Home FixingFixing Ecomondo 2011: un mondo più ecologico, una possibilità concreta

Ecomondo 2011: un mondo più ecologico, una possibilità concreta

da Redazione

A Rimini la fiera ‘verde’ dedicata al recupero e allo sviluppo sostenibile. In Italia vengono ormai recuperati e riciclati tre imballaggi su quattro.

 

 

La Salamandra dalla coda rossa è sia un’opera grafica, su bozzetto di Luciano Morselli, sia una riproduzione in scala in ecoallene che sarà gadget per i visitatori di Ecomondo, la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Tutte le declinazioni sono realizzate con materiali derivati dal riciclo degli imballaggi Tetra Pak. La leadership di Ecomondo, (Rimini Fiera, 9-12 novembre 2011) ha una profonda radice nel robusto e qualificato programma di seminari che il Comitato Tecnico Scientifico, coordinato Luciano Morselli dell’Università di Bologna, mette a punto ogni anno. Sono 150 gli eventi previsti quest’anno, almeno il 30% ha una valenza tecnico scientifica; a questi si aggiungono i Call for Papers ai quali intervengono più di 100 enti di ricerca universitari, pubblici e privati, con circa 700 autori. “I convegni di Ecomondo – spiega il prof. Luciano Morselli – tratteggiano una Green Economy sempre più finalizzata agli strumenti tecnico-operativi che possano incidere sugli obiettivi in tema di sostenibilità ambientale. L’industrial ecology contiene i principi più idonei a questo sviluppo: valuta il ciclo di vita di un prodotto, processo o servizio; valuta i flussi di massa delle materie prime per sostituirle con prodotti da recupero, all’insegna dell’efficienza, della riduzione degli sprechi e dell’uso di energie rinnovabili”. Quattro ambiti introducono al filo rosso dei seminari di Ecomondo 2011: industrial ecology applicata alla ricerca e alle attività produttive; la green economy, la sua evoluzione nelle problematiche produttive e di servizio; Europa del recupero; ecoefficienza e modelli di sostenibilità.

 

RICICLO IN ITALIA

 

In Italia vengono ormai recuperati e riciclati tre imballaggi su quattro. Quasi il 75% (il 74,9% nel 2010) del totale degli imballi di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro viene trasformato in nuove risorse. In valori assoluti si tratta di 8,5 milioni di tonnellate di materiale recuperati sugli 11,4 milioni totalmente immessi al consumo lo scorso anno (+ 4,6% sul 2009). Il solo dato di riciclo si attesta al 64,6% dell´immesso al consumo e il ricorso alla discarica è ormai inferiore al 25%. Per quanto riguarda le varie tipologie di imballaggi, nel 2010 delle 504.000 tonnellate di acciaio immesse al consumo, il 71,1% è stato riciclato per un totale di 358.000 tonnellate. La filiera dell´alluminio ha visto una forte crescita delle quantità avviate al riciclo (+ 49% rispetto al 2009). Sono state immesse al consumo 64.200 tonnellate di alluminio e ne sono state riciclate 46.500, vale a dire il 72,4%, per un recupero complessivo pari al 77,9%. Crescono anche gli imballaggi di carta e cartone avviate a riciclo dal sistema consortile nel 2010 (3.416.000 tonnellate): i risultati di riciclo si collocano intorno all’80% (78,8%), per un recupero complessivo (riciclo+recupero energetico) pari all’87,1%. Per quanto riguarda la filiera del legno, si è registrato un incremento dei quantitativi avviati al riciclo nel 2010 (+10,8%). La percentuale di riciclo sull’immesso al consumo ha sfiorato il 60% (59,9%): un aumento del 2,2% rispetto al 2009. La filiera della plastica ha avviato al riciclo 711.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio (34,3%) registrando così un incremento dell’8% rispetto all’anno scorso. Il recupero energetico è stato di 744.000 tonnellate (35,9%): in totale 1.454.000 tonnellate avviate a recupero (70,2%). Delle 2.153.000 di tonnellate di vetro immesse al consumo ne sono state avviate al riciclo 1.471.000 vale a dire il 68,3%. Il recupero complessivo ha subito così una variazione del 2,4 % rispetto al 2009. Sempre nel 2010 si è registrata la crescita del 4,2% di utilizzo di materie prime seconde (ossia derivanti dal riciclo) negli imballaggi immessi al consumo, quota che in totale rappresenta il 35,6% dei materiali impiegati nella produzione di imballaggi immessi sul mercato. Anche il riutilizzo è aumentato di circa il 2% arrivando a rappresentare circa un terzo dell’immesso al consumo 2010.

 

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