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Cesena a teatro, Màntica: debutta “L’uccello di fuoco, fiaba russa” di Chiara Guidi

da Redazione

Al Comandini lo spettacolo: drammaturgia e voce di Chiara Guidi, violino di Silvia Tarozzi e theremin preparato di Massimo Simonini.

 

Proseguono, per Màntica, gli appuntamenti con la visione e debutta al Teatro Comandini l’1 dicembre alle ore 20.00 “L’uccello di fuoco, fiaba russa” in connubio tra musica teatro e arte, con drammaturgia e voce di Chiara Guidi, violino di Silvia Tarozzi e theremin preparato di Massimo Simonini, in cui si nega parte della visione per dare corpo all’ascolto e si moltiplica il racconto con l’imprevisto sonoro e verbale di un piccolo gruppo di bambini. Le parole della favola si liberano dai legami della descrizione per tentare la via astratta della musica. Questa via è il valore dell’esperimento: trovare una sostanza corporea e cangiante per le parole; risarcire l’astrattezza dei suoni con il potere incantatorio delle fiamme che, a guardarle, non stancano, perché rinnovano il gioco continuo della novità. Il fuoco del titolo è anche la sintesi del programma operativo di Chiara Guidi, che prosegue in questo modo la trasfigurazione della parola, ora dedicata all’acerbità, insieme esigente e neghittosa, dell’orecchio infantile. “Ho chiesto – dice l’artista – al theremin preparato di Massimo Simonini e al violino di Silvia Tarozzi di leggere la favola e di accompagnarmi in questa concertazione e trasformazione della trama in partitura musicale. Le parole hanno il compito di dare inizio a qualcosa che soltanto la musica, suonata dal vivo accanto ai bambini, deve concludere. Ma perché questo accada la voce deve diventare uno strumento musicale, per fare nascere quel cantare sottocutaneo che trasforma il recitare in una canzone”. Assieme a Chiara Guidi, co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, che ha sviluppato una personale ricerca sulla voce come chiave drammaturgica nel dischiudere suono e senso del testo, ma anche come corpo, azione, disegno, nell’ascolto della sua grana nonché nella costruzione, attraverso essa, di un tempo e di uno spazio, rivolgendo la propria tecnica vocale sia a produzioni per un pubblico adulto, sia elaborando una specifica concezione di teatro per l’infanzia, Massimo Simonini, ricercatore, musicista, compositore, autore di trasmissioni radiofoniche, direttore artistico di eventi musicali, che ha inventato, insieme a Mario Zanzani, AngelicA, Festival Internazionale di Musica, nato nel 1991 a Bologna e dedito alla musica di ricerca e Silvia Tarozzi, interprete e improvvisatrice, curiosa lavoratrice del suono, che predilige il territorio sonoro contemporaneo ma ha lavorato a lungo anche con la musica barocca e classica, suonando in Italia, Francia e altrove in ensembles, formazioni da camera e in solo. L’ingresso allo spettacolo è di 10€, 5€ per gli studenti under 26 e replicherà anche il 2 dicembre alle 21.00 (la prenotazione è consigliata). A seguire, Fabrizio Ottaviucci nel suo concerto per pianoforte su John Cage, Sonatas and Interludes e Giacinto Scelsi, Suite IX Ttai. Le Sonate e interludi per pianoforte preparato di John Cage sono stati scritti nel 1948 e rappresentano l’opera più ampia e complessa che il compositore americano ha dedicato ad una delle sue geniali intuizioni, ovvero la modificazione del suono del pianoforte, definita “preparazione”, attraverso l’inserimento nella cordiera, in punti precisamente determinati in partitura, di oggetti da ferramenta: viti, bulloni, dadini, legni, gomme, feltri. La pratica della preparazione, introdotta da Cage all’inizio degli anni ’40 con l’intento di realizzare una “orchestra di percussioni controllabile da un solo esecutore”, raggiunge nelle Sonate e interludi un punto massimo di equilibrio tra l’innovativa timbrica e la poesia ariosa del suo pensiero musicale. La Suite n. IX “Ttai”, termine sanscrito dai molteplici significati, comunemente tradotta in ‘Pace’, è stata composta da Giacinto Scelsi nel 1953 e reca come sottotitolo “Una successione di episodi che esprime alternativamente il Tempo, più precisamente il Tempo in movimento e l’Uomo come simbolizzato da cattedrali o da monasteri, con il suono dell’Om sacro. Questa suite deve essere ascoltata e suonata con la più grande calma interiore. Gli agitati se ne astengano!”. La Suite, proiettata verso la realizzazione di uno stato di coscienza teso al trascendente, si compone di nove movimenti nei quali è ben leggibile l’alternanza della dimensione del movimento e della stasi estatica. John Cage e Giacinto Scelsi hanno avuto rapporti diretti e di scambio proprio nell’arco di tempo di queste due composizioni; pur mantenendosi in posizioni estetiche molto differenziate i due compositori hanno in comune l’estremismo del loro pensiero musicale che si contrappone, allargandolo ad orizzonti più ampi, a quanto in quegli anni vitali per la storia della musica stava avvenendo attraverso le esperienze dei maggiori compositori europei che si raccoglievano attorno alla scuola di Darmstadt. Nel prosieguo degli eventi, dagli anni ’60 fino ad oggi, le loro intuizioni sono risultate determinanti e le loro opere punti di riferimento imprescindibili. Fabrizio Ottaviucci, che per Màntica ha già tenuto gli ascolti guidati al Teatro Bonci e un laboratorio di composizione istantanea che avrà il suo esito pubblico il 4 dicembre alle ore 19.00 al Teatro Comandini, ha tenuto centinaia di concerti come solista e in varie formazioni cameristiche in tutto il mondo, approfondendo l’esecuzione della musica degli ultimi settant’anni. Attivo nel campo dell’improvvisazione ha realizzato concerti e registrazioni con Trilok Gurtu, Conny Bauer, Gary Peackock, Nguyen Le. Ha collaborato con continuità con Terry Riley, Rohan De Saram, Stefano Scodanibbio, Francesco Dillon e Markus Stockhausen. Ha studiato l’opera pianistica con Giacinto Scelsi e ha eseguito prime assolute di importanti compositori italiani. Ha registrato per  ECM, Wergo, Stradivarius.

Info: 0547.25566.

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