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Black list, appello al Governo di San Marino: correte a Roma e restateci

da Redazione

La situazione politica in Italia è precipitata, proprio adesso sul Titano che si cominciavano a vedere spiragli. E adesso che fare? L’appello all’esecutivo sammarinese è di correre letteralmente a Roma e di restarci sino a quando non portano a casa almeno l’uscita dalla black list. Editoriale di Fixing, oggi in edicola.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Quante volte a San Marino si è pensato a come sarebbe bella la vita senza un Giulio Tremonti con cui dover fare i conti. Beh, ora che si potrebbe concretizzare questo pensiero, lo scenario che si è aperto in settimana con la crisi di governo in slow-motion del Governo Berlusconi (nel senso che ci vorranno settimane forse prima che la situazione si risolva) si sta dimostrando probabilmente come l’opzione peggiore che si potesse immaginare per la Repubblica del Titano.

Ma se è vero il sillogismo Tremonti–ostracismo–Titano, con la caduta di Berlusconi (che dovrebbe trascinare con sé anche l’implacabile ministro/ragioniere, anche se non c’è nulla di scontato in questa fase) dovrebbero cadere in conseguenza anche le resistenze dell’Italia a sciogliere il titanico nodo.

Peccato solo che tutto sia accaduto proprio in questa fase di lento disgelo, subito dopo che l’Ocse ha dato il via libera alla Repubblica, togliendo di fatto ogni scusa all’Italia per non tornare a più miti rapporti. La crisi di governo invece innesca altre dinamiche, rischia di raffreddare le trattative, di congelare le situazioni. Insomma, di far perdere tempo prezioso. Il discorso vale per le imprese, sotto il giogo della black list, ma anche per i lavoratori frontalieri: in un simile maremoto infatti la manovra finanziaria sarà travagliatissima, e per infilarci dentro in extremis la franchigia servirà probabilmente un mezzo miracolo.

Ecco allora che proprio in questa fase da fine impero diventa fondamentale riprendere l’appello che ANIS aveva lanciato al Governo mesi or sono.

Se allora per la firma degli accordi gli industriali avevano invitato la politica ad andare a Roma e a restarci sino al raggiungimento dell’obiettivo, noi oggi non possiamo che dire che a Roma, cari politici, questa volta non basta che ci andiate. Dovete correre, scapicollarvi, precipitarvi. E naturalmente dovete restarci almeno sino a quando non riuscirete a strappare – non importa come – almeno l’uscita dalla black list, misura che non richiede collegialità ma può essere presa in piena autonomia dal MEF, l’unica cosa che si può davvero ottenere in tempi rapidi. E che è destinata a fare la differenza tra la vita e la morte delle imprese sammarinesi. Lo stesso dicasi per la questione dei frontalieri, ma qui è il pool che si è creato a dover fare pressione su tutti i fronti.

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