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San Marino, ovvero lo Stato che con una mano prende e con l’altra ridà

da Redazione

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San Marino, lo Stato ideale: quello che da una parte aumenta le tasse, dall’altra le abbassa, azzerando la propria pressione. Peccato che la differenza tra i lavoratori resti, così come il buco di bilancio…

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SAN MARINO – Lo Stato ideale: quello che da una parte aumenta le tasse, dall’altra le abbassa, azzerando la propria pressione. Peccato che la differenza tra i lavoratori resti, così come il buco di bilancio… Il solito paradosso in salsa sammarinese. Sia chiara una cosa: dare vita come in questo caso ad un provvedimento che va incontro ai lavoratori dipendenti, in particolare quelli con i redditi più bassi, merita un plauso. Peccato solo che la Segreteria alle Finanze non sappia come procurarsi i soldi per assorbire il deficit causato in particolare dall’eccesso di spese e che qualcuno le tasse dovrebbe essere costretto a pagarle, per mandare avanti la macchina pubblica. Altrimenti presto saran dolori…

Comunque sia il “trucchetto” riguarda le Spese Produzione Reddito, che solo a nominarle son dolori, per via della disparità tra lavoratori sammarinesi e frontalieri. Mentre per i 6 mila italiani che prestano la propria opera a San Marino sono state ri-sforbiciate per il secondo anno consecutivo, per i lavoratori del Titano sono state portate dal 9% al 9,20%. Un ritocco sui decimali che va ad annullare, di fatto, l’addizionale Igr.

Senza contare che il Governo aveva assicurato che con la riforma tributaria (con effetto retroattivo al 1 gennaio 2012) le spese produzione reddito sarebbero state cancellate anche per i sammarinesi: l’esecutivo ha già cambiato idea oppure il ritocchino dello 0,20% sarà clamorosamente cancellato contemporaneamente alla sua entrata in vigore?

 

Tutti i dettagli su San Marino Fixing n. 2, da oggi in edicola.

 

 

 

 

 

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