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Deficit a quota 51 milioni. Nuove tasse per tutti i sammarinesi

da Redazione

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Senza tagli alla spesa pubblica ci pare sia come gettare i sacrifici dei contribuenti in un buco nero. Ma il Segretario Valentini spiega motivi e meccanismi delle tasse straordinarie.

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SAN MARINO – Senza tagli alla spesa pubblica ci pare sia come gettare i sacrifici dei contribuenti in un buco nero. Un buco nero che peraltro si sta allargando: l’assestamento di bilancio per l’anno in corso ha visto crescere il deficit sino alla ragguardevole cifra di 51 milioni di euro.

Intanto il Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini spiega a Fixing motivi e meccanismi delle tasse straordinarie. Frontalieri, c’è ancora poca chiarezza, anzi dopo la Finanziaria passata in prima lettura, se possibile, è ancor meno di prima.

Su Fixing oggi in edicola tutto questo e molto altro, con un vademecum esplicativo sulle nuove tasse e una lunga intervista al Segretario Valentini. Di cui qui in seguito riportiamo una piccola anticipazione.

 

“NON E’ UNA PATRIMONIALE”

“Io non parlerei di patrimoniale in senso stretto – specifica il Segretario di Stato – ma di imposta straordinaria sugli immobili, che non tocca i capitali o altre forme di patrimonio. Ci si muove in assenza della riforma fiscale, che deve arrivare velocemente, e nell’ottica di ridurre il deficit. E’ un’operazione di contenimento in un clima di emergenza, un’entrata straordinaria: andrà modulata senza creare problemi alle famiglie e alle attività economiche. Abbiamo fatto questa scelta perché individuiamo nell’indebitamento il pericolo più grosso che il Paese può correre”. “E’ un’imposta sugli immobili che prende come riferimento la rendita catastale. Su questo parametro di base verrà stabilita un percentuale di quella rendita anche con riferimento alla tipologia: un’abitazione, un negozio, un edificio industriale. Vi saranno esenzioni per la prima casa, o una parte della prima casa, oppure per gli edifici che servono per attività commerciali o industriali. Non vogliamo certo penalizzare le attività economiche, riconosciamo il principio del bene strumentale dell’edificio: l’attività economica non può svolgersi senza quell’edificio”.

 

ADDIZIONALE-BIS

“Direi che l’addizionale è tema molto tenue. E’ del 15 per cento sul netto d’imposta. Doveva essere una tantum – prosegue Valentini – abbiamo deciso di riproporla perché non ci sembra così gravosa specialmente per i lavoratori dipendenti. L’economia, purtroppo, sia sul versante bancario che su quello industriale, non ha fornito un maggiore gettito. Abbiamo deciso di riproporre gli stessi dispositivi dello scorso anno più quell’imposta sugli immobili che dovrebbe portare circa venti milioni di euro. Le entrate nette dovrebbero essere di 320 milioni di euro, che devono coprire tutte le spese”.

 

 

Leggi tutto su Fixing n. 46, da oggi in edicola

 

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