Home NotizieSan Marino Chiuso il Consiglio: Bilancio col buco (51 mln), riforma PA, secondo pilastro

Chiuso il Consiglio: Bilancio col buco (51 mln), riforma PA, secondo pilastro

da Redazione

Palazzo_Pubblico_5C’era parecchia carne al fuoco nella tornata di Consiglio Grande e Generale di novembre che si è chiusa ieri. Approvato il bilancio previsionale e l’assestamento 2011 (con rosso di 51 milioni), e le due “riformone”, quella della PA e quella per il secondo pilastro previdenziale.

 

 

SAN MARINO – C’era parecchia carne al fuoco nella tornata di Consiglio Grande e Generale di novembre che si è chiusa ieri, peraltro in anticipo di ben due giorni sul previsto. Per una volta, insomma, non si può dire che la politica non si sia rimboccata le mani e non abbia lavorato… Tra i passaggi più delicati avvenuti in queste giornate di assise a Palazzo Pubblico c’era sicuramente l’assestamento al Bilancio dello Stato e la prima lettura della Legge di Bilancio Previsionale 2012.

 

BILANCIO 2011 (CON ROSSO DI 51 MLN) E PREVISIONALE 2012

Palazzo_Pubblico_San_MarinoL’Assestamento è stato approvato senza troppi intoppi, anche se l’opposizione è partita all’attacco per quello che riguarda l’articolo 6, ovvero il ripianamento del fondo pensionistico di artigiani e commercianti, 13 milioni di euro di deficit che lo Stato andrà a ripianare attingendo dal Fondo comune di riserva (34 milioni complessivi in cassa). La questione è annosa, la decisione del Segretario alle Finanze Pasquale Valentini è stata concordata col sindacato e prevede il rientro del fondo di riserva entro 5 anni (ne verrà restituita la metà). Ma il vero nodo dell’Assestamento è la notizia che il deficit è aumentato e non di poco, passando dai 34 milioni di euro previsti alla ragguardevole cifra di 51 milioni di euro (51.205.081,70 euro, per la precisione). Questo principalmente per due motivi: l’attivazione del fondo di garanzia per i risparmiatori e lo sgravio fiscale concesso al gruppo di banche che hanno rilevato le attività e le passività del Credito Sammarinese.

Nessun problema intanto per la votazione relativa alla nuova struttura della commissione di controllo della Finanza pubblica, che sarà costituita da 5 membri di cui 4 di designazione consiliare (uno dalla minoranza) scelti “tra esperti di comprovata esperienza nelle materie giuridiche, economiche e amministrative”, mentre il quinto sarà un professionista iscritto all’albo dei dottori commercialisti designato dalla commissione nazionale delle libere professioni.

 

Approvata anche la Finanziaria: gli approfondimenti, con tutte le nuove tasse extra che i cittadini sammarinesi si troveranno a pagare nel 2012, più la non trascurabile questione dei lavoratori frontalieri e una lunga intervista al Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini saranno al centro del numero 46 di San Marino Fixing, in edicola a partire da domani, 2 dicembre 2012.

 

 

RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Trenta voti favorevoli, 26 contrari. Passa la riforma della struttura e del modello organizzativo dell’amministrazione pubblica: la montagna che dopo una lunghissima gestazione partorisce il topolino.

Se la vogliamo guardare invece con gli occhi della “mamma” di questa riforma, ovvero il Segretario di Stato agli Interni Valeria Ciavatta, che ci lavora sin dalla passata legislatura, si tratta di un “risultato storico”, a maggior ragione perché portato a casa da una maggioranza dai numeri così esigui.

Quattro anni sono passati dall’inizio del percorso che, secondo il Segretario Ciavatta, porterà a una nuova gestione della PA, in grado ora di disporre di strumenti di contenimento e di sviluppo. In estremissima sintesi, la riforma prevede lo spostamento di funzioni e servizi e riguarda anche il rapporto di lavoro, con il superamento dei mansionari e istituisce un nuovo regime di norme e retribuzioni con regole di flessibilità “che avvicinano il settore pubblico a quello privato”, ammesso che di flessibilità nel settore privato oggi a San Marino si possa parlare… Da segnalare inoltre che la riforma riduce anche il numero di uffici e dirigenze.

 

 

RIFORMA SECONDO PILASTRO PREVIDENZIALE

L’altro grande nodo che è stato superato riguarda l’approvazione, finalmente, del secondo pilastro previdenziale.

Alla riforma pensionistica www.sanmarinofixing.com ha dedicato un FOCUS (CLICCA QUI per approfondire l’argomento), che oltre a spiegare le novità del provvedimento prende in esame, in particolare, anche il modo in cui cambia il tasso di sostituzione e dunque, in soldoni (è proprio il caso di dirlo) quanto si troveranno in tasca i lavoratori a fine carriera dopo questa riforma.

Anche in questo caso accenniamo agli estremi del provvedimento, per poi approfondire l’argomento in maniera rigorosa e dettagliata sul numero 47 di Fixing, in edicola venerdì 9 dicembre. I versamenti sono obbligatori, si partirà dal 1 luglio 2012, l’aliquota sarà dello 0,5% sull’imponibile previdenziale, aliquota che crescerà gradualmente sino al 2018 (mezzo punto l’anno) sino a giungere al 2%. Troppo poco, peraltro, a nostro parere, per avere un innalzamento decoroso della quota pensionistica, che dopo la riforma scende vertiginosamente di circa un terzo rispetto ad oggi. Naturalmente per i lavoratori autonomi il discorso è diverso, in quanto dovranno provvedere a versarsi da soli l’intera aliquota (sarà l’1% del 2012, arriverà al 4% nel 2018). La riforma prevede l’istituzione di un fondo speciale, il FondISS, per la gestione del secondo pilastro, e consente ai lavoratori di incrementare la propria quota con versamenti contributivi volontari (deducibili sino a un massimo di 2.500 euro).

 

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