere: spalloni legati alla camorra accompagnavano Bianchini, presenziavano ai cda della finanziaria non si sa in quale veste, e qualcuno in questa Aula li conosce molto bene. Come è finita la questione Fingestus? La vecchia dirigenza di Bcsm aveva affermato che c’erano state pressioni politiche in merito. In seduta pubblica o segreta dobbiamo riflettere sul nostro destino e su cosa fare per evitare una catastrofe che sembra vicina. Le dichiarazioni di alcuni segretari di Stato non sono edificanti la politica trovi la possibilità per controbattere e non continui con una sorta di omertà e di depistaggio guidato”.

Vanessa Muratori, Su:
“I costi per la struttura sono ingenti, oltre 2 milioni per l’acquisto e 800 mila euro per sistemarla. Sembra uscita dal cappello questa idea di esternalizzare a soggetti che non si sa chi siano.  Abbiamo sentito parlare della Compagnia delle opere, ma lascio perdere il discorso su quali privati saranno coinvolti. Ora vorrei ricordare al segretario di Stato che l’asilo nido di Murata è in affitto da 13 anni. Vorrei sapere il costo. Lo Stato per i suoi nidi affitta strutture private perché non ne  ha a sufficienza, poi paga l’affitto anche per la sede della Direzione degli asili nido. Vengono citate alcune cifre, che ogni bambino costa 26 mila euro all’anno, tolto il contributo delle famiglie che non è comunque altissimo.  Per le private il contributo delle famiglie resta uguale e allo Stato costa 400 mila euro, soltanto. Ma è un dato aggregato che si dovrebbe disaggregare. Il privato ha solo un nido, gli altri sono spazi bimbi che ovvio costano meno. Chiederò dati attraverso un’interpellanza per avere cognizione di causa”.

Giovanni Lonfernini, Upr:
“Non è negazione di verità partire dagli episodi di ieri e dire che la firma con l’Italia è sempre in un contesto precario e incerto: al di là delle pacche sulle spalle e degli incontri aleggia un senso di sfiducia non rilevante.  Ritengo opportuno sottolineare che la vicenda legata all’arresto di Bianchini riapre inevitabilmente uno squarcio  sulle vicende accadute nei primi mesi del 2010, che hanno determinato l’allontanamento dei vertici di Bcsm. Mi riferisco alla vicenda Fingestus. Perché questa finanziaria è stata messa in liquidazione volontaria? Perché quando Banca centrale iniziò le ispezioni si mise in moto il processo che portò l’allontanamento dei vertici? Perché è caduto un silenzio assordante su tutto questo? Perché è emersa tutta una serie di riferimenti sulle presunte pressioni e ingerenze su Fingestus su cui nessuno ha voluto più dire niente? Non è una novità, all’interno delle file di maggioranza ci sono consiglieri che si sono fatti belli oggi delle loro frequentazioni romane e oggi ci sono forti risvolti politici. In una intercettazione, viene citato Gemma da un personaggio non edificante come soggetto risolutore dei problemi. Di tutti questi argomenti il governo ne parla in maniera soft o non ne vuole parlare. E’ paradossale che l’opposizione sulla Cassa di Risparmio viene convocata dal presidente della Fondazione, quando il nostro interlocutore dovrebbe essere il governo.
Sulla vicenda ‘Criminal minds’ fate bene a dire oggi che aspettate l’ordinanza prima di parlare. Ma è possibile che su un’operazione così pesante nessuna nostra istituzione è in grado di poter collaborare ed essere informata da Rimini?  La nostra statualità non è messa in sicurezza dall’azione di governo”.

Simone Celli, Psrs:
“Le considerazioni dei colleghi Rossi e Lonfernini non devono cadere nel vuoto. Le vicende che stanno caratterizzando il Paese stanno raggiungendo contorni sempre più problematici, serve un’assunzione di consapevolezza da parte della politica. Si è registrato un abbassamento di conflittualità tra maggioranza e opposizione, siamo di fronte a una missione precisa che è quella di salvare il Paese. Di fronte a una crisi di questa portata è giusto che non ci siano strategie politiche di nessun tipo, ma il sommo interesse del Paese deve prevedere l’abbassamento della conflittualità e un passo indietro da parte di tutti. L’operazione Criminal minds è indicativa delle continue offensive giudiziarie da parte delle procure italiane. Ma se facciamo finta che questa questione sia completamente scollegata dalla situazione politica siamo fuori strada. Serve una riflessione ad ampio raggio sullo stato della relazione con l’Italia sul fronte giudiziario, sul’attività delle procure italiane, su Bankitalia. Questa situazione sta appesantendo ulteriormente la crisi del Paese. Il riferimento del segretario di Stato per gli Affari esteri non ci soddisfa, dice che non ci sono informazioni. Ma è una vicenda su cui la classe politica deve mantenere alta l’attenzione.  E’ l’ennesima vicenda che mette in discussione la sovranità della nostra Repubblica e la politica non può dimostrare un atteggiamento superficiale.
Riguardo la situazione finanziaria del Paese il governo deve dare le linee di indirizzo. C’è un atteggiamento troppo passivo che sta mettendo in seria difficoltà il settore bancario, Bcsm ha dimostrato un atteggiamento non proporzionato, fatto di commissariamenti, liquidazioni, blocco dei pagamenti. Nascondersi dietro l’autonomia di Banca centrale è un atteggiamento di comodo per il governo che non può essere condiviso.
Infine, leggo un ordine del giorno sulla privatizzazione dell’asilo nido di Falciano. Vogliamo che sulle prospettive del sistema scolastico si possa discutere in quest’Aula e che in questo settore la collaborazione pubblico-privato vada portata avanti con una certa prudenza. Riteniamo che nella prossima sessione consigliare su questo tema si possa sviluppare un dibattito”.

Luigi Mazza, Pdcs:
“Voglio spendere due parole sul sistema bancario. La politica non può distogliere l’attenzione dai problemi della Cassa di Risparmio, per incidere sul suo assetto e futuro, sull’esigenza di ricapitalizzarlo. E’ l’istituto principale del Paese e tutta la politica ha il compito  di seguire il processo.
Come Patto vogliamo convocare fin dalla prossima settimana tutti i capigruppo per dare attuazione al piano strategico di sviluppo. Questo è l’impegno che tutta l’Aula ha assunto, votando a larga maggioranza l’articolo 24 di bilancio.
Non posso non seguire con attenzione i fatti che coinvolgono la nostra Repubblica, i risvolti indicati ci lasciano perplessi e colpiti per il tipo di capo di accusa e di interessi che ruotano attorno al nostro Stato. Ciò deve portare a continuare con maggiore efficacia la lotta alla criminalità organizzata. Dal momento in cui conosco Marco Bianchini come imprenditore e la sua famiglia, nonostante il richiamo del consigliere Rossi, voglio chiarire che sono stato avvocato del gruppo Karnak e non di Fingestus, fino al 2010. L’azienda ha svolto incarichi importanti, ha dato lavoro a centinaia di sammarinesi, su altri aspetti sarà la magistratura a chiarire. Rispondo poi al consigliere Lonfernini: se Fingestus è andata in liquidazione volontaria è perché la famiglia Bianchini ha messo 20 milioni di euro per coprire le passività. In altri istituti la proprietà questo non l’ha fatto. Lasciamo che la magistratura faccia il suo ruolo, ricordiamoci degli imprenditori seri che hanno fatto un lavoro onesto. Chi deve rispondere di fronte alla legge lo deve fare, ma non si può trasformare questioni di questa natura in elementi di battaglia politica”.

Pier Marino Mularoni, Upr:
“Dopo l’azione spettacolare della Gdf credo sia necessario un atteggiamento diverso da parte dei segretari di Stato, in cui prendere coscienza delle responsabilità e coinvolgere l’Aula per trovare soluzioni e non venire qui a raccontarci le solite cantilene. Dovremo dare l’immagine di avere in pugno la situazione.
E ancora, quando il segretario d Stato per le Finanze viene in quest’Aula a dire su Bcs che l’effettuazione di quel bonifico dopo il blocco dei pagamenti è dovuta a una dimenticanza dei commissari, credo che qui ci stiamo prendendo in giro. Il nuovo assetto del sistema bancario sammarinese si fa a colpi liquidatori con costi non più sostenibili per i cittadini. La necessità di ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio è nata oggi? In questi mesi ci sono state dette delle non verità e qualcuno ne deve rendere conto. Invece oggi non si può dire che l’intervento è obbligatorio, quando il governo non è mai intervenuto prima a raccontare qual era la situazione. Il primo referente sulla ricapitalizzazione dovrebbe essere il governo, non il presidente della Fondazione. Noi chiediamo maggiore presenza dell’esecutivo e la capacità di dare indicazioni in un momento difficile per il Paese.
Rispetto al rapporto con l’Italia bisognerebbe chiedersi non solo quando ma cosa si firma. E’ necessario correggere la negoziazione, se non si inserisce anche la normalizzazione dei rapporti sul fronte finanziario, forse quella firma serve a poco, perché arriva a babbo morto.
Infine, sull’asilo di nido di Falciano si fa confusione fra liberalizzazione e privatizzazione. I privati danno servizi con proprie risorse e proprie strutture. I regali dello Stato ai privati non sono sussidiarietà”.

Federico Pedini Amati, Psrs:
“L’arresto di Bianchini ci ha lasciato a bocca aperta. Non facciamo una valutazione nel merito, ma siamo qui per esprimere le nostre preoccupazioni in una fase delicata e difficile per la Repubblica. La gestione ordinaria del governo non ci è parsa efficace, perché non ha dato risposte certe. Il governo non deve interferire con la magistrature, ma non si capisce perché all’interno di questo piccolo Paese non emerge mai la reale evidenza di situazioni che puntualmente escono dall’esterno. Rimango sbigottito: l’indagine di magistratura  e Gdf coinvolge i nostri imprenditori e porta alla luce una serie di questioni che potrebbero toccare anche la politica. Se ci sono delle indagini da fare sul contesto politico affaristico a San Marino nessuno si può esimere dall’essere giudicato. Se ci sono fatti che vanno accertati, non vedo dove sia lo scandalo.  Invece qui si continua a perseverare nel fare giochini politici e i consiglieri più riservati fanno finta di niente. E’ ora di dire basta agli inciuci politici, per difendere i propri interessi e quelli degli amici degli amici, per parlare con altri consiglieri e dire che va tutto bene. Ma lo vedete che non va bene niente? Cosa stiamo a fare qui dentro? Non accuso nessuno, ma c’è un contesto fuori controllo”.

Enzo Colombini, Su:
“Sento sempre più una sensazione di disagio come consigliere, non avendo informazioni su vicende serie e che vedono figure coinvolte dentro le istituzioni. Una parte politica compromessa con il malaffare ostacola la corsa verso la chiarezza e la trasparenza. Non abbiamo gli strumenti per combattere la malavita e sembra che ci sia un livello massonico che esclude l’Aula. Dobbiamo fare piena luce sulle connivenze politiche, non solo su Fincapital, cui comunque l’ultima indagine della Gdf sembra legata. Presento anche un ordine del giorno per fermare la privatizzazione dell’asilo nido di Falciano”.

Francesca Michelotti, Su:
“Ci siamo chiesti da quale forze è mosso questo attacco al Paese? Solo se si conoscono gli avversari possiamo combatterli. Servono grande intuito e un gioco di rapporti. Il governo deve comprendere il sistema di relazioni ma io ho paura per la sua autoreferenzialità, forse non ha capito la pericolosità della non conoscenza. La questione Karnak-Fingestus parla della vecchia politica: l’esordio della società è avvenuto tra le polemiche per un contrasto con un’altra azienda. La spuntò Karnak, che faceva regali anche a esponenti del Consiglio dei XII e voleva incidere sulla politica. Bianchini ha legami con la camorra, applicava tassi da usura, è legato a night club. Si apre una prospettiva inspiegabile. E anche Cl e Cdo hanno influenzato il governo sulla questione. Così come il vescovo di San Marino ha difeso Bianchini pubblicamente, parlando di fango mediatico. Forse è stato trascinato come noi in un equivoco, ma nessun politico ha difeso Bianchini sulla stampa. Il vescovo ha inoltre benedetto questo governo , ha fatto anche un po’ di campagna elettorale. In Consiglio ci sono consiglieri appoggiati dalla Cdo, uno in particolare è legato a Bianchini e alla Karnak. Non c’è grande coerenza tra ciò che si professa e ciò che si pratica.
Alcune scelte di governo sono funzionali alla logica di Bianchini, come la scelta dei vertici di Bcsm. Per Fingestus l’ente di vigilanza ha scelto la linea morbida, l’autoliquidazione. Inoltre, se il governo ha fatto tanto per Bianchini, perché non ha fatto altrettanto con la Cassa di Risparmio? Abbiamo saputo da Paola Stanzani che i commissari di Delta operavano per portarla sul lastrico. Ora c’è una classe politica che taglia i legami con i poteri forti, c’è la consapevolezza nel governo di essere oggetto di strumentalizzazione? Se il presidente di Bcsm è legato allo studio romano che difende Karnak, perché la Gdf e le procure continuano l’attacco all’azienda? Certe domande occorre porcele e dare delle risposte”.

Filippo Tamagnini, Pdcs:
“Mi sento di dover far chiarezza. In una parte del suo intervento, Michelotti ha detto che i consiglieri di Cl hanno rapporti di lavoro con Karnak. Tolto il segretario di Stato Valentini, di consiglieri democristiani aderenti al movimento di Cl ci sono solo io. Un’altra cosa che viene detta in termini generali mi preme sottolineare: non è il movimento di Cl che spinge in Consiglio qualcuno. Sono io che, poiché lo ritengo importante per la mia vita, aderisco al movimento. Mi sento qui di rappresentare tutto il Paese, non solo chi mi ha votato, come ho giurato in quest’Aula. A titolo personale voglio sottolineare che qui sono un consigliere e non rappresento qualcuno in particolare, come prevede il giuramento”.

Francesca Michelotti, Su, replica a Tamagnini:
“Non mi riferivo a lui. Non ho detto tutti, ma un consigliere che è stato appoggiato dalla Compagnia delle Opere. Parlo di quello promosso su un volantino che mi è arrivato a casa. Chiedo scusa, non ho voluto citare il consigliere Mazza. Ho stima del consigliere Tamagnini”.

Marino Riccardi, Psd:
“Ben vengano le iniziative private che vanno ad aumentare un servizio rispetto alla qualità e i posti per i bambini. Ma riguardo a Falciano bisogna fare un discorso a parte. Dal segretario di Stato per le Finanze vorrei sapere come mai quell’immobile è stato pagato due milioni di euro, e il perché di circa 900 mila euro spesi per adeguare la struttura, quando erano sufficienti piccolissime modifiche. Qualcuno deve dare risposte. E’ stato giusto riacquisire quell’immobile, ma è un po’ in contraddizione darlo in gestione ai privati, quando noi per altre strutture paghiamo l’affitto. Chiedo perciò al governo che ci ripensi.
La situazione del Paese è drammatica, ci portate alla rovina. Prima che la gente si arrabbi sul serio, dato che mancano servizi e prospettive, il Consiglio grande e generale prenda atto della situazione. Non vogliamo sostituire un governo a quello che c’è oggi, perché quello dopo potrebbe essere anche peggiore. Ma il governo deve fare un passo indietro e tutte le decisioni devono passare in mano al Consiglio. Deve entrare in funzione una cabina di regia che porti avanti un programma per far uscire San Marino da questa crisi”.

Iro Belluzzi, Psd:
“La vicenda di Pierluigi Perfetto ha destato scalpore nel momento in cui morì: pensando fosse un incidente sul lavoro tutte le forze politiche intervennero, anche perché dal momento che Perfetto non ricopriva alcun ruolo all’interno dell’azienda si ipotizzava fosse un lavoratore in nero.
Mi sconcerta quanto è emerso ora, e come pur non essendoci chiarezza assoluta sulle modalità dell’incidente la vicenda sia stata liquidata senza aprire alcun tipo di inchiesta. Purtroppo questa Repubblica con il suo sistema di governance non riesce a far chiarezza sulle questioni importanti.
La maggior parte degli interventi oggi si sono concentrati chiaramente sull’arresto  dell’imprenditore Bianchini. Mi sconcerta come nella conferenza stampa del governo sia stata liquidata la questione, come se l’esecutivo avesse semplicemente svolto il proprio compito. Io invece credo che sia in questi termini che deve essere visto il problema del protrarsi della crisi tra Italia e San Marino: per la nostra incapacità di aggredire le questioni. Si vuole nascondere la
polvere sotto il tappeto sperando mai nessuno la scopra, ma non è questo il modo per ottenere risultati di accreditamento nel contesto internazionale. Non si arriverà mai a fare accordi finché perdurerà una maggioranza con queste connotazioni.
Credo infatti che la situazione in cui si trova la Repubblica sia frutto di una mancanza di credibilità a livello italiano, perché sono state troppo le strade intraprese per arrivare alla firma dell’accordo.
A pochi giorni dall’insediamento del governo era stata promessa la sigla in tempi rapidissimi, ma in tre anni invece non è ancora  successo niente.  C’è stato negli ultimi mesi l’accavallarsi di vicende una dietro l’altra, bisogna trovare il modo di iniziare un percorso di indagine e portarlo a termine. Noi siamo uno Stato sovrano, dobbiamo essere in grado con i nostri organismi di dare quegli strumenti attraverso i quali indagare, è da due anni che parliamo di un ufficio inquirente.

Ivan Foschi, Su:
“Non si sa più cosa inventare per dare giustificazioni a un governo decotto. Basta vedere quali sono state le ultime misure adottate: l’addizionale Igr, balzelli di vario genere, i tagli ai servizi. I cosiddetti sacrifici sono stati fatti senza alcuna reale prospettiva di rilancio. Ma oggi la cronaca giudiziaria ci impone temi già sulla bocca di tutti. Ogni mese ormai il nostro Paese sembra sempre più coinvolto in vicende che segnano sempre più preoccupanti rapporti con la criminalità organizzata. Sono di nuovo rimasti coinvolti personaggi di spicco dell’economia sammarinese, collaterali alla politica e con essa in stretti rapporti. La vicenda Karnak-Fingestus è paradigmatica della situazione della Repubblica, e sono questi i motivi per cui il rapporto con l’Italia è
così deteriorato. C’è chi dice che si è fatta pulizia, ma è evidente la mancanza di volontà di recidere certi rapporti politico-affaristici: è facile ritirare la licenza a una azienda che ormai non opera più, certo è doveroso ma non può essere spacciato per pulizia, al massimo è una spolveratina.
Ci sono coinvolgimenti ancora troppo grossi per essere rimossi, per questo motivo gli interventi arrivano solo dall’esterno. Nei prossimi mesi dovremo ad esempio rileggere le accuse dei vertici della Banca centrale, perché che fine ha fatto Fingestus lo vediamo solo oggi.
E’ segno di troppa imprudenza liquidare le indagini dall’Italia come un attacco al nostro sistema, bisogna fare autocritica e non arroccarsi in difesa dell’indifendibile. Dovremmo ringraziare per le azioni investigative,invece il governo ha scelto una sciocca difesa del sistema”.

Gli interventi del pomeriggio:


Paolo Crescentini, capogruppo Psrs:
“Dai segretari di Stato ho ascoltato solo accenni su una vicenda che ha gettato fango e lascia aperti molti lati oscuri. Ci auguriamo vengano chiarite le responsabilità. Non so come questa vicenda possa aiutare a normalizzare i rapporti con l’Italia, anche alla luce delle dichiarazioni del segretario di Stato per gli Affari esteri, che nello stesso giorno si è smentita più di una volta sulla firma degli accordi. A conferma che il rapporto con l’Italia non si sta normalizzando c’è il mancato inserimento di Smtv nel decreto Milleproroghe. Altro tema è l’asilo di Falciano, sul quale nella prossima sessione consiliare chiediamo ci sia un dibatitto. Perché quando un governo vuole privatizare l’intero settore scolastico è alla frutta. Quando poi la Cdo interviene sulla stampa a difesa della scelta sorge il dubbio che è sicura di poter assumere la gestione dell’asilo. Per chiarire questi e altri aspetti è necessario un confronto in Aula”.
Luigi Mazza, capogruppo Pdcs: “Il consigliere Michelotti mi conosce da 30 anni e mi accusa di anteporre gli interessi di singoli o di gruppi ai miei doveri parlamentari. Con quale coraggio lo dice? In questi 30 anni ha avuto dimostrazione che io rappresenti gli interessi di qualcuno in quest’Aula? Solo fuori assumo il ruolo di avvocato, non qui. Quando parlo in Consiglio sono il capogruppo della Democrazia cristiana e rappresento questo partito. Non sono di Cl, non lo sono mai stato. Sono della Cdo, ma non la rappresento. Magari è lei che in quest’Aula forse rappresenta qualche organismo stalinista-marxista? Io da sempre rappresento la Dc, per lei è difficile dire chi rappresenta visto che ha cambiato cinque partiti nella sua vita”.
Francesca Michelotti, Su:  “Mi spiace che il consigliere Mazza si sia offeso per le mie ipotesi. Quando si costruisce un teorema si corre il rischio di fare degli errori. Io non avevo fatto il suo nome, sono stata poi costretta a palesarlo. Ho semplicemente avvicinato circostanze degne di considerazione. Poi non ho cambiato cinque partiti, in passato sono venuta via dal Psd, come altri in quest’Aula, e basta”.

Nicola Selva, Upr:
“Si riaprono questione angoscianti, come la morte di Luciano Perfetto e la sua presenza in Repubblica. Noi abbiamo anche depositato un’interpellanza sul tema ma ci teniamo a dire che siamo molto preoccupati per le sorti del Paese. La politica economica deve avere delle proposte, tagliare gli sprechi non basta. Occorre pensare a nuove politiche, come per esempio quella
sui prezzi dei carburanti per cui il mio partito presenta un ordine del giorno affinché il Consiglio grande e generale dia mandato al congresso di Stato per attuare tutti gli atti necessari per definire entro il prossimo 31 marzo una specifica politica tariffaria nazionale per i carburanti. Ma ci sono anche le politiche energetiche. L’importante è capire che è il momento di dire basta alle parole: è l’ora delle proposte”.

Denise Bronzetti, Psd:
“Finchè ci saranno operazioni ‘Criminal minds’ piuttosto che ‘Staffa’, credo che sia abbastanza facile dire che la firma con l’Italia tarderà ancora. Finchè non sarà possibile far cessare le turbolenze, anche all’interno del sistema bancario-finanziario, l’accordo con l’Italia tarderà ad arrivare. Fino a che la politica non sarà in grado di fare chiarezza al suo interno, anche in questo caso temo che l’accordo con l’Italia tarderà ad arrivare. Non si può fare finta in quest’Aula che le vicende Fingestus non abbiano poi pesanti ricadute, non solo sul sistema economico sammarinese. Queste vicende sono strettamente connesse al fare sia di associazioni di categoria, sia di gruppi di potere. Non rappresenta per me un problema che qualcuno appartenga a un credo piuttosto che a un altro, ma ci sono connessioni strane, ricorrenti rispetto alle ultime vicende balzate agli onori delle cronache. Mi chiedo come mai tornino sempre quei gruppi romani che hanno dirette conseguenze rispetto quello che sta succedendo. Va rilevato poi come altri soggetti autorevolissimi, in tempi non sospetti, abbiano sostenuto, senza alcun tipo di problema, le attività del gruppo Karnak. Senza voler accusare nessuno, si dovrà prendere atto dei rapporti che alcuni, anche in quest’Aula, avevano e forse hanno ancora Bisognerebbe essere anche onesti quando si affrontano queste questioni.
Sul tema della privatizzazione del nido presento un ordine del giorno per chiedere di “collocare l’avvio della struttura di Falciano nell’ambito degli asili nido pubblici”.

Silvia Cecchetti, Psrs:
“Parliamo nuovamente di clamorosi arresti che coinvolgono la realtà sammarinese. Parliamo di personaggi illustri, di finanziarie, di realtà economiche e sociali importanti. E’ l’ennesimo forte choc per il Paese, con un impatto esterno grandissimo.
Ne abbiamo parlato a lungo oggi, purtroppo senza l’ascolto dei cittadini è una limitazione forte. La cittadinanza non può non chiedersi che cosa la politica fa di fronte a questi avvenimenti. Con queste reputazioni non si chiudono gli accordi con l’Italia e senza l’economia non si rilancia. Non siamo nelle condizioni oggi per mettere le basi di ripartenza della nostra economia. In questa fase non è più possibile continuare con la trincea e il conflitto tra maggioranza e opposizione. Non vedendosi la luce in fondo al tunnel, quest’Aula deve interrogarsi e prendere un attimo di tempo per organizzare una strategia se non si vuole saltare.
Sull’asilo di Falciano, cerchiamo di analizzare i problemi che riguardano le famiglie non con superficialità”.

Claudio Felici, Psd:
“Vorrei rifarmi a un immagine che ha colpito tutti, quella tragica, della Costa concordia adagiata sul fianco. Mi rifaccio all’editoriale di Gramellini su ‘La Stampa’ che sostiene che ci sono voluti due mesi di governo Monti, di battaglia contro sprechi e rigore per tentare di migliorare l’immagine e la reputazione del sistema Italia agli occhi degli interlocutori internazionali. Poi è arrivata quella foto, che è l’immagine di un Paese che voleva guadagnare terreno. Anche per noi, nel nostro piccolo, ogni volta che ci accingiamo al confronto e cerchiamo di recuperare terreno, ogni volta arriva uno Schettino, un soggetto che di nuovo capovolge la situazione di un sistema che tenta di recuperare autorevolezza.
Sulla vicenda Criminal Minds mi sorprende che anche questa mattina il segretario di Stato per gli Affari esteri ci viene a dire, in modo improbabile, che le notizie le ha appena lette dai giornali e che non abbia ancora guardato l’ordinanza. Non possiamo permetterci questi passaggi amatoriali.
Se resta l’illusione di avere una certa possibilità di accordo a breve, significa che non vogliamo vedere la realtà. Oggi siamo di fronte a un sistema purtroppo isolato e la classe dirigente deve dimostrare di essere affidabile e autorevole. Se si vuole recuperare oggi autorevolezza e credibilità di sistema dobbiamo scollarci di dosso gli orgogli di parte e decidere che un pezzo di strada dobbiamo farla insieme, allo stesso tavolo, assumendoci le stesse responsabilità. Non vogliamo fare la fine del comandante Schettino che, pur avendo preso lo scoglio, si trascina a riva, continuando a dire che c’è un problema elettrico.
Auspico che la proposta fatta dal collega Mazza di un tavolo aperto a tutte le rappresentanze consiliari sia il punto di partenza di un cammino comune, ma non basta. A quel tavolo dobbiamo avere tutti la possibilità di mettere le carte che riteniamo utili. Il Patto sta iniziando a mettere già la sua scaletta. Forse una valutazione migliore prevederebbe che anche questi aspetti siano decisi insieme. Ci sarà il contributo convinto del Psd, ma non potrà essere solo il passaggio su un veicolo che si ritiene di guidare da soli”.

Giuseppe Maria Morganti, Psd:
“C’è un filo conduttore negli interventi di apertura dei tre segretari di Stato: il disastro che vive il Paese.Le aziende non vedono prospettive, l’occupazione è drammatica e per i giovani  non ci sono possibilità senza agganci politici. Non c’è un programma di sviluppo. Le decisioni su Bcs, non molto condivisibili, hanno portato a un default tecnico, con percorsi di favore per alcuni clienti: servirebbe un’inchiesta. Sulla Cassa di Risparmio ci sono molti ostacoli lungo il percorso. Infine lo Stato non può neanche gestire il nuovo asilo nido. Ma la funzione educativa deve essere pubblica, il che non significa escludere il privato. Questo governo e quello precedente hanno puntato sul potenziamento degli asilo, ora si fa marcia indietro ed è inammissibile. Sono stati spesi soldi fino all’altro giorno, quasi tre milioni di euro, e ora lo Stato si ritira dai suoi doveri specifici.
Infine l’evento di ieri, che in ogni Paese avrebbe portato a una riunione straordinaria dell’esecutivo, qui invece si minimizza. Crrsm e Karnak non sono fatti privati. Dal capogruppo della Dc è stata confermata la volontà di attivare il tavolo di confronto sull’articolo 24 del bilancio. Il ritardo è enorme ma fa piacere. La situazione è drammatica per cui servono risposte straordinarie. Un governo normale non è sufficiente, seve un passo indietro per una proposta politica che dia fattibilità a un percorso sostenuto da tutte le forze politiche, economiche e sociali”.

Paride Andreoli, Psrs:
“La scarsa equità nelle tlc e la legge sulla naturalizzazioni sono due comma importanti di questo Consiglio. Ma intanto continua la cronaca nera e San Marino è sotto caldi riflettori. Il sistema bancario deve allinearsi con quelli limitrofi su trasparenza e legalità e le ricette vanno trovate congiuntamente. Però sulle questioni Cs e Bcs noi prendiamo atto di ciò che leggiamo dai giornali, ma non di quanto fatto da Bcsm. Il bonifico è stata un’operazione postuma che non so se andava fatta, ma è stata fatta e Gemma non ha fatto il suo dovere. Per cui invito il segretario di Stato Valentini a verificare. Le situazioni non chiare proseguono quando invece serve un percorso nuovo e condiviso. Sull’asilo nido di Falciano abbiamo sollevato una serie di osservazioni perché se di privatizzazione si deve parlare, occorre comunque equità: tutti vanno aiutati. Infine l’articolo 24 del bilancio sul piano strategico di sviluppo su cui confermiamo la piena disponibilità al confronto”.

 

 

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