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San Marino, il metalmeccanico soffre ancora. Servizi in affanno. Costruzioni è crisi nera

da Redazione

Il Rapporto sull’impresa sammarinese 2010 della Camera di Commercio rappresenta una bussola per capire l’evolversi della realtà economica. La parola crisi vale un po’ per tutti i settori. A soffrire maggiormente è il comparto metalmeccanico, dal commercio segnali quasi confortanti.

 

 

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Il Rapporto sull’impresa sammarinese nel 2010 rappresenta una sorta di bussola per capire l’evolversi della crisi di San Marino. Uno strumento utile, per non dire indispensabile, realizzato dalla Camera di Commercio, che offre l’opportunità di comprendere appieno alcuni driver che andranno utilizzati per una diagnosi più accurata di questa malattia contagiosa che è la crisi, e dunque per riuscire ad intervenire nella maniera migliore. Tra i vari comparti, a soffrire particolarmente è il metalmeccanico, ma anche il settore dei servizi alle imprese, di vitale importanza per lo sviluppo futuro, nel 2010 ha registrato non pochi affanni.

 

Manifatturiero

È il reparto metalmeccanico quello che sta soffrendo maggiormente il peso della crisi, se si compara con la media degli altri settori. Nel 2009, l’anno peggiore, il valore della produzione è crollato di ben un terzo, il 34% per la precisione, e si è verificato un azzeramento degli utili. In compenso il 2010 è stato un po’ meno penalizzante, con un recupero del 13% del fatturato che non va a compensare il tracollo dell’anno precedente ma almeno lascia intravedere qualche spiraglio per il futuro.

Il segmento alimentare rappresenta un piccolo segmento rispetto agli altri, e pur dovendo far fronte a una redditività che si è progressivamente ridotta, ha comunque mantenuto fatturato e margini rispetto al 2009.

E poi, sempre nel settore manifatturiero, c’è il cosiddetto comparto misto. In esso sono compresi settori diversi tra loro (chimica, editoria, carta, plastica, stampa, eccetera). Anche in questo caso possiamo provare a guardare il bicchiere mezzo pieno: la caduta del volume di attività è stata contenuta e i livelli di redditività sono rimasti tutto sommato positivi, anche se chiaramente non ci possiamo rapportare al periodo pre-crisi, dunque all’anno 2007. Va rimarcato, in questo specifico comparto, il fatto che la maggior parte delle aziende mostra un livello generale piuttosto basso di indebitamento.

 

Commercio

Il commercio all’ingrosso pare avere gli strumenti per affrontare la crisi nel migliore dei modi. Sia nel 2009 che nel 2010 si è registrato un calo del giro di affari tutto sommato contenuto e nel 2010 le imprese del settore sono riuscite a recuperare una piccola fetta di redditività. Complessivamente nel biennio preso in esame la produzione del comparto si è contratta di circa il 10% (peggio il 2009 del 2010), ma rispetto ad altri settori qui si registra un calo più contenuto.

Meglio ancora la situazione del commercio al dettaglio, che malgrado questa fase di profonda crisi è riuscito a mantenere costanti i propri livelli di fatturato. Anche per il commercio al dettaglio tuttavia il 2010 ha portato con sé una riduzione dei margini e una drastica perdita di redditività. Dunque con margini operativi sempre più ristretti, le imprese sono portate a politiche di prezzo sempre più aggressive.

 

Costruzioni

Una doppia crisi ha colpito il comparto delle costruzioni, forse il più provato di tutti nel panorama economico sammarinese del 2010. Da un lato infatti la crisi globale ha penalizzato il Titano per lo meno tanto quanto le altre nazioni, a partire dall’Italia. Dall’altro le difficoltà interne dovute a una saturazione del mercato immobiliare e dell’edilizia hanno portato ad un accentuarsi profondo dei segnali di difficoltà che già nel 2009 avevano incominciato ad avvertirsi. Tanto per fornire un dato esplicativo, la redditività negli ultimi tre anni si è dimezzata, passando dall’8% del 2007 al 4,2% del 2010.

 

Servizi alle imprese e alle persone

L’ambito dei servizi alle imprese rappresenta il comparto più numeroso e, in teoria, anche quello su cui, da un punto di vista logistico, il Titano dovrà ragionare per lo sviluppo della propria economia. Parliamo delle attività immobiliari, informatiche, di ricerca e sviluppo, di noleggio e telecomunicazioni. È in questo ambito che si evidenziano vistosi segnali di crisi. È qui che molte aziende, quelle più deboli o meno legate al territorio, stanno uscendo o sono già uscite dal mercato.

Il comparto dei servizi alle persone invece sino al 2009 era rimasto sufficientemente immune alla congiuntura negativa generale, mentre nel 2010 è entrato in affanno. La produzione è scesa del 2,8%, anche il margine operativo lordo ha subito una flessione, pur continuando a restare sopra quota 6%.

 

Alberghi, ristoranti e trasporti

Alberghi e ristoranti hanno continuato a navigare in acque basse. Malgrado un recupero in termini di volumi di vendita nel 2010, il settore ha chiuso per il quinto anno con una perdita di esercizio. In termini di margine operativo lordo, il comparto è passato da valori vicini al 10% del triennio 2006-2008 agli attuali livelli del 3,6%.

Citiamo infine anche il settore trasporti, pur marginale nelle economie del Titano, e lo facciamo solo per dire che, pur in presenza di bassi valori di fatturato e redditività, non ha avuto variazioni di rilievo.


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