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I volti femminili a cavallo dei secoli

da Redazione

Intervista a Francesca Brugnettini sulla mostra “Madonne, Donne e Libertine”. L’iniziativa verrà ospitata a San Marino in primavera in un luogo inedito.

 

di Alessandro Carli

Un ponte tra due cultura, tra due anime. E’ quello che attraversa l’arte del celebre pittore cinese Zhou Zhiwei, quella stessa arte che Francesca Brugnettini, giornalista e direttrice di gallerie metterà al centro di una mostra, che verrà allestita nel mese di marzo a Parigi – nell’Espace di Pierre Cardin in Place de la Concorde – e che sarà patrocinata dall’Ambasciata cinese a Parigi e Monte Carlo. L’avventura nella pittura di Francesca Brugnettini proseguirà con un’altra iniziativa di grande valore artistico, “Madonne, Donne e Libertine”.

Qual è l’idea che percorre questa nuova iniziativa?

“Il progetto vuole rappresentare corpo e sentimenti della femminilità, che si veste del sacro, del profano e del peccato. Così, la maternità, sacra e semplicemente umana, mostrerà come sentimenti ancestrali di grandi maestri abbiano guidato pennelli e colori, a volte come una preghiera, altre come contemplazione della donna che adempie a fatti della vita. Quindi, le immagini della femmina che ‘nei colori’ del corpo e delle espressioni tradisce consapevole e disponibile seduzione, per il piacere e l’utilità dei sensi, anzi del sesso”.

Una mostra che partirà proprio da San Marino…

“Inaugureremo tra marzo, aprile e maggio, per poi girare in Europa. Verranno esposti alcuni dipinti piuttosto antichi – dal 1600 al 1900 – e avranno, come fil rouge, il ruolo della donna. Una o due collezioni, ma molto importanti. C’è già una bellissima sala inedita, con agevole ed ampio parcheggio. ‘Madonne, Donne e Libertine’ sarà curata da Alessandro Marchi. L’idea è quella di creare una specificità, un progetto irripetibile, che mette al centro l’universo femminile, in tutti i suoi aspetti”.

Che donne ‘escono’?

“Verranno presentate tre sezioni. Nella prima, tutte le vergini con il bambino, simbolo della maternità. Nella seconda, il ruolo della donna – popolana, aristocratica e nobildonna – nella società. Nell’ultima, le libertine. Il libertinaggio è un atteggiamento, come Paolina Bonaparte nel Seicento. Donne discinte. Non necessariamente prostitute. Il libertinaggio è anche un atteggiamento che una donna dedica al proprio uomo”.

Qual è lo stato dell’arte sul Titano, oggi?

“La Repubblica di San Marino non è più quella di un tempo. Nella seconda parte degli anni Sessanta, c’era la Biennale, che venne inaugurata da Giulio Carlo Argan… negli anni Ottanta, il Monte ha proposto mostre interessanti, come quella su Giorgio De Chirico, molto apprezzata anche al di fuori dei confini della Repubblica. Bisognerebbe lavorare sull’unicità del fare non ripetibili e smettere di essere il fanalino di coda. L’arte non è un argomento sconosciuto per il Titano, anzi. Senza dimenticare l’effetto-volano che ha per il turismo. Cercheremo di portare sul Monte anche la mostra su Zhou Zhiwei, attualmente ospitata al tennis club Parioli di Roma”.

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