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Da Vermeer a Kandinsky a Rimini: guida alla mostra

da Redazione

Aspettando l’inaugurazione (21 gennaio), abbiamo curiosato per voi tra le opere delle mostre “Da Hopper a Warhol. Pittura americana del XX secolo a San Marino” e “Da Vermeer a Kandinsky. Capolavori dai musei del mondo a Rimini”. All’interno una piccola guida della mostra di Rimini.

 RIMINI / SAN MARINO – A volte restare ai margini della notizia può essere piacevole. Anche perché il ruolo di giornalista, quando è davvero socialmente utile, apre la porta di luoghi che invece sarebbero riservati.

Così, aspettando il taglio del nastro ufficiale delle due mostre d’arte organizzate da Linea d’Ombra a Rimini e a San Marino (promosse in collaborazione tra la Fondazione Carim e la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS) è stato possibile curiosare tra le sale del Palazzo SUMS sul Titano e poi quelle di Castel Sismondo a Rimini in una doppia visita condotta dallo stesso curatore, Marco Goldin.

Un’abbuffata difficile da dimenticare, per due mostre così diverse tra loro che lasciano sicuramente il segno.

 

DA VERMEER A KANDINSKY Capolavori dai musei del mondo a Rimini

Da Vermeer a Kandinsky trascorrono secoli. E c’è di mezzo il mare. Anzi, la laguna, quella di Venezia, illustrata come una gigantesca magica cartolina dal Canaletto nel capolavoro che presta l’immagine alla mostra di Rimini.

Il viaggio nello spazio e nel tempo che Linea d’Ombra offre ai visitatori della mostra di Castel Sismondo a Rimini (anche senza quadri meriterebbe una visita) è forse azzardato, così come azzardati sono certi accostamenti. Più che una mostra sembra di trovarsi in una sorta di piccolo museo temporaneo, con varie sale da ammirare prima che chiuda i battenti e scompaia per sempre, disperdendo le proprie opere in mezzo mondo. Sicuramente l’esito sarà questo, da giugno in poi, e anche se si passa dal Cinquecento all’altroieri in un batter d’occhio, anche se ci sembra impossibile trovare sotto lo stesso tetto un Kandinsky e un Vermeer, i due pittori che danno il titolo alla mostra (e a cui il Canaletto ruba la scena appena si entra nelle sale della storica rocca riminese), poco importa. Ciò che conta è l’effetto, e certe opere di effetto ne fanno eccome.

Il percorso artistico tra i tre piani di Castel Sismondo è, malgrado tutto, piuttosto lineare. Il consiglio che possiamo dare è quello di gustarsi con calma le prime sale, i primi due piani, facendo crescere con l’attesa il piacere che offriranno i lavori esposti al piano superiore. Ai più impazienti invece consigliamo di catapultarsi nelle ultime sale, uno scrigno per alcuni tesori della storia dell’arte che mettono la pelle d’oca. Partiamo proprio da questi nel nostro breve racconto, e dalla sala principale, che ruota tutta attorno all’unica statua, la Piccola danzatrice di 14 anni di Degas. Di fronte a lei “Il riposo durante la fuga dall’Egitto” (Il Veronese, 1580 circa) fianco a fianco con Pablo Picasso ed una intensa opera dei suoi ultimi anni di vita, “Il ratto delle Sabine”. Alle sue spalle un trittico di figure (l’inquietante “Il clown” di Renoir, “La cantante di strada” di Manet e “San Francesco” di Zurbaràn”). Sui due lati della stanza a opporsi e interfacciarsi, due Deposizioni del Cristo (di Tintoretto e Bassano) e l’imponente e per certi versi inquietante “Seconda versione del Trittico 1944” realizzata nel 1988 da Francio Bacon, come il già citato Picasso potentissimo pur nell’ultima parte del suo cammino mortale.

Prima di arrivare nella sala grande abbiamo avuto però la fortuna di imbatterci, quasi per caso, in un intensissimo Van Gogh (Vecchio che soffre “Alle porte dell’eternità” , meraviglioso anche solo il titolo), in un’esotica raffigurazione di Bazille, nel celebre “Il seminatore” di Millet, in uno schizzo preparatorio del Tiepolo (“Apoteosi di Enea”)… E poi avremo ancora l’occasione di ammirare un Matisse (“Pianista e natura morta”), Monet (“Campo di papaveri vicino a Giverny”), l’unico Vermeer a carattere evangelico, un Kandinsky abbacinante (“Il lago”, con le barche in basso a destra nell’immagine che fluttuano quasi, nell’aria) e tanto altro ancora…

 

L’inaugurazione ufficiale della mostra di San Marino è prevista alle 18.30 di oggi, mercoledì 18 gennaio 2012, al Teatro Titano (parteciperanno il Presidente della Fondazione San Marino Tito Masi, il Segretario di Stato alla Cultura Romeo Morri e il Presidente della SUMS Clelio Galassi, oltre al curatore Marco Goldin). Giovedì 18 gennaio alle 18 alla Sala dell’Arengo di piazza Cavour, a Rimini, è prevista invece l’inaugurazione della mostra “Da Vermeer a Kandinsky, Capolavori dai musei del mondo”; parleranno il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, Massimo Pasquinelli Presidente della Fondazione Carim e il Curatore Marco Goldin.

 

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