Home NotizieSan Marino Frontalieri, Mussoni: non è esclusa abolizione art. 56. Sicuramente avrà una portata diversa

Frontalieri, Mussoni: non è esclusa abolizione art. 56. Sicuramente avrà una portata diversa

da Redazione

mussoni_francescoL’ha chiesto a chiare lettere Gianluca Montanari, Presidente dello CSIR: abolite l’articolo 56. Ecco la risposta del Segretario al Lavoro, Francesco Mussoni. Intanto un’importante anticipazione: è assai probabile il recupero parziale delle Spese Produzione Reddito nella prossima Finanziaria.

 

SAN MARINO – L’ha chiesto a chiare lettere Gianluca Montanari, Presidente dello CSIR: abolite l’articolo 56 della franchigia. Quello che ha tagliato le spese di produzione reddito per i soli lavoratori frontalieri. Lo ha ribadito sulle colonne di San Marino Fixing, oggi in edicola. Ecco l’immediata risposta. Il Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni, ha anticipato a www.SanMarinoFixing.com le ipotesi su cui il Governo sta lavorando.

Prima però dobbiamo fare un inciso doveroso. Il problema di quella che è stata ribattezzata “tassa etnica” (così la definisce ad esempio l’on. Elisa Marchioni, del Pd) è sì importante e va risolto. Ma il vero nodo riguarda la franchigia, che deve essere assolutamente reintrodotta. È quello il problema dei problemi, in assoluto. E la battaglia va combattuta non a San Marino, ma a Rimini. E a Roma, ovviamente.

Altro capitolo riguarda la promessa, fatta più e più volte, dal Segretario alle Finanze, Pasquale Valentini, di una restituzione, almeno parziale, delle detrazioni SPR per l’anno in corso. A quanto risulta a Fixing.com l’intenzione del Governo è confermata, e il meccanismo di recupero dovrebbe essere contenuto – su questo almeno si sta lavorando in questi giorni – nella prossima manovra finanziaria del Titano.

 

Francesco Mussoni

 

Detto questo torniamo alla domanda iniziale: l’articolo 56, o meglio il suo contenuto, verrà riproposto anche per l’anno prossimo oppure no?

“Stiamo lavorando sulla Finanziaria – spiega a Fixing.com il Segretario Francesco Mussoni – Posso dire che sicuramente non ci sarà l’articolo così come era stato proposto nella precedente Finanziaria, chi dice che verrà confermato afferma una falsità. Ci sono due ipotesi sul tavolo. La prima riguarda un provvedimento analogo ma di portata certamente diversa. Il secondo è quello di togliere del tutto il provvedimento. Purtroppo è una questione economica con cui dobbiamo fare i conti, ma abbiamo ben chiaro il contesto generale. Come dicevo stiamo lavorando, ci sono posizioni differenti ma anche i tempi tecnici per trovare una soluzione”.

Lei ha sempre detto di essere per l’equità. Ergo non è a favore del contenuto dell’articolo 56.

“Sì, la mia è da sempre una posizione di equilibrio e di equità. Ma dobbiamo trovare la quadra, stiamo affrontando una fase interlocutoria e capisco bene la posizione dei miei colleghi che pur guardando alla questione dell’equità devono riuscire a far tornare i conti”.

Il Coordinamento Frontalieri, sempre su Fixing, ha annunciato una ‘guerra contro tutti’ da dicembre se non si risolvono i problemi sul tavolo.

“Il problema principale è e resta quello della franchigia, ma siamo ovviamente ben consapevoli anche della situazione a San Marino. Diciamo che la nostra intenzione è di fare tutto il possibile per evitare di aggiungere tensione sociale alle tensioni già esistenti. Si tratta di dare il giusto valore sociale e politico”.

Un’ultima domanda, inevitabile: le relazioni con l’Italia. Stiamo vivendo in un clima da fine impero, e in questa fase di trapasso c’è bisogno di riuscire a trovare il varco per firmare finalmente l’armistizio con Roma.

“Posso assicurare che stiamo lavorando giorno e notte con i nostri interlocutori, sia tecnici che politici. Siamo in contatto costante con gli staff che sono attualmente in carica, per far sì che tutti i ragionamenti fatti in questi mesi diventino realtà. È chiaro che la situazione di confusione di questi giorni non aiuta, ma d’altra parte anche in mezzo alla crisi politica italiana ci sono tecnici e funzionari che a Roma continuano a fare il loro lavoro”.

 

 

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