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Repubblica di San Marino, frontalieri, Natale più agro che dolce

da Redazione

Franchigia nel milleproroghe? Monte Titano, ipotesi retroattività per la riforma tributaria.

 

Un Natale più sereno non sarà, per i seimila lavoratori frontalieri impegnati a San Marino, questo no. Però nei giorni scorsi si è vista all’orizzonte una piccola schiarita che ha fatto intravedere la possibilità di poter godere del privilegio – lo diciamo in senso ironico – della franchigia da 8 mila euro anche per il prossimo anno. Di innalzarla, come sarebbe giusto per porre fine a una palese stortura per chi si trova tra la classica incudine e l’ancor più classico martello, non se ne parla più da tempo. Però l’ordine del giorno approvato venerdì scorso alla Camera, odg bipartisan, impegna il governo delle tasse di Mario Monti e il Parlamento a ripristinare la franchigia per tutti i lavoratori frontalieri verosimilmente già con il prossimo Decreto Milleproroghe. La notizia è stata accolta con favore da tutti gli attori impegnati in questa partita. I parlamentari riminesi Sergio Pizzolante (Pdl) e Elisa Marchioni (Pd), il Presidente dello CSIR Luca Montanari, i frontalieri del Coordinamento. Resta però un’altra partita da giocare, tutt’altro che scontata, e questa si gioca sul Titano. La cosiddetta “supertassa”, che poi come abbiamo scritto mille volte una tassa non è, anche se l’effetto per le tasche dei lavoratori è lo stesso, continua a turbare i sonni e costringe le famiglie dei suddetti lavoratori a fare ciò che gli Stati (il Titano è in buona compagnia) proprio non riescono a concepire: tagliare le spese e fare economia.  La materia era stata demandata alla Riforma Tributaria, che avrebbe dovuto armonizzare la posizione dei lavoratori residenti e non residenti. La riforma però per motivi tecnici è stata posticipata al 2012, e dunque la differenza, era praticamente scontato, sarebbe rimasta ancora per un intero anno tributario. Nei giorni scorsi tuttavia è cambiata la posizione dell’esecutivo: sembra infatti essere stata accolta l’idea, caldeggiata anche dall’ANIS, di spingere sull’acceleratore della riforma per un’approvazione definitiva nei primi mesi del 2012 (già entro febbraio?) con l’intento di farla valere retroattivamente dal 1 di gennaio, così da eliminare la disparità del trattamento tra i lavoratori. Il che non significa che i frontalieri si troveranno di nuovo in busta paga quella corposa fetta di retribuzione costituita dalle Spese Produzione Reddito, sia ben chiaro, ciò significa solo che tale voce dello stipendio verrà cancellata anche per i lavoratori residenti, parificando di fatto il trattamento. Poi c’è il discorso del recupero – parziale – delle SPR tagliate nell’anno che si sta chiudendo, i cui dettagli ancora non sono stati stabiliti.

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