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Consiglio Grande e Generale, il dibattito si accende sulla Patrimoniale

da Redazione

Consiglio Grande e Generale, l’esame dell’articolato della Legge di Bilancio Previsionale 2012. Gli emendamenti erano 140, presentati sia dal governo, sia dall’opposizione, per intervenire sui 56 articoli del testo. All’interno il dibattito, punto per punto.

SAN MARINO – Consiglio Grande e Generale, l’esame dell’articolato della Legge di Bilancio Previsionale 2012. Gli emendamenti erano 140, presentati sia dal governo, sia dall’opposizione, per intervenire sui 56 articoli del testo.

Nel corso della seduta di martedì notte sono stati accolti due emendamenti presentati dall’opposizione. Entrambi riguardano l’articolo 24, “Piano strategico di sviluppo del sistema economico”. Il primo, presentato dal Psd, concordato poi con maggioranza e governo, è in favore del principio di “una prospettiva condivisa” tra le forze politiche e sociali del Paese, da tenere in considerazione nella programmazione dei contenuti del Piano. Il secondo invece è stato presentato dal Psrs e prevede la costituzione di un’immobiliare pubblica.

 

Emendamento modificativo art. 24 Piano strategico di sviluppo del sistema economico

del governo e del Psd. Approvato con 48 voti a favore e sei contrari.

 

Claudio Felici, Psd: “Il primo nostro emendamento all’articolo 24 definisce una premessa dal profilo politico. Il piano strategico di sviluppo è un elemento rilevante della finanziaria, parla di un percorso programmatico complesso e articolato. A nessuno sfugge che per compierlo occorre fare sistema. E lo vogliamo ripetere in questi 4 primi comma.

Al di là della lunga lista di progetti e provvedimenti che il piano contempla, c’è bisogno di questo atteggiamento, anche per ottenere autorevolezza e credibilità esterna. Per questo abbiamo riconosciuto che l’articolo 24 poteva diventare un elemento centrale per le forze che possono riconoscersi in questo tipo di approccio. Il testo non fa apprezzamenti o critiche ma rappresenta una cornice obiettiva con cui le forze responsabili vogliono poter contribuire a realizzare ciò che voi elencate.

Leggo il primo emendamento: L’obiettivo del presente articolo rappresenta individuazione di una prospettiva condivisa assunta come valore strategico dalle forse politiche per gestire la complessa fase di transizione del sistema San Marino ed impostare le nuove condizioni e caratteri dello sviluppo con il più ampio e responsabile concorso di contributi. (…). La visione strategica e la programmazione concreta necessita di un presidio attento, permanente, rappresentativo ed autorevole al fine di trasformare le dichiarazioni in fatti concreti e realizzati.

L’altro emendamento è semplicemente un aumento delle cifre previste per la realizzazione dei progetti, in modo che siano più proporzionali agli obiettivi”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “La maggioranza ha dato grande importanza all’articolo 24, al piano strategico di sviluppo, perché i tagli e le nuove imposte solo al suo interno avrebbero trovato una giustificazione. Dalla maggioranza e anche dall’opposizione è emersa una grande attenzione sulle proposte. Ho chiuso il mio intervento del dibattito dicendo che la politica, tutta, è chiamata a una grande responsabilità.

Sui due emendamenti relativi all’importo, francamente, riteniamo che il piano di spese da 27 milioni di euro, più i tre previsti per il parco scientifico, in tre anni sia già un impegno forte che non è escluso poter rivedere successivamente. Ma il contributo di 30 milioni di euro lo riteniamo in questa fase sufficiente.

Diversa è la valutazione del preambolo: credo che la maggioranza abbia colto un’assunzione di corresponsabilità. E’ un aspetto che coinvolge tutta l’Aula, è un richiamo in senso lato alla politica, che deve fare scelte non facili per il Paese. Da parte nostra c’è disponibilità a esaminare il preambolo. Abbiamo solo una leggera modifica. Ma chiediamo, nell’avvio di un percorso corresponsabile della politica, anche agli altri partiti di opposizione di trovare la forza per sostenerlo e far sì che maggioranza e opposizione possano dare le risposte che il Paese sta aspettando”.

 

Simone Celli, Psrs: “Questo emendamento può incarnare il nuovo clima respirato nel corso del dibattito. E’ apprezzabile la disponibilità dimostrata dal capogruppo del Pdcs Mazza per trovare una stesura condivisa.

Se ci sono delle condizioni per arrivare a una sintesi faremmo uno scatto in avanti nell’interesse generale del Paese. Auspico si possa aprire un confronto affinché sia tutto il Consiglio a fare una proposta in questo senso.

Si tratta di un emendamento che va ad integrare la legge di bilancio in modo che sul piano strategico di sviluppo si possa aprire un tavolo allargato di confronto con l’opposizione. Abbiamo scelte difficili di fronte ed è indispensabile un nuovo clima, un armistizio che possa consentire una nuova fase politica”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Osservo con piacere che la proposta del Psd è stata ben accolta dal gruppo Dc. Dal punto di vista stilistico e istituzionale presenta caratteristiche più da prologo ad un testo normativo in cui si intende stabilire le prassi da seguire per arrivare a certi risultati. C’è una definizione chiave: l’individuazione di una prospettiva condivisa.  L’articolo 24 normato dal governo non ha elementi che mi senta di contrastare più di tanto, è un articolo enorme. E’ sulla modalità di perseguire la definizione del piano strategico che anche noi dobbiamo dare un contributo. In un momento come questo il piano non può essere altro che un progetto fortemente condiviso”.

 

Giovanni Lonferninim Upr: “La proposta che ci viene presentata oggi definisce un ambito istituzionale, una sorta di presidio operativo che dovrà permettere alle forze politiche e sociali di definire e riflettere sul piano di sviluppo per delineare le priorità per la nostra realtà. Il punto su cui vogliamo dare il nostro sostegno è il principio della prospettiva condivisa che si esplica nel coinvolgimento di tutta la politica, delle forze sociali e di categoria verso un unico obiettivo di rilancio del Paese. Se in una situazione di emergenza si riesce a inserire questo principio, per l’Upr, che da tempo va lanciando la proposta di un governo di unità nazionale, non vi può essere che apprezzamento. L’auspicio è che la prospettiva condivisa si possa attuare calandola in un ottica di realismo”.

 

Stefano Macina, Psd: “E’ una proposta coerente nell’ambito delle iniziative che il nostro partito ha portato avanti ultimamente. Al di là dei rilievi sulle differenze di posizioni rispetto ad alcune proposte della legge di bilancio, mi sembra però che ci sia la ricerca, da parte di tutte le forze, di trovare un comune denominatore su quello che è da fare”.

 

Alessandro Rossi, Su: “C’è un’esigenza politica che non comprendiamo pienamente. La stesura dell’articolo di mediazione ci pare abbia poco a che fare con l’articolo della legge di bilancio. Ci rivolgiamo ai puristi della forma, pare si sia giunti a livelli che di serio hanno molto poco. Credo che una valutazione seria del piano strategico debba essere fatta, non possiamo recepirlo tout court quando dalla stessa maggioranza ci sono stati elementi di distinguo sui suoi contenuti. Per serietà invito il Consiglio a intraprendere un percorso per il piano strategico, ma senza prendere come base di partenza né l’allegato Z né W, perché ci sono elementi di distinguo ed è stato evidenziato da più parti che il piano strategico contiene delle imprecisioni. Posticipiamo quindi l’approvazione, altrimenti ci prendiamo in giro”.

 

Giuseppe Morganti, Psd: “E’ uno dei pochi momenti magici della politica, la caduta di un muro e dei preconcetti con cui è possibile sviluppare idee innovative che fanno bene al Paese. Sono favorevolmente colpito dell’approvazione da parte della maggioranza di questa proposta del mio partito. Noi stiamo discutendo l’articolo 24 che fa riferimento al documento Z di grande valenza programmatica ma di poca cogenza. Adesso, alla luce di questa nuova disponibilità, lo vedo come elemento positivo, è un documento molto aperto, non solo nella fase di elaborazione finale ma anche in quella del dibattito e della gestione che vede una migliore collaborazione tra forze politiche e sociali”.

 

Vanessa Muratori, Su: “L’allegato Z contiene elementi molto discutibili, la vendita immobili ai non residenti, lo sviluppo dei giochi, i tagli costanti alla spesa sanitaria. Faccio fatica a trovarlo come base di condivisione per un nuovo sviluppo. Avere questo piano come motivo di incontro è di una pochezza disarmante”.

 

Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini: “Intervengo per giudicare positivamente questa convergenza e la condivisione di una premessa che colloca il piano di sviluppo in una maggioranza più ampia di quella preventivata.

Per quanto riguarda l’aumento della disponibilità economica richiesta, da 30 a 48 milioni di euro, noi vorremmo oggi confermare i 30 milioni fissati. Se poi, nel corso dell’anno, gli sviluppi faranno valutare la possibilità di un aumento, lo rimanderei alla verifica in itinere”.

 

Claudio Felici, Psd: “Ritiriamo il resto dell’emendamento sulla parte economica, il governo si è già espresso a riguardo”.

 

 

Art. 24 Ter Costituzione di immobiliare pubblica, emendamento aggiuntivo del Psrs, approvato a maggioranza (con votazione palese)

 

Silvia Cecchetti, Psrs: “Un anno fa questa proposta aveva raccolto una condivisione unanime di  tutte le forze politiche presenti in Aula. La ripresentiamo con l’auspicio che possa essere accolta e si possa procedere al più presto alla sua realizzazione”.

 

Alessandro Rossi, Su: “Esprimiamo le nostre perplessità su questa proposta. Si corre il rischio di eludere il vincolo della maggioranza dei due terzi richiesta per l’alienabilità dei beni pubblici”.

 

Luigi Mazza Pdcs: “Intervengo per confermare il voto favorevole per la costituzione di un’immobiliare pubblica. Già l’anno scorso questo articolo aveva trovato condivisione quasi unanime, speriamo si possa accogliere il testo presentato”.

 

Claudio Felici, Psd: “Già un anno fa tutte le opposizioni presentavano un emendamento con questo contenuto. Crediamo sia da accogliere la possibilità di ricostruire questa posizione che non mette a rischio il patrimonio pubblico. Al consigliere Rossi consiglierei un maggior approfondimento sull’argomento, non parliamo di subprime”.

 

SEDUTA DEL 21 DICEMBRE, MATTINA

 

L’Aula nella mattinata del 21 dicembre ha approvato a maggioranza un emendamento, aggiuntivo dell’articolo 25 bis, proposto dall’Unione per la Repubblica dopo un lavoro di mediazione sul limite temporale inserito. L’articolo prevede di rivedere le modalità degli appalti nella Pubblica amministrazione attraverso un apposito regolamento da presentare entro la fine del 2012 e non, come previsto nella versione originale, entro la fine del prossimo marzo. L’obiettivo, ha spiegato il capogruppo Giovanni Lonfernini, è “contenere i costi”. Viene inoltre richiesto un riferimento del governo in Consiglio grande e generale per “un monitoraggio e una reale proiezione dei costi degli appalti”.

 

Alessandro Mancini, Psrs: “Condividiamo l’emendamento, la normativa va rivista”.

 

Enzo Colombini, Su: “Pieno sostegno da parte nostra”.

 

Claudio Felici, Psd: “Il ruolo delle Aziende autonome di Stato va ben definito”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Gli appalti pubblici sono un ambito prioritario della lotta agli sprechi”.

 

Pasquale Valentini: “Siamo già impegnati sul tema in risposta alle raccomandazioni del Greco per rivedere tutta la normativa sugli appalti pubblici. Ci sono tempi e modi già stabiliti nel dialogo con l’organismo internazionale”.

 

Giovanni Lonfernini: “Siamo disponibili a mantenere una finestra temporale più ampia”.

 

Pasquale Valentini: “Se la data proposta è il 31 dicembre 2012 per adeguare l’emendamento con quanto prevede il Greco siamo disponili ad accoglierlo”.

 

Giovanni Lonfernini: “Piena disponibilità”.

 

 

Poco prima della chiusura dei lavori per la pausa pranzo, è stato approvato a maggioranza l’articolo 31, Progetto Smac card, emendato dal governo a cui è stato aggiunto inoltre un comma frutto di mediazione con il Psrs. Infatti i Socialriformisti in precedenza avevano ritirato l’emendamento “articolo 26 bis Risparmio energetico” con cui si proponeva l’accreditamento sulla San Marino Card di uno sconto sugli acquisti di pannelli fotovoltaici da rivenditori sammarinesi. La scelta di ritirare l’emendamento è stata motivata dall’impegno preso dal segretario di Stato Valentini di inserire la proposta al momento dell’esame dell’articolo 31. Attraverso l’emendamento del governo, viene data la possibilità, per chi acquista carburante nei distributori del Titano, di ricevere uno sconto maggiore: il rimborso viene infatti elevato da 0,10 a 0,15 centesimi al litro. Inoltre la soglia mensile che potrà godere del rimborso viene fissata a 500 euro.

 

Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini: “La Smac card è sicuramente uno strumento da potenziare, deve diventare anche una sorta di  registratore di cassa, per questo verrà presa in considerazione anche dalla riforma tributaria.

Noi continuiamo a dare sconti, e questo costa allo Stato più di 6 milioni di euro l’anno, ma entrando in Repubblica non si percepisce la calmierazione dei prezzi e il suo utilizzo non va quindi a vantaggio dei consumatori. Bisogna rivedere il meccanismo, entro giugno va predisposta una nuova base tecnologica delle carte perché entro l’anno andranno sostituite. L’impegno preso è chiarissimo, bisogna parlare con le categorie economiche per implementare questo strumento”.

 

 

SEDUTA DEL 21 DICEMBRE- POMERIGGIO

 

I lavori pomeridiani sono quindi proseguiti con l’esame dell’articolato.  Tra gli emendamenti presentati dell’opposizione, l’Aula approva a maggioranza l’emendamento dell’Upr, all’articolo 31 quater, “incentivi alla vendita del gas metano per autotrazione”. La proposta, concordata con la maggioranza, dà mandato al governo di predisporre entro il 2012 un piano di incentivi fiscali per la vendita del gas metano agli operatori locali che intendano attrezzare le stazioni per la distribuzione di questo tipo di carburante.

Il dibattito si è poi concentrato sull’articolo 33, “imposta straordinaria sugli immobili”, su cui il Psd ha presentato un emendamento per allargare la tassazione anche agli immobili non accatastati e a quelli all’estero. Gli interventi dei consiglieri sono numerosi e proseguiranno nel corso della seduta notturna. L’esame dell’articolato potrà concludersi solo a tarda notte.

 

Art. 33  Imposta straordinaria immobili – patrimoniale

Emendamento modificativo Psd.

 

Giancarlo Capicchioni: “L’imposta può essere necessaria per riequilibrare le casse dello Stato e per andare a finanziare interventi strutturali. Abbiamo inserito in questo articolo la tassazione, per renderla più equa, anche di immobili non accatastati, che sappiamo esserci sul nostro territorio. Abbiamo inserito gli immobili all’estero, dove molti nostri cittadini e residenti hanno costruito grossi patrimoni. E’ ingiusto tassare chi ha investito solo a San Marino. Sulle rendite e patrimoni immobiliari: anche in questo caso ci sono notevoli patrimoni esterni, che hanno contribuito molto poco. Mi sembra molto equo partecipino a questa imposta. Nel testo del governo si crea comunque una disparità di trattamento tra gli operatori, con l’inserimento di questa tabella”.

 

Clelio Galassi, Pdcs: “A mio avviso se non ci fosse la straordinarietà per cui stiamo discutendo, non servirebbe una tassa iniqua, non catalogabile tra le normali produzioni di entrate. Dato il momento è anche giusto chiedere un sacrificio alla collettività. Ma questo deve essere comunque indirizzato e finalizzato a degli obiettivi che non possono essere la gestione ordinaria del bilancio. Nei Paesi che l’hanno introdotta, questa imposta iniqua è stata usata per l’abbattimento del debito pubblico. Noi non avremmo un’incidenza significativa. Attraverso un progetto complessivo è stata trovata la finalizzazione di imposta, che resta ancora più iniqua perché colpisce l’intero arco della popolazione. Sarebbe stato più giusto chiedere sacrifici dove c’è stata speculazione edilizia, non a pioggia. A mio avviso è impensabile e improponibile oggi andare ad aggredire patrimoni finanziari. Così come non è giusto andare ad aggredire patrimoni che le nostre collettività hanno all’estero, già colpiti da altre situazioni. Detto questo, personalmente do il mio voto positivo a questo progetto con tutte le riserve”.

 

Stefano Macina, Psd: “Sicuramente è un’imposta iniqua per cui dobbiamo cercare di migliorarla. In primo luogo l’intervento va finalizzato: se finanzia gli investimenti può servire. Soprattutto dobbiamo fare tutto il possibile perché non vengano colpite famiglie e aziende. Per cui occorre esentare la prima casa fino a un certo valore e gli immobili usati per la propria attività lavorativa, compensando le perdite aumentando la tassa da un’altra parte”.

 

Marino Riccardi, Psd: “Serve un prelievo sui patrimoni e sulle rendite finanziarie. Ma non si può gravare sulle attività economiche. E non si possono trascurare le proprietà all’estero. Non possiamo ulteriormente pesare su chi ha una sola abitazione, per cui occorre esentare gli appartamenti normali e chi svolge attività economica nell’immobile. Dobbiamo fare pagare chi ha”.

 

Teodoro Lonfernini, Pdcs: “Si tratta di un elemento straordinario. I patrimoni immobiliari non sono mai stati tassati e oggi è una necessità. Certo, c’è una proprietà immobiliare diffusa e va conservata, ma su un’abitazione civile di 110 metri quadri con una rendita catastale di 153 euro circa, si ha una detrazione di 150 euro, per cui la tassa ammonta a 3,48 euro. Non è un dramma: in un momento come questo è un sacrificio accettabile”.

 

Vanessa Muratori, Su: “L’imposta non va a toccare le rendite finanziarie minimamente anche dove sono ingenti e non tocca neanche la speculazione edilizia, lo avete detto voi in maggioranza. Non ha veramente senso. Poi si dice che si pagherà 4-5 euro, ma non è così, arriveranno dei salassi, come si evince dalle tabelle che ci avete dato. E per cosa? Per finanziare il famoso allegato Z dove c’è il parco scientifico tecnologico, di cui si parla da anni, e una nuova ondata cementificatoria e il potenziamento del gioco della sorte. Ci poteva poi essere l’esenzione per 25 mq a testa, per distinguere chi vive da solo e le famiglie numerose. Si diceva che sarebbe stata esente la prima casa, ma non è così, non c’è attenzione reale verso le famiglie. La mia forza politica non è contraria alla patrimoniale, perchè ritiene di andare a prendere dove c’è ricchezza, ma non ovunque, come si sta facendo”.

 

Federico Pedini Amati, Psrs: “Il problema di questo articolo è che non è equo. La patrimoniale oggi può avere un senso per le difficoltà che il Paese sta attraversando, ma l’impostazione è assolutamente sbagliata e non equa. Tutti sappiamo che la rendita catastale oggi non appartiene minimamente alla veridicità dell’immobile, serve una riforma del catasto. Un capannone industriale di 4 mila metri che vende al dettaglio e che ha un valore di 6 milioni di euro, pagherà 4 mila euro di patrimoniale. Un negozio di 600 metri che ha un valore stimato di un milione e 800 mila euro, paga lo stesso 4 mila euro. Non può essere paghino la stessa cifra. Per un appartamento di 60 mq ad uso di civile abitazione, la cifra da versare è di 300 euro, trasformato a uso ufficio il costo raddoppia.  Dobbiamo  rivedere la riforma del catasto, prima che sia in essere questa verificazione”.

 

Angela Venturini, Udm: “Tutti dobbiamo contribuire perché siamo in crisi e dobbiamo fare uno sforzo collettivo, ma non per pagare i debiti. Dobbiamo garantire i servizi, la funzionalità dello Stato e della sanità gratuita e credo che pagare sia la cosa più giusta dato che non l’abbiamo mai fatto. Per gli appartamenti più piccoli, per le famiglie più disagiate è riconosciuta l’esenzione per la prima casa. Ma le ville e gli appartamenti più importanti devono pagare di più. E’ un fatto straordinario che colpisce quest’anno e speriamo non colpisca più”.

 

Andrea Zafferani, Ap: “Parliamo di un’imposta straordinaria. L’ammontare è pesante, è vero, ma serve per limitare un deficit importante. Non è vero che l’imposta non è progressiva, ci sono imposizioni diverse per categorie diverse: chi ha più immobili paga di più di chi ne ha meno. C’è una detrazione di 150 euro: forse è poco, ci sta rendere la prima casa completamente esente. Si tratta di una scelta criticabile ma giustificabile, comunque. Quando emetteremo il decreto dovremo tenere conto delle situazioni sociali problematiche”.

 

Paolo Crescentini, Psrs: “Questa tassa dà la sensazione di essere l’ultimo tentativo disperato di chiudere i buchi di bilanci. Proprio in un momento in cui le imprese si trovano in netta difficoltà, oggi si va a gravare ulteriormente la situazione: ci rimettono quelli che lavorano dentro le aziende. Non sarà una cifra esigua quella che tutti andremo a pagare. Il nostro voto non sarà favorevole”.

 

Denise Bronzetti, Psd: “Non riusciamo a fare passare il senso del sacrifico che chiediamo ai cittadini. Passa invece che qui si proteggono degli interessi personali, altrimenti si darebbe accettato il nostro emendamento per tassare anche i beni all’estero”.

 

Federico Bartoletti, Pdcs: “Rivendico l’equità di questa tassa che non colpisce dipendenti pubblici, privati, banche o imprese. Chiede a tutti di farsi carico della situazione odierna”.

 

Massimo Cenci, Nps: “Il momento richiede un intervento importante. È la prima volta che si incide sulle tasche dei cittadini, che saranno anche più sensibilizzati a controllare dove i loro soldi vengono spesi. Il problema della tassazione all’estero c’è e va spostato all’interno della riforma fiscale”.

 

Enzo Colombini, Su: “Il senso della progressività viene completamente ignorato. Nessuno dice che non si deve pagare, è il concetto di equità che viene messo in discussione. Senza riforma tributaria,, senza che ci sia distinzione tra famiglie numerose o single, si vanno a definire categorie molto rigide”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “E’ evidente che quando si parla di questo tipo di imposta si alzano le temperature. In altri paesi i politici l’hanno fatta fare ai tecnici, perché sono interventi difficili che toccano tutti. E’ troppo facile urlare che non devono pagare ‘tizio e sempronio’, ma il concetto è chi più ha, deve pagare di più. Sono tutte uguali le prime case, l’appartamento da 150 metri quadri e la villa da 800? Si dovrà arrivare poi al decreto delegato per definire i criteri. Rispetto al limite di esenzione alla prima casa abbiamo dato una linea: lo sconto di 150 euro è il reddito più o meno di un appartamento da 70 metri quadri, il più diffuso. E’ possibile migliorare? Siamo qui per parlarne, ieri lo abbiamo fatto con l’opposizione e abbiamo modificato il testo con un emendamento.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Credo che chiunque debba partecipare ai costi dello stato e certo chi ha più disponibilità deve farlo in misura maggiore. C’è chi si pone il problema della rendita dell’affitto, noi ci siamo posti più il problema delle famiglie, chi vive in un  appartamento modesto. Qualcuno si lamenterà perché ha due case, anche tre, e magari un capannone. Questo sarà chiamato a contribuire di più per lo Stato. L’argomento si presta alla demagogia, ma i cittadini devono sapere che compiamo un gesto non clientelare, per introdurre finalmente un concetto di equità tributaria”.

 

Roberto Giorgetti, Ap: “Sembra quasi che qualcuno ha voluto accreditare che con questa imposta venga colpito in maniera uguale qualsiasi tipo di patrimonio, cosa che non è. Sembra quasi si sia creato una sorta di mostro fiscale. Se siamo nella situazione di dover proporre provvedimenti di questo tipo è perché abbiamo una legge fiscale obsoleta e certamente iniqua e che nessun governo, prima di questo, ha avuto il coraggio di affrontare”..

 

Nadia Ottaviani, A&l: “C’è fibrillazione dentro e fuori l’Aula. Se fosse stato possibile avremmo evitato di introdurre questa imposta. L’importante è che resti straordinaria, per cui nel 2012 va subito affrontato il progetto economico. Non è vero che è iniqua e per la prima casa a incidere è la rendita catastale dato che la fascia di esenzione vale per tutti”.

 

Giancarlo Venturini, segretario di Stato per il Territorio: “Prima di tutto bisogna chiarire cos’è patrimonio e cos’è la rendita catastale. Per questo il titolo dell’articolo è imposta sugli immobili. L’equità la si può fare attuando e completando quello che stiamo facendo. siamo qui per garantire e tutelare la famiglie, le prime case non sono tutte uguali, ci sono poi le attività industriali e commerciali che hanno una rendita diversa dal patrimonio”.

 

Alessandro Mancini, Psrs: “Stiamo facendo un provvedimento mostruoso tipico di chi è con l’acqua alla gola, si impoverisce l’economia. Non è solo problema di andare a prendere i soldi in casa, ma che non si indebolisce potere d’acquisto”.

 

Claudio Felici, Psd: “Il nostro Paese non  è allenato a subire momenti come questo e le reazioni in Aula non possono mancare. Sull’imposta patrimoniale-immobiliare solo ieri sera i consiglieri hanno visto la tabella e solo ieri sera si è cominciato a ragionare. Non credo ci si debba sorprendere se si apre il dibattito. Si dice che non possiamo permetterci di appesantire redditi da lavoro e competitività delle imprese, per cui si giustifica un’imposizione che va a poggiare sul patrimonio Una riflessione crediamo sia utile a tutti”.

 

Giuseppe Morganti, Psd: “E nei patrimoni che si è concentrata la ricchezza, sul territorio e all’estero, ora la proposta del governo si concentra solo a  tassare gli immobili. siamo d’accordo sull’intervento della patrimoniale ma reso in maniera equa”.

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