Home FixingFixing In sella a MV Agusta F3. Brutale 675: i segreti del tre pistoni raccontati dal designer

In sella a MV Agusta F3. Brutale 675: i segreti del tre pistoni raccontati dal designer

da Redazione

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Milano: appassionati in fila nello stand della casa motociclistica italiana. Fabio Orlandi del Centro Ricerche Castiglioni della Repubblica di San Marino racconta come ha disegnato la nuova naked.

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di Alessandro Carli

 

MV Agusta. MV Agusta. MV Agusta. MV Agusta. Quattro cubi, ad Eicma 2011, per il prestigioso marchio italiano, che – all’interno dei padiglioni di Milano Fiera – si è presentato con un poker di modelli: F4 (serie RR), F3 (serie S e serie Oro), Brutale RR 1090 e la neonata Brutale 675. Stand affollatissimo, com’era facile prevedere, per l’azienda che, dopo aver presentato solamente 12 mesi fa la F3 675, quest’anno ha voluto lustrare gli occhi dei tantissimi appassionati delle due ruote con le linee della nuovissima Brutale 675, disegnata all’interno del Centro Ricerche Castiglioni di San Marino da Fabio Orlandi. Orlandi, riminese, è il designer che ha curato personalmente tutte le fasi di sviluppo stilistico del progetto.

 

Come è nata la sua passione per il design e le moto e come si è sviluppata la sua carriera sino ad oggi?


“Il mio lavoro è sempre stato legato indissolubilmente a Massimo Tamburini e alla famiglia Castiglioni, sin dai miei esordi in questa professione. I miei studi artistici e le mie passioni giovanili, legate al mondo dell’arte e del design, mi hanno avvicinato alle due ruote quasi per caso, l’incontro con il noto progettista Massimo Tamburini fu un’occasione eccezionale per poter legare l’aspetto puramente artistico delle mie passioni a una realtà progettuale e industriale di altissimo rilievo. Da questo incontro la mia vita professionale è rimasta legata al marchio e alle moto. Ho seguito il Gruppo Cagiva dal 1989, continuando a lavorare per tutti i suoi marchi da Cagiva a Ducati, sino ad  MV Agusta, crescendo in competenze ed interesse per tutti quegli aspetti della realtà industriale che portano un oggetto, dalla semplice idea su di un foglio di carta, alla sua concretizzazione. E’ un processo lungo, non privo di difficoltà, in cui molto spesso la parte creativa è solo una piccola percentuale ma è estremamente gratificante”.

 

Che ruolo ha avuto Castiglioni nella definizione del progetto della Brutale 675?


“Il ruolo di Castiglioni è sempre stato fondamentale per tutto ciò che ha riguardato le scelte dei motocicli del marchio MV Agusta. Il suo entusiasmo, il suo emozionante trasporto per il marchio, ha sempre spronato tutti noi a operare quotidianamente con l’orgoglio e la consapevolezza di lavorare per qualcosa di straordinario. Il suo interesse per lo sviluppo di un nuovo motociclo ha sempre trasceso da scelte strategiche. Da vero appassionato era sempre presente in ogni fase del progetto, confrontandosi con noi designer dall’impostazione generale sino al piccolo dettaglio. Quasi quotidianamente voleva essere ragguagliato sullo stato di avanzamento lavori e suggeriva intuizioni e idee da sviluppare, che il più delle volte sono risultate essere vincenti. Ha seguito sino all’ultimo il completamento della Brutale 675, vivendo insieme a noi le difficoltà e i momenti di soddisfazione. E’ per questo che continueremo a lavorare e dar concretezza ai suoi sogni. Perché come diceva, MV Agusta è un’altra cosa”.

 

Il design italiano è ancora esclusivo e affascinante a livello globale?


“Il design italiano è sempre e comunque un riferimento. L’apertura globale dei mercati e i costanti investimenti dei paesi emergenti aumentano di fatto la concorrenza, le nuove tecnologie sono strumento di espressione creativa sempre più diffuso e questo permette a chiunque abbia qualcosa da dire di esprimersi con sufficiente facilità, ciò non toglie che per cultura, tradizione e senso estetico gli italiani abbiano comunque un ruolo determinante nelle tendenze e nel gusto. Certo questo non basta e non ci mette al riparo da momenti difficili”.

 

 

 

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