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San Marino, Peppino Della Balda: TMS fa fronte alla crisi dimezzando le tariffe

da Redazione

Della-Balda-PeppinoCome può svilupparsi il settore della telefonia mobile a San Marino? Fixing ha intervistato Peppino Della Balda, AD di TMS (Telefonia Mobile Sammarinese). Che parla degli operatori abusivi e spiega anche la nuova strategia aziendale: dimezzate le tariffe.

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SAN MARINO – Con tre operatori autorizzati e una realtà più complicata da interpretare di quanto non possa sembrare a primo acchito, il mercato della telefonia mobile a San Marino merita un approfondimento. Per cercare di capire dove può andare e come può svilupparsi nel migliore dei modi. Questa riflessione la facciamo con Peppino Della Balda, AD di Telefonia Mobile Sammarinese. TMS, che resta il principale gestore del Titano, con una fetta di oltre il 60% del mercato, nei giorni scorsi ha lanciato una significativa campagna promozionale, dimezzando le tariffe delle principali direttrici telefoniche. Una decisione forte proprio in considerazione del momento di crisi e di un mercato che necessita sicuramente di qualche intervento.

“Le telecomunicazioni devono essere considerate uno dei comparti strategici per la nostra Repubblica – spiega a Fixing Peppino Della Balda (nella foto) – per due diversi aspetti. Il primo è che rappresentano una leva per la nostra sovranità: dalle Tlc lo Stato deve poter ricavare risorse, sotto forma di tasse e di servizi. Il secondo motivo è che oggi non si può fare a meno di questo settore. Uno Stato insomma non può non dare alle telecomunicazioni la massima importanza”.

E San Marino cosa può fare per far crescere il settore?

“Innanzitutto deve dare protezione alla propria autonomia. Pur avendo l’ovvia necessità di interconnettersi con l’Italia senza barriere, San Marino deve far risaltare la propria specifica realtà di Stato indipendente”.

Il settore può essere gestito dal Pubblico tramite concessioni o mediante il rilascio di licenze. A San Marino è stata scelta la via delle concessioni. È la strada giusta?

“Io ritengo di sì. L’unico modo per riuscire a far funzionare nel migliore dei modi questo genere di servizi è la concessione onerosa. Oggi lo Stato ricava dai gestori autorizzati il 4,5% del fatturato. Per le licenze, detto in due parole, viene bandita una gara d’appalto, e a vincerla è chi ha più denaro da offrire; questo tuttavia non significa che chi vince offre necessariamente un servizio migliore. Senza contare che la licenza per l’erario è un’entrata una tantum, mentre le concessioni assicurano entrate annuali”.

A San Marino gli operatori autorizzati per la telefonia mobile sono tre: c’è TIM, c’è TMS e c’è Prima. Però di fatto operano anche altri tre operatori italiani, Wind, Vodafone e H3G.

“È così. Nei confronti degli operatori abusivi finora lo Stato di San Marino ha agito con una certa tolleranza. Il motivo? Forse perché non si percepiva il reale valore di mercato, o magari perché si voleva evitare uno scontro con questi grandi gruppi. Oggi però il problema si pone in termini forti. Da un lato infatti il settore a San Marino attraversa una fase estremamente difficile, dall’altro lo Stato ha il diritto/dovere di difendere la propria sovranità, anche nei confronti di questa sorta di invasione, se vogliamo definirla così, che è assolutamente ingiustificata”.

Si può dare un valore a questa “invasione”?

“Si tratta di una fetta di mercato stimabile in circa il 40% del totale che è in mano agli operatori abusivi. Il che significa una sottrazione allo Stato di risorse ingenti. È per questo motivo che da alcuni mesi abbiamo invitato il Governo a intervenire, cosa che peraltro ha fatto inviando una lettera di diffida e una richiesta specifica all’Autorità italiana, per porre fine a questa concorrenza sleale. Stiamo attendendo risposte”.

Dicevamo che il mercato delle Tlc sta attraversando una fase delicata, ma anche le famiglie sammarinesi stanno incominciando a sentire la crisi sulla propria pelle. E in quest’ottica avete annunciato il nuovo piano tariffario, che prevede addirittura un dimezzamento dei costi.

“Abbiamo deciso di investire tutte le risorse a nostra disposizione per il dimezzamento del piano tariffario. Si tratta di una scommessa da parte di TMS: non ci sembrava coerente percorrere la strada di altri operatori che regalano terminali o offrono scontistiche legate a contratti prolungati. E poi abbiamo cercato di venire incontro all’esigenza delle famiglie di risparmiare il più possibile. Si tenga conto che il comparto telecomunicazioni è l’unico, negli ultimi anni, ad aver diminuito i costi per gli utenti: noi abbiamo voluto aggiungere un taglio ulteriore”.

In questo modo vi ripromettete di recuperare una fetta di mercato.

“Proprio così. Nel budget 2012, ma anche nel nostro piano triennale, il nostro obiettivo è quello di tornare ai consumi fatturati nel 2010. L’anno che si sta chiudendo è stato molto difficile, abbiamo perso alcune migliaia di utenti, con tante aziende che hanno chiuso i battenti e in parte anche per via della concorrenza operata dai concessionari abusivi. Ma siamo convinti che la nostra scelta così forte sarà gradita dall’utenza”.

E poi si tratta di un modo per alimentare l’economia sammarinese.

“Anche per questo motivo abbiamo chiesto di poter aderire al circuito della San Marino Card, con un premio annuale, per i clienti TMS, pari al 2% sul traffico, operazione che sarebbe finanziata completamente da noi. È come mettere nelle tasche dei possessori della SMaC denaro contante che può essere speso solo sul Titano”.

 

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