Home FixingFixing Diario della crisi del 13 gennaio 2012

Diario della crisi del 13 gennaio 2012

da Redazione

Così va il mondo: la crisi è talmente seria che le banche preferiscono lasciare i soldi “in sonno” a un tasso ridicolo piuttosto che darli ad altre banche. Nel frattempo la mafia si conferma “il più grande agente economico” italiano ed è anche “la prima banca d’Italia”.

di Saverio Mercadante

 

La crisi è talmente seria che le banche preferiscono lasciare i soldi “in sonno” a un tasso ridicolo piuttosto che darli ad altre banche.

Lunedì nuovo record per i depositi overnight presso la Banca Centrale Europea. Gli istituti hanno allocato presso lo sportello ufficiale 485,898 miliardi a fronte del precedente assoluto di 481,935 miliardi.

La BCE ha precisato che i prestiti chiesti dalle banche sono aumentati a 1,912 miliardi da 1,519 miliardi. Le banche dunque preferiscono ricorrere allo sportello BCE, seppure remunerato soltanto allo 0,25%, piuttosto che prestarsi fondi tra loro a tassi più elevati.

I livelli dei depositi sono stati elevati fin dall’agosto 2011, da quando appunto gli istituti hanno iniziato a collocare presso la BCE la liquidità in eccesso invece di fornire prestiti interbancari, a causa dei timori legati alla crisi del debito. La crisi è talmente seria in Europa che Mitt Romney, il candidato alle primarie repubblicane per le prossime elezioni presidenziali negli USA, per prendere più voti brandisce come un’arma sempre più spesso la polemica contro il Vecchio Continente incapace di superare la crisi. “Obama vuole farci diventare un Paese europeo”, urla Romney. Intanto per l’economia europea e in particolare quella italiana l’annuncio di un nuovo colosso economico.

La mafia infatti si conferma “il più grande agente economico del paese in grado di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro con un utile superiore ai cento miliardi”. E’ quanto emerge dal rapporto di Sos Impresa, “Le mani della criminalità sulle imprese”, che sottolinea: “Mafia spa è la prima banca d’Italia, con 65 miliardi di euro di liquidità”.

Gli usurai mafiosi si saranno sfregati le mani quando hanno saputo che a novembre 2011 i prestiti delle banche alle famiglie sono scesi al 3,9% contro il 4,3% di ottobre. Si tratta del dato più basso da ottobre 2010.

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