Home NotizieItalia La manovra Monti preleva 2500 euro dalle tasche degli italiani. Cuneo fiscale, che dolor

La manovra Monti preleva 2500 euro dalle tasche degli italiani. Cuneo fiscale, che dolor

da Redazione

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Il nuovo premier non eletto Mario Monti manda di traverso il panettone agli italiani. Quanto di traverso lo dice la Cgia di Mestre con calcoli peraltro ancora non del tutto precisi in quanto ci sono ancora diversi punti non chiari nel cosiddetto provvedimento salva-Italia. Che per inciso altro non è che l’ennesima manovra, la terza nel 2011, con cui il Governo (prima quello Berlusconi, ora Monti) va a pescare nelle tasche dei soliti noti per cercare di andare a tappare le falle in un Sistema-Italia sempre più in difficoltà di galleggiamento.

La Cgia di Mestre, dicevamo, fa i conti al decreto in questione (CLICCA QUI per andare al nostro approfondimento e scaricare il testo integrale del decreto) e arriva a sostenere che la “manovra netta” avrà una dimensione tre volte a quella annunciata ed è dunque di 62,9 miliardi di euro. Questo perché il decreto fresco di varo darà luogo a una correzione del deficit per un importo di circa 20 miliardi di euro per quello che riguarda il 2012 e di altri 21 nei due anni successivi.

La beffa per tutti gli italiani è data dal fatto che i tagli alle spese ammontano a circa il 30% della manovra, mentre le maggiori entrate (cioè tasse balzelli e co.) rappresenteranno il 70%.

“Secondo una nostra stima – ha affermato Giuseppe Bortolussi, Segretario della Cgia di Mestre – nel prossimo triennio l’impatto medio su ogni famiglia italiana sarà di quasi 2.500 euro, e cioè di poco più di 830 euro l’anno”.

Gli effetti di questa manovra, poi, devono essere sommati alle due manovre estive griffate Giulio Tremonti: il totale sale dunque a 208 miliardi nel periodo che arriva sino al 2014. “Ciò significa – spiega ancora Bortolussi – che ogni nucleo familiare in questo quadriennio dovrà farsi carico di 8.266 euro, poco più di 2.000 euro l’anno”.

 

CUNEO FISCALE, CHE DOLOR! LA PRESSIONE SALE AL 45%

Che siano dolori per gli italiani lo dice anche Ignazio Visco, neo Governatore di Bankitalia. Che chiarisce senza troppi giri di parole che con questa ennesima manovra orientata sull’aumento delle tasse la pressione fiscale sale intorno al 45%. E il cuneo fiscale, ovvero la differenza fra il costo effettivo del lavoro a carico dell’impresa e la retribuzione netta che finisce nelle tasche del lavoratore, in Italia supera la media degli altri paesi dell’Eurozona di ben il 5,5%: qualcuno – aggiungiamo noi – dovrebbe spiegare a Monti che è questa la vera anomalia italiana e certo non il fatto che da noi non si paga l’Ici sulla prima casa…

 

Al calduccio nella sede di via Nazionale, intanto Visco specifica che la manovra avrà “effetti restrittivi sul PIL stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio”, effetto negativo che può essere compensato solo se si conferma il calo dei rendimenti dei titoli di Stato. “Il decreto è una misura necessaria e urgente – ha avvertito Visco – ma ora va intensificato lo sforzo per assicurare il ritorno a tassi di crescita più elevati, il recupero della competitività delle imprese, una maggiore creazione di posti di lavoro”. “La sfida – ha concluso Visco – è quella di garantire ai lavoratori più anziani soddisfacenti possibilità di impiego e ai più giovani carriere lavorative non discontinue che consentano di accumulare un sufficiente montante contributivo”.

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